Chi vuole denunciare un abuso nell'utilizzo nelle agevolazione concesse con la legge 104 ha una doppia strada da seguire: denunciare al datore di lavoro o all'Inps. Spetta infatti all'Istituto di previdenza occuparsi del pagamento dell'indennità al lavoratore assente. Il racconto dei fatti deve quindi essere particolareggiato e circostanziato e soprattutto non dovrebbe essere in forma anonima.
Anche se si tratta di casi isolati rispetti alla totalità dei beneficiari, gli abusi della legge 104 continuano a essere molto frequenti. Si tratta di una vera e propria truffa ai danni dello Stato, ma anche un comportamento da condannare dal punto di vista etico.
In buona sostanza si sfrutta la disabilità di un familiare per concedersi una vacanza anziché prestare assistenza oppure acquistare un veicolo con Iva agevolata per poi guidarlo in via esclusiva. Ma a chi denunciare gli abusi? Come fare? Il caso più noto che finisce con maggiore frequenza sui giornali è quello dei permessi utilizzati per ragioni differenti da quelle per cui sono stati concessi.
A norma di legge spettano ai lavoratori affetti da un handicap in situazione di gravità. Possono godere di 2 ore al giorno o 1 ora nel caso di giornate semifestive oppure di 3 giorni al mese da utilizzare per l'intera giornata lavorativa oppure frazionabili in ore. In ogni caso non sono cumulabili in più mesi anche se non utilizzati. La scelta tra le due ore e i tre giorni al mese va fatta per ciascun mese di calendario.
Una volta scelto il tipo di permesso, il lavoratore non può cambiare la periodicità nel corso di quel mese. Il passaggio da un regime all'altro è consentito anche nel corso del mese nel caso di esigenze improvvise che il lavoratore può documentare.
I permessi legge 104 sono retribuiti dall'Inps, sebbene l'indennità sia anticipata dal datore di lavoro. Sono interamente coperti da contribuzione pensionistica figurativa, possono essere collegati a ferie, permessi e aspettative. Ma soprattutto non possono essere utilizzati per scopi differenti dall'assistenza. Vediamo meglio
Chi vuole denunciare un abuso nell'utilizzo nelle agevolazioni concesse con la legge 104 ha una doppia strada da seguire: denunciare al datore di lavoro o all'Inps. Spetta infatti all'Istituto di previdenza occuparsi del pagamento dell'indennità al lavoratore assente.
Anche la forma, oltre al contenuto, ha la sua importanza. Il racconto dei fatti deve quindi essere particolareggiato e circostanziato e soprattutto non dovrebbe essere in forma anonima. Quest'ultima non è una disposizione obbligatoria, ma rivelare le propri generalità aumenta il tasso di credibilità e spinge a controllare meglio il caso denunciato.
I casi di abuso della legge 104 continuano a essere sempre ben presenti anche perché c'è chi approfitta della possibilità concessa al lavoratore di programmare i permessi a cadenza settimanale o mensile se è in grado di individuare le giornate di assenza.
Secondo le indicazioni del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la tabella di marcia non deve compromettere il diritto del disabile a una vera assistenza e deve comunque seguire criteri condivisi anche nell'ottica di non sfavorire il datore ovvero il funzionamento dell'organizzazione aziendale.
In ogni caso le esigenze di assistenza e di tutela del disabile prevalgono su quelle imprenditoriali.
Abusare delle agevolazioni della legge 104 comporta una serie di gravi conseguenze, a iniziare da quelle disciplinari per il lavoratore. Ricordando che in ordine di gravità sono il il rimprovero verbale, il rimprovero scritto, la multa, la sospensione dal servizio e dalla retribuzione, il trasferimento, il licenziamento, il dipendente rischia l'applicazione di quest'ultima misura.
Il licenziamento per giusta causa è infatti uno dei provvedimenti che viene spesso assunto dalle aziende nei confronti di chi rende protagonista di un'azione di questo tipo. Anche l'Inps si attiva nel caso di abusi alla legge 104 perché di fatto viene raggirata.
La decisione più grave che potrebbe prendere è la perdita dei benefici per il lavoratore. A chiudere il cerchio c'è la denuncia penale per abuso della legge 104 con l'accusa indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. La pena? Reclusione sino a tre anni.