In caso di problemi sul lavoro potrebbe essere utile parlare con amici, colleghi o con il rappresentante sindacale. Proprio quest'ultima può rivelarsi realmente preziosa grazie alla sua articolazione ed è in grado di tenere conto delle esigenze del lavoratore, ma anche quelle dell'azienda in cui opera. In ogni caso può suggerire cosa fare ovvero quella strada intraprendere, compresa quella legale.
I problemi sul lavoro sono una costante in ogni contesto. Non tutti hanno la stessa gravità, ma in ogni caso esistono diversi modi per affrontarli, sia informali che formali, con cui provare a risolvere le cose.
Prima di passare all'azione, magari in termini legali, occorre capire qual è il vero problema e assicurarsi che non si tratti di un semplice errore o comprensione. Tra le preoccupazioni più comuni ci sono quelle sui termini e le condizioni di impiego, diritti contrattuali o legali e il modo in cui si viene trattati al lavoro.
In base alla propria situazione e all'organizzazione aziendale, prima di coinvolgere soggetti terzi può essere utile spiegare la propria preoccupazione al diretto superiore per vedere se si può risolvere in modo informale. Anche il datore di lavoro potrebbe avere dubbi sulla condotta, sulle assenze dal lavoro o sul modo in cui un dipendente esegue i compiti assegnati.
Nel caso in cui esprima le proprie perplessità in modo informale, è generalmente meglio cercare di concordare una soluzione. In caso contrario, questi problemi potrebbero portare ad azioni disciplinari, incluso il licenziamento nei casi più gravi. Se l'approccio informale con il datore di lavoro non ha funzionato, il dipendente può pensare di sollevare la questione con un reclamo.
Ma potrebbe essere utile coinvolgere qualcuno al di fuori dell'area di lavoro per raggiungere un accordo e dunque procedere con uno step intermedio. Potrebbe avvenire con una mediazione o conciliazione, in cui una persona indipendente e imparziale aiuta a raggiungere una soluzione di cui entrambi le parti sono soddisfatte.
Se non si riesce a risolvere il problema sul posto di lavoro è quindi lecito valutare la presentazione di un reclamo a un tribunale del lavoro. Approfondiamo meglio la questione ovvero
Chi ha un problema sul lavoro ha tanti modi per provare a risolverlo. O meglio, occorre valutare le azioni da intraprendere sulla base della situazione. Le opzioni vanno dall'informale al formale perché un conto è reagire a un rimprovero, un altro a un possibile licenziamento.
Un altro ancora allo stress sul lavoro o a un possibile mobbing. Nel caso di faccia a faccia con il datore di lavoro occorre arrivare preparati. Significa contestualizzare contestazioni e reclami in maniera precisa. In questo modo diventa più facile individuare il problema e rendere più efficace la discussione.
Potrebbe essere utile parlare con amici, colleghi o con il rappresentante sindacale. Proprio quest'ultima può rivelarsi realmente preziosa grazie alla sua articolazione ed è in grado di tenere conto delle esigenze del lavoratore, ma anche quelle dell'azienda in cui opera. In ogni caso può suggerire cosa fare ovvero quella strada intraprendere, compresa quella legale.
I servizi offerti dalle organizzazioni sindacali di categoria sono molo vasti e comprendono anche tutela contro gli infortuni e malattie professionali, servizi e trattamenti per la famiglia, controllo versamento contributi, prestazioni socio-assistenziali, sicurezza sul posto di lavoro, previdenza complementare, consulenza medico legale, assegno sociale, pensioni, assistenza agli migranti e ai cittadini italiani all'estero
Un caso particolare è quello delle vessazioni subite da colleghi che spesso e volentieri sfociano nel mobbing. In questa situazione è indispensabile raccogliere la documentazione e le prove necessarie in quanto si tratta di un reato perseguibile.
Meglio coinvolgere il minor numero di persone ovvero solo i diretti responsabili o l'azienda per evitare di dover fronteggiare un esercito di controparti.
Allo stesso tempo è anche possibile denunciare alla pubblica opinione la situazione di mobbing sul lavoro tramite fatti reali e documentati e comunque preferire il procedimento civile al penale. Va da sé che è meglio consultare il proprio avvocato prima di intraprendere ogni azione.