La Carta europea della disabilità spetta anche a invalidi civili maggiorenni con invalidità certificata superiore al 67%; invalidi civili minorenni; cittadini con indennità di accompagnamento.
Si tratta di un documento di valore in quanto la Carta europea della disabilità garantisce ai cittadini con invalidità una serie di benefici in tutti i Paesi dell'Unione europea e non solo in Italia.
Tuttavia non solo bisogna seguire un iter procedurale ben preciso per fare domanda e ottenerla. Ma allo stesso tempo è indispensabile verificare a chi spetta questo documento. Esaminiamo quindi in questo articolo:
Carta europea della disabilità, come fare domanda
A chi spetta la Carta europea della disabilità
Punto di riferimento per avere la Carta europea della disabilità è l'Inps. Ancora più precisamente, la domanda va presentata attraverso il sito dell'Inps, in cui accedere con lo Spid ovvero l'identità digitale, la Carta d'identità elettronica o la Carta nazionale dei servizi.
In seguito all'accesso sono richiesti il caricamento della propria foto a colori in formato tessera da stampare sulla stessa Carta europea della disabilità; e l'indicazione dell'indirizzo per il recapito della tessera, se diverso da quello di residenza comunicato all'Inps.
Dal punto di vista documentale occorre il possesso di verbali cartacei precedenti al 2010 che confermano lo stato di invalidità; e il riconoscimento dell'invalidità da sentenze o decreti di omologa a seguito di contenzioso giudiziario.
Dal punto di vista materiale, la produzione della Carta europea della disabilità spetta all'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
La Carta europea della disabilità spetta a invalidi civili maggiorenni con invalidità certificata superiore al 67%; invalidi civili minorenni; cittadini con indennità di accompagnamento; cittadini con certificazione di disabilità grave come da legge 104; ciechi civili; sordi civili; invalidi e inabili; invalidi sul lavoro con invalidità certificata maggiore del 35%; invalidi sul lavoro con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa o con menomazioni dell’integrità psicofisica; inabili alle mansioni; cittadini titolari di trattamenti di privilegio ordinari e di guerra.
Spetta quindi all'Inps verificare il possesso dei requisiti richiesti sulla base dei dati pertinenti disponibili nei propri archivi. Nel caso di disabilità autocertificata, corrispondente a una delle casistiche sopra indicate, l'Istituto nazionale della previdenza sociale si riserva di accertarne l’effettiva validità nei limiti e secondo le regole consentite dalla norma.
Un altro passo verso il miglioramento dell'accessibilità è stato compiuto con l'accordo tra il Parlamento europeo e il Consiglio europeo sull'Atto europeo sull'accessibilità che offre un'ampia gamma di misure volte a migliorare la vita quotidiana delle persone con disabilità. L'atto europeo è una prima pietra miliare nella definizione di regole vincolanti. Il suo obiettivo è migliorare la vita quotidiana delle persone con disabilità specificando i beni e i servizi che devono essere accessibili ma senza richiedere soluzioni tecniche specifiche.
Le imprese sono incoraggiate a innovare. Il Parlamento e la Commissione hanno incluso nel progetto di atto una clausola di revisione che consentirà una valutazione degli sviluppi cinque anni dopo l'attuazione della direttiva. I viaggiatori con disabilità o mobilità ridotta devono essere in grado di viaggiare in treno, autobus, aereo, pullman o battello. Il venditore del biglietto deve fornire tutte le informazioni di viaggio e i servizi di bordo in un formato accessibile.
Indipendentemente dal mezzo di trasporto utilizzato, le persone con disabilità hanno diritto all'assistenza gratuita nei terminal e a bordo dei veicoli. Salvo motivi legati alla sicurezza o alla configurazione del veicolo o dell'infrastruttura, il trasporto non può essere rifiutato a una persona a causa del suo handicap o dei suoi problemi di mobilità.