La cassa integrazione per partite Iva non fa distinzioni tra regime ordinaria e regime forfettario. In buona sostanza, tutti i lavoratori autonomi possono richiedere la cifra spettante, al netto naturalmente della maturazione dei requisiti richiesti.
Si tratta di una delle misure più innovative per il mondo del lavoro in Italia in quanto tutela i lavoratori autonomi, quelli che storicamente hanno minori tuteli rispetto ai lavoratori dipendenti. Tuttavia non tutti possono beneficiare della Iscro ovvero della cosiddetta cassa integrazione per le partite Iva.
I requisiti sono piuttosto stringenti sia in relazione all'aspetto reddituale, ma anche alla regolarità del rapporto contributivo tra l'Inps e il lavoratore stesso. Entriamo nel cuore dei dettagli con particolare riferimento ad alcuni passaggi della normativa vigente ovvero:
Cassa integrazione (Iscro) 2022, a chi spetta
Tutti i casi del reddito per ottenere la Iscro
La cassa integrazione per partite Iva non fa distinzioni tra regime ordinaria e regime forfettario. In buona sostanza, tutti i lavoratori autonomi possono richiedere la cifra spettante, al netto naturalmente della maturazione dei requisiti richiesti. Tuttavia siamo davanti a una misura a tempo in quanto i lavoratori possono richiedere la prestazione una sola volta in tre anni con la domanda da presentare all'Inps in via telematica entro il termine del 31 ottobre di ciascun anno.
Abbiamo accennato all'indispensabilità della possesso di specifici requisiti per accedere alla Iscro. Il più importante è l'apertura di una partita Iva attiva da almeno 4 anni relativa allo svolgimento della medesima attività.
In parallelo, il contribuente deve essere iscritto alla Gestione separata dell'Inps, essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali, non essere titolare di altri trattamenti pensionistici, non percepire il reddito di cittadinanza e non essere assicurato ad altre forme previdenziali obbligatorie.
Dal punto di vista reddituale, nell'anno precedente a quello di presentazione della domanda, il lavoratore con partita Iva deve aver prodotto un reddito inferiore di almeno il 50% rispetto alla media degli stessi redditi percepiti nei 3 anni precedenti a quello valutato per poter veder accettata la domanda.
Il lavoratore autonomo o professionista deve aver ottenuto nell'anno precedente un reddito massimo comunque non superiore a 8.145 euro, rivalutato tutti gli anni sulla base della variazione dell'indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all'anno precedente.
Nel caso di via libera all'accesso alla Iscro, al lavoratore spetta una cifra tra 250 e 800 euro per 6 mensilità ovvero una indennità semestrale equivalente al 25% di quanto percepito nell'anno precedente. In pratica l'importo non è lo stesso per tutti i richiedenti, ma dipende dai ricavi e dai compensi percepiti nell'anno precedente alla richiesta. Sul fronte fiscale, la somma percepita è netta e non contribuisce alla formazione del reddito imponibile.
Il concetto fondamentale attorno a cui ruota la Iscro 2022 ovvero l'individuazione dei destinatari è quello dei redditi da attività autonoma. Si tratta insomma di una misura riservata esclusivamente a chi ricavi i guadagni in questo modo.
A tal proposito, tra i redditi autonomi rientra anche quello derivante dalla utilizzazione economica, da parte dell'autore o inventore, di opere dell'ingegno, di brevetti industria informazioni relativi a esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico, se non sono conseguiti nell'esercizio di imprese commerciali.
Sono considerati tali le partecipazioni agli utili spettanti ai promotori e ai soci fondatori di società per azioni, in accomandita per azioni e a responsabilità limitata, i redditi derivanti dall'attività di levata dei protesti esercitata dai segretari comunali e le indennità corrisposte ai giudici onorari di pace e ai vice procuratori onorari.
Medesimo trattamento per le partecipazioni agli utili per apporto di prestazione di lavoro, le indennità per la cessazione di rapporti di agenzia e naturalmente quelli che derivano dall'esercizio di arti e professioni.
L'idea di base che circola Iscro è quella di identificare il beneficiario è il reddito da lavoro autonomo.