Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

A chi spetta la pensione anticipata per diabete e requisiti necessari nel 2025

I lavoratori affetti da diabete possono andare in pensione prima in alcuni casi. Non c'è una normativa ad hoc, ma l'uscita prima dal mondo del lavoro, a causa di questa malattia, è possibile

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
A chi spetta la pensione anticipata per

La pensione anticipata per diabete è un tema di significativo interesse per molte persone affette da questa patologia cronica, specialmente in relazione alle possibili implicazioni lavorative e previdenziali. In Italia, non esiste una misura pensionistica anticipata dedicata unicamente ai diabetici: il trattamento previdenziale anticipato è riconosciuto solo al verificarsi di precise condizioni di invalidità legate all’impatto della malattia sulla capacità lavorativa. Perciò, l’accesso a formule di pensionamento agevolato dipende dalla gravità clinica, dalle complicanze insorte e dalla valutazione della commissione medica INPS

Invalidità per diabete: definizione, tabelle INPS e percentuali

Il riconoscimento dell’invalidità per diabete rappresenta il presupposto cardine per ottenere benefici previdenziali. Secondo la normativa attuale (Decreto Ministeriale 5 febbraio 1992), le commissioni mediche attribuiscono una percentuale di riduzione della capacità lavorativa in relazione alla gravità del quadro clinico e alle complicanze correlate. Le principali fasce, utili ai fini previdenziali, sono:

  • 41%-50%: diabete tipo 1 o 2 con complicanze micro/macroangiopatiche moderate;
  • 51%-60%: diabete insulino-dipendente con controllo mediocre, iperlipidemia oppure crisi ipoglicemiche frequenti;
  • 81%-90%: diabete scompensato con complicanze di grado moderato;
  • 91%-100%: diabete con complicanze gravi (nefropatia avanzata, retinopatia proliferante, arteriopatia ostruttiva);
  • 0%-40%: casi meno gravi o ben compensati.

La percentuale di invalidità va stabilita sempre tramite valutazione medico-legale. Solo dal 74% si acquisisce il diritto alle agevolazioni più rilevanti. Per quadri clinici molto severi (ad esempio, nefropatia grave o retinopatia avanzata) si raggiungono soglie che consentono la domanda di pensione anticipata o d’inabilità.

Tipologie di pensione anticipata per lavoratori con invalidità da diabete

Non esiste una pensione anticipata specifica per diabete, ma chi ha una percentuale di invalidità riconosciuta può accedere a diverse opzioni previdenziali, tra cui:

  • Pensione anticipata ordinaria: riservata a chi abbia accumulato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi (uomini) o 41 anni e 10 mesi (donne), indipendentemente dall’età;
  • Pensione di vecchiaia anticipata per invalidi: per chi ha invalidità pensionabile almeno all’80%. Nel 2025, i requisiti sono almeno 61 anni d’età per gli uomini e 56 per le donne, più 20 anni di contributi versati e una finestra di attesa di 12 mesi;
  • Pensione anticipata precoci: con 41 anni di contributi per lavoratori con invalidità civile almeno pari al 74%, a patto di aver versato 12 mesi prima dei 19 anni;
  • Ape sociale: possibilità di accesso per invalidità minima del 74%, a partire dai 63 anni e 5 mesi, con almeno 30 anni di contributi (ridotti per donne con figli);
  • Assegno ordinario di invalidità: spettante con capacità lavorativa ridotta di oltre due terzi e almeno 5 anni di contributi (3 negli ultimi 5 anni);
  • Pensione di inabilità: per invalidità totale (100%), accessibile con almeno 5 anni di contributi, 3 dei quali negli ultimi 5 anni.

Tali possibilità sono cumulative o alternative a seconda del raggiungimento dei requisiti e della situazione personale, illustrando uno scenario previdenziale adatto a differenti gravità e storicità della condizione diabetica.

Requisiti pensione anticipata 2025: età, contributi e finestre

I criteri di accesso alla pensione anticipata subiscono periodici aggiornamenti. Nell’anno corrente, i requisiti fondamentali sono:

Tipologia Pensione Età minima Contributi minimi Altri requisiti
Pensione anticipata ordinaria Nessuna 42 anni e 10 mesi (uomini);
41 anni e 10 mesi (donne)
Cessazione lavoro dipendente; finestra di 3 mesi
Pensione di vecchiaia invalidi (80%) 61 anni (uomini);
56 anni (donne)
20 anni
(o 15 anni con deroghe Amato)
Finestra 12 mesi; solo dipendenti privati
Pensione anticipata precoci (invalidità = 74%) Nessuna 41 anni 12 mesi di contributi prima dei 19 anni
APE Sociale 63 anni e 5 mesi 30 anni
(28/29 per donne con figli)
Invalidità almeno 74%

Per l’accesso ai benefici è centrale la certificazione della percentuale di invalidità rilasciata dalla commissione INPS, redatta secondo le tabelle ministeriali vigenti. Il riconoscimento viene valutato sulla capacità di svolgimento lavorativo e, se necessario, sulle limitazioni della vita quotidiana. 

Procedura di domanda per la pensione anticipata per diabete

Il percorso per ottenere il trattamento pensionistico anticipato in ragione del diabete invalidante implica:

  1. Visita e certificazione del medico curante sulla presenza e gravità della patologia;
  2. Trasmissione telematica della certificazione all’INPS;
  3. Convocazione presso la Commissione Medica Legale per l’accertamento dell’invalidità;
  4. Ricezione del verbale indicante la percentuale di invalidità riconosciuta;
  5. Presentazione della domanda per il tipo di pensione adatto (ordinaria, precoci, APE Sociale, pensione di vecchiaia anticipata da invalidità, inabilità, ecc.) tramite il portale INPS (www.inps.it) oppure avvalendosi di un patronato.

Il processo può protrarsi per alcune settimane; per casi particolari sono necessari ulteriori documenti secondo le richieste dell’istituto previdenziale.

Diabete, Legge 104 e altri benefici

Chi soffre di diabete può fruire di numerosi benefici aggiuntivi legati all’invalidità riconosciuta. Le principali agevolazioni, in vigore nel 2025, includono:

  • Esenzione dal ticket sanitario (medicinali, controlli periodici, dispositivi per automonitoraggio glicemico);
  • Detrazioni fiscali per presidi e adattamenti auto destinati a persone con disabilità;
  • Permessi retribuiti e congedi straordinari per sé o per assistenza familiare (Legge 104/1992, aggiornata da Circolare INPS 36/2025);
  • Iscrizione alle categorie protette se invalidità > 46%;
  • Maggiorazione contributiva: con invalidità > 74%, spettano 2 mesi di contribuzione figurativa per ogni anno lavorato, fino a 5 anni totali.

Nel 2025 l’INPS ha inoltre confermato la possibilità di effettuare la revisione dell’invalidità anche solo tramite documentazione medica, in taluni casi, senza necessità di visita in presenza (Messaggio INPS n. 926/2025).

Leggi anche