Capita a tutti di voler acquistare un oggetto da un privato, che si tratti di un piccolo prodotto come un manufatto artigianale, o di un bene più costoso, come un'auto. Che si tratti di un amico, di un parente o di un perfetto sconosciuto, l'attenzione deve essere massima perché i rischi di incomprensione o di delusione rispetto alle aspettative iniziali sono maggiori.
E a differenza di quanto accade nelle compravendite nei negozi, non è sempre così facile fare valere i propri diritti. Allo stesso tempo possiamo noi stessi voler vendere qualcosa e le principali preoccupazioni sono relative alle modalità di pagamento, agli adempimenti fiscali e alle garanzie che dobbiamo offrire all'acquirente.
Insomma, la procedura di acquisto tra privato e privato non è così semplice come potrebbe apparentemente sembrare per via delle conseguenze economiche, fiscali e legali che la compravendita porta con sé.
La bussola per non sbagliare è conoscere e rispettare le leggi e la normativa in vigore. Vediamo quindi in questo articolo tutti i dettagli sulla questione e più esattamente analizziamo:
Il primo importante chiarimento sulla procedura di acquisto tra privato e privato riguarda la stipula di un contratto tra le parti: è obbligatorio o no per tutelare venditore e acquirente? La risposta è negativa: non lo è né dal punto di vista legale e né da quello fiscale ovvero in relazione alle tasse da pagare.
Ma con una importante precisione: questa disposizione si applica ai beni mobili in cui, come lascia intendere la stessa denominazione, rientrano tutti quelli che non sono immobili come un terreno o un casa.
Non occorre alcun contratto così come non serve una scrittura privata tra le parti in cui si mette nero su bianco chi ha venduto il prodotto, chi lo ha acquistato e a quale cifra. Si ricorda che questo tipo di scrittura viene definita privata perché non necessita di registrazione e quindi del rogito notarile.
Detto molto semplice, l'acquisto di prodotti tra privati può avvenire anche con una semplice stretta di mano e un accordo verbale tra le parti. Non ci soo normative in vigore che impongano il ricorso alla forma scritta dell'intesa raggiunta sulla compravendita di un bene mobile.
Due importanti principi non vanno persi di vista: l'accordo scritto non è obbligatorio, ma è una forma di tutela per entrambe le parti. In base alla posta in gioco ovvero al valore e al prezzo dell'oggetto può essere consigliato specificare tutti i dettagli su un documento, debitamante firmato, per mettersi al riparo da future contestazioni.
Allo stesso tempo, l'accordo verbale ha lo stesso valore legale di un accordo scritto e non esonera il venditore dalle proprie responsabilità, ad esempio quella di rivelare la presenza di eventuali difetti nel prodotto ceduto o almeno quelli di cui si è a conoscenza.
Pensiamo ad esempio alla vendita di uno smartphone, rispetto a cui l'acquirente ha il diritto di sapere se funziona bene ovvero se è stato oggetto di riparazioni o se ci sono alcune componenti fuori uso, come la fotocamera o la batteria con scarsa autonomia.
L'intesa verbale non esonera il venditore dalle proprie responsabilità, anche se poi è evidentemente più difficile riuscire a dimostrare i dettagli della compravendita nel caso di controversia davanti a un giudice, ad esempio data della cessione del bene o prezzo concordato.
Per quanto riguarda la garanzia, nel caso di acquisto tra privato e privato non è prevista. E per evitare possibili incomprensioni è possibile precisare nell'intesa scritta di escluderla espressamente. Di norma nella vendita di prodotti usati fra privati si utilizza la dicitura "visto e piaciuto" che vale come esclusione della garanzia.
Il suggerimento è di prestare la massima attenzione poiché il venditore deve fornire tutte le informazioni possibili e in caso di poca chiarezza non esitare a formulare altre domande.
Come abbiamo viso, l'acquisto è sempre una decisione personale che è regolata da disposizioni ben precise, ma la soglia di consapevolezza va mantenuta sempre molto elevata. In buona sostanza se un oggetto che costa troppo poco non è detto che sia un affare, anche se è di seconda mano. Il modo migliore per orientarsi è accertarsi che non ci sia troppa differenza tra i prezzi proposti e quelli di mercato e si può fare anche confrontando i costi all'interno di annunci simili.
Se possibile, per evitare spiacevoli sorprese è consigliabile l'acquisto a mano e non con la spedizione. In questo caso è più facile verificare la corrispondenza delle specifiche promesse ed eventualmente rifiutare di concludere la trattativa.
Ma forse il suggerimento principale è di pagare con metodi di pagamento tracciabili, soprattutto quando la cifra in ballo è piuttosto elevata. In questo modo gli inquirenti possono risalire con maggiore facilità al venditore nel caso di un raggiro. Tanto per essere chiari, evitare carte ricaricabili e vaglia, ma prediligere il bonifico bancario.
Il processo di acquisto tra privati e settore privato non è così facile come sembra a causa delle implicazioni economiche, fiscali e legali.