L’accordo raggiunto tra i genitori o la decisione presa dal giudice in sede di divorzio sull’affidamento dei figli non cambia se marito o moglie divorziati hanno nuovo compagno o compagna. Qualsiasi sia stata la decisione, infatti, resta anche se gli ex coniugi hanno nuovi compagni. La legge attualmente in vigore predilige comunque sempre l’affidamento del figlio condiviso tra entrambi i genitori, anche quando uno dei due sia colpevole della fine del matrimonio.
Quando marito e moglie si separano scatta la separazione dei beni, nei casi in cui in corso di matrimonio vi sia stata comunione, e la decisione necessaria sull’affidamento dei figli soprattutto se minorenni. Marito e moglie che decidono di divorziare possono accordarsi in piena autonomia sulla collocazione dei figli, decidere il genitore collocatario con cui figlio o figli continuerebbero a vivere stabilmente e giorni e periodi di visita dell’altro genitori.
Quando marito e moglie non raggiugono un accordo sull’affidamento dei figli per incomprensioni e tensioni, la decisione viene presa dal giudice competente. Una volta deciso l’affidamento dei figli qualcosa può cambiare se marito o moglie divorziati hanno una nuova compagna o un nuovo compagno?
Stando a quanto previsto dalla legge in vigore, una volta deciso l’affidamento di figlio o figli 2022 in sede di separazione e divorzio tra marito e moglie il fatto che uno dei due abbia una nuova compagna o compagno con cui anche intraprende una convivenza o contrae nuove nozze non ha alcuna conseguenza sull’affidamento.
Accordo raggiuto tra i genitori o decisione presa dal giudice in sede di divorzio non cambiano se marito o moglie divorziati hanno nuovo compagno o compagna. La legge attualmente in vigore predilige l’affidamento del figlio condiviso tra entrambi i genitori, anche quando uno dei due sia colpevole della fine del matrimonio e abbia subito l’addebito della separazione e questa situazione non cambia se uno dei due genitori ha una nuova campagna dopo il divorzio.
Resta, dunque, la decisione presa in sede di divorzio sull’affidamento del figlio che continua a vivere comunque con il genitore collocatario deciso e ha diritto ad essere mantenuto dal genitore con cui convive e a ricevere un assegno da parte dell’altro genitore, oltre alla partecipazione, generalmente nella misura del 50% a tutte le spese straordinarie, come visite mediche, o viaggi di istruzione, ecc.
Se da un punto di vista giuridico e legale, nulla cambia per l’affidamento dei figli 2022 se marito e moglie a seguito del divorzio hanno un nuovo compagno o una nuova compagna, qualcosa potrebbe cambiare da un punto di vista emotivo.
Un figlio, soprattutto se minorenne, che vive con la mamma, genitore collocatario, che ha un nuovo compagno con cui inizia una convivenza o con cui contrare nuovo matrimonio, potrebbe non risentire del cambiamento e quindi continuare a vivere la sua vita con assoluta tranquillità e serenità, perfettamente i armonia con mamma, nuovo compagno e papà.
Al contrario, un altro figlio, di tempra diversa, potrebbe invece risentire della stessa situazione e voler chiedere di cambiare genitore collocatario. Non basta, però, che un figlio dica di voler cambiare genitore collocatario perché effettivamente la decisione già presa sull’affidamento dei figli cambi.
Perché possa cambiare qualcosa per l’affidamento di un figlio 2022 se marito o moglie divorziati hanno un nuovo compagno o una nuova compagna è necessario che il genitore collocatario risulti genitore inadempiente e ripetutamente.
Le nuove nozze dell'ex coniuge non devono, secondo quanto stabilito dalla legge, incidere in alcun modo sugli obblighi di mantenimento nei confronti dei figli, infatti, e non giustificando né l'interruzione, né l'arbitraria autoriduzione dell'erogazione dell'assegno.
Altro caso estremo in cui è possibile che qualcosa cambi per l’affidamento di un figlio 2022 se marito o moglie divorziati hanno un nuovo compagno o una nuova compagna è se il nuovo compagno viva nella stessa casa del genitore collocatario e con il figlio e assuma comportamenti violenti nei confronti del figlio ma in tal caso la trafila è lunga e implica interventi legali.