Affitti brevi case, le novità per il 730 2022 e i nuovi obblighi e regole nel 2023

Nel 2023 entra in vigore l'obbligo di comunicazione alle Entrate dell'anno di locazione e i dati catastali della casa in affitto breve. E nel 2022? Quali sono le novità?

Autore: Chiara Compagnucci
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Affitti brevi case, le novità per il 730

Novità affitti brevi case nel 730 2022, quali sono?

Il locatario può infatti inserire nella Certificazione Unica 2022 i riferimenti ai dati catastali degli immobili in locazione brevi.

Per definizione, l'affitto breve si caratterizza per la brevità della durata del contratto di locazione di un immobile a uso abitativo. Non supera infatti 30 giorni e il contratto può prevedere la fornitura della biancheria e di pulizia dei locali.

Succede però che nel caso di fornitura di servizi aggiuntivi, la prestazione rientra nel regime dell'attività di impresa. Vediamo meglio:

  • Novità affitti brevi case nel 730 2022, quali sono

  • Affitti brevi case: cosa cambia nel 2023

Novità affitti brevi case nel 730 2022, quali sono

Sono autorizzati a sottoscrivere affitti brevi le persone fisiche al di fuori dell'esercizio dell'attività di impresa ovvero coloro che gestiscono portali telematici e mettono in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da affittare.

In parallelo, sono esclusi i contratti di affitto breve che il conduttore stipula nell'esercizio dell'attività, anche se non esercitata in maniera abituale. Dal punto di vista fiscale, i redditi derivanti dai canoni percepiti per la locazione breve sono imponibili Irpef ed è possibile fruire della cedolare secca.

La normativa sugli affitti brevi delle case prevede una importante novità in questo 2022. Il locatario può infatti inserire nella Certificazione Unica 2022 i riferimenti ai dati catastali degli immobili in locazione brevi. Fino allo scorso anno l'immobile oggetto di affitto breve era invece identificato con l'indirizzo.

Dal punto di vista operativo, il riferimento è la sezione Certificazione redditi - Locazioni brevi della Certificazione Unica 2022. Qui sono infatti presenti gli spazi in cui indicare anche i dati catastali ovvero sezione, foglio, particella, subalterno degli immobili. I dati catastali consentono le verifiche sull'unità immobiliare in base al catasto edilizio urbano e gli intestatari dell’abitazione.

Sono oggetto delle normativa sugli affitti brevi le abitazioni classificate come:

  • A1 (Abitazione di tipo signorile): sono abitazioni un tempo nobiliari, con particolari rifiniture pregiate anche a carattere storico

  • A2 (Abitazione di tipo civile): sono le normali abitazioni, con rifiniture semplici di impianti e servizi

  • A3 (Abitazioni di tipo economico): fabbricati realizzati con rifiniture economiche nei materiali utilizzati che negli impianti tecnologici ma di dimensioni contenuti

  • A4 (Abitazioni di tipo popolari): abitazioni molto modeste, nelle rifiniture, nei materiali di costruzione e con impianti limitati

  • A5 (Abitazioni di tipo ultrapopolare): abitazione facenti parte di fabbricati di basso livello, privi di impianti, servizi igienici

  • A6 (Abitazione di tipo rurale): abitazione a servizio delle attività agricole

  • A7 (Abitazione in villini): abitazioni con verde o cortile privato o comune

  • A8 (Abitazione in villa): abitazione di pregio con rifiniture di alto livello con grandi giardini o parchi a servizio esclusivo

  • A9 (Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici): antiche strutture con importanti riferimenti storici

  • A10 (Uffici e studi privati): unità immobiliari destinati ad attività professionali

  • A11 (Abitazioni o alloggi tipici dei luoghi): case tipiche che per la loro forma e struttura caratterizzano il luogo dove si trovano

Affitti brevi case: cosa cambia nel 2023

Dal prossimo anno, il locatario deve invece obbligatoriamente comunicare una serie di dati nell'ambito del regime degli affitti brevi. Si tratta dell'anno di locazione e dei dati catastali dell'appartamento affittato.

Ancora più precisamente si tratta del nome del locatore, del codice fiscale del locatore, della durata del contratto, dell'indirizzo dell'immobile locato, dell'importo del corrispettivo lordo, dell'anno di riferimento e dei dati catastali dell'immobile locato.

Sono obbligati a questo passaggio coloro che operano in qualità di sostituti d'imposta e applicano la ritenuta del 21% sui canoni di locazione e i corrispettivi. Il mancato rispetto di questa disposizione espone il contribuente a una sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a 2.000 euro.