Affitto a canone concordato conviene o no. I pro e contro per proprietari e inquilini

Agevolazioni fiscali e prezzi dei canoni più bassi: quando e a chi conviene affittare una casa a canone concordato. Chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Affitto a canone concordato conviene o n

Affittare una casa a canone concordato conviene o no?

Stipulare un contratto di affitto a canone concordato conviene e soprattutto a coloro che vogliono investire nel mattone, scegliendo questa tipologia contrattuale in alternativa alla cedolare secca, per le agevolazioni fiscali previste. Inoltre, agli inquilini l’affitto a canone concordato conviene perché implica prezzi minori di canone mensile. 
 

Stipulare un contratto di affitto a canone concordato prevede regole e norme precise da rispettare dalla durata, che è di tre anni più due anni di rinnovo automatico se entro il termine dei primi tre anni non viene data disdetta nei tempi previsti da proprietario o inquilino, a diverse agevolazioni fiscali previste per i proprietari che affittano una casa scegliendo il canone concordato.

Vediamo allora se e quando conviene affittare una casa a canone concordato e quali sono pro e contro per proprietari e inquilino di questa tipologia di contratto.

  • Affitto a canone concordato conviene o no
  • Affitto a canone concordato pro e contro per proprietari e inquilini

Affitto a canone concordato conviene o no

Stipulare un contratto di affitto a canone concordato conviene e principalmente a coloro che vogliono investire nel mattone, scegliendo questa tipologia contrattuale in alternativa alla cedolare secca, soprattutto per le agevolazioni fiscali previste.

I proprietari di casa che decidono, infatti, di affittare casa con contratto a canone concordato possono beneficiare di diverse agevolazioni fiscali che sono:

  • imponibile irpef ridotto (la parte del canone, cioè, che va dichiarata sul 730 o sull'unico) del 66,5% invece dell'85% ordinario;
  • imposta di registrazione ridotta all'1,4% annuo sul valore del canone, invece del 2%
  • aliquota ridotta dal 21% al 10% per chi sceglie la cedolare secca con contestuale riduzione del 30% della base imponibile Irpef e agevolazioni fiscali per Imu e Tasi.

Affitto a canone concordato pro e contro per proprietari e inquilini

Il contratto di affitto regolare a canone concordato 3+2 implica pro e contro sia per proprietari e inquilini. E’ conveniente, come spiegato, da un punto di vista fiscale, per le diverse agevolazioni previste, per i proprietari di casa, ma lo è anche per gli inquilini perché gli importi per i canoni di locazione a canone concordato sono più bassi rispetto a quelli previsti per i contratti di affitto a canone libero.

Il motivo è presto spiegato: a stabilire i prezzi degli affitti a canone concordato non sono i proprietari di casa ma Comuni e associazioni per inquilini e proprietari sulla base di criteri specifici che sono tipologia di immobile e ubicazione dell’immobile nelle diverse zone della città, se centrale o periferico. 

Tuttavia, è bene anche sapere, e questo può rappresentare un contro per i proprietari, che per usufruire delle agevolazioni sopra riportate per i proprietari che affittano casa a canone concordato bisogna essere assistiti dalle associazioni rappresentative di categoria per la stipula del contratto.

Per i contratti d’affitto non assistiti dalle associazioni rappresentative di categoria, stando a quanto precisato dall’Agenzia delle Entrate, per beneficiare della agevolazioni fiscali previste bisogna richiedere l’apposita attestazione alle organizzazione firmatarie degli accordi territoriali.