Aiuti, agevolazioni e pensioni invalidità cosa cambia nel 2023 con legge quadro e PNRR

Il prossimo dovrebbe essere l'anno decisivo per la revisione delle norme relative alle pensioni di invalidità. Tutto quello che può succedere.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Aiuti, agevolazioni e pensioni invalidit

Pensioni invalidità, cosa cambia nel 2023?

Con la volontà di dare seguito alla sentenza della Corte Costituzionale che ha evidenziato l'esiguità dell'importo dell'assegno, il governo Draghi ha annunciato l’aumento delle pensioni di invalidità.

Tra gli obiettivi del PNRR ovvero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza c'è l'inclusione sociale e la realizzazione di progetti individuali di vita dei soggetti disabili per renderli adulti liberi, indipendenti e non dipendenti dalle Istituzioni.

Si tratta di obiettivi che vanno in scia del disegno di legge delega al Governo per formulare la legge quadro sulla disabilità.

Il tutto senza dimenticare l'importante presa di posizione della Corte di Cassazione, secondo cui l'importo attuale delle pensioni di invalidità non è in grado di garantire agli interessati il minimo vitale, non rispetta il limite del nucleo essenziale e indefettibile del diritto al mantenimento, garantito a ogni cittadino inabile al lavoro dalla stessa Costituzione. Vediamo quindi:

  • Pensioni invalidità, cosa cambia nel 2023

  • Aiuti, agevolazioni e pensioni invalidità

Pensioni invalidità, cosa cambia nel 2023

Con le nuove disposizioni sono uniformati i criteri per l'accertamento di tutti i tipi di invalidità tra cecità, sordità, handicap, tenendo conto dell'accertamento anche ai fini scolastici e per l'inserimento nelle liste del collocamento mirato. Dopodiché è previsto un processo di revisione su larga scala e di controlli sulle invalidità riconosciute per verificare il permanere dello stato di invalidità.

Con la volontà di dare seguito alla sentenza della Corte Costituzionale che ha evidenziato l'esiguità dell'importo dell'assegno, il governo Draghi ha annunciato l’aumento delle pensioni di invalidità.

Andando alla ricerca degli importi attuali delle pensioni di invalidità, scopriamo che cambiano in base al tipo di invalidità certificata: per pensione invalidi civili totali 291,98 euro per un limite di reddito di 17.050,42 euro; per assegno mensile invalidi civili parziali è di 291,98 euro per un limite di reddito di 5.015,14 euro; per accompagnamento invalidi civili totali è di 525,17 euro senza alcun limite di reddito; per indennità di frequenza minori di 18 anni è di 291,98 euro per un limite di reddito di 5.015,14.

Cambiano per invalidi ciechi e sordi, l'importo della pensione di reversibilità in base a limiti reddituali. Per ciechi civili assoluti è di 315,76 euro per un limite di reddito di 17.050,42 euro; per ciechi civili assoluti ricoverati è di 291,98 euro per un limite di reddito di 17.050,42 euro; per ciechi civili parziali è di 291,98 euro per un limite di reddito di 17.050,42 euro; per accompagnamento ciechi civili assoluti è di 946,80 euro senza alcun limite di reddito; per indennità speciale ciechi ventesimisti è di 216,71 euro senza alcun limite di reddito; per assegno a vita ipovedenti gravi è di 216,49 per un limite di reddito di 8.197,39 euro; per sordi è di 291,98 euro per un limite di reddito di 17.050,42 euro; per indennità comunicazione sordi è di 260,76 euro senza alcun limite di reddito.

Aiuti, agevolazioni e pensioni invalidità

In relazione alle agevolazioni legate alla pensione di invalidità, nel caso di riconoscimento del 100% sono previsti pensione di inabilità, eventuale indennità di accompagnamento, assegno sociale al compimento del 65esimo anno di età; di riconoscimento di almeno del 75% scatta il versamento dei contributi lavorativi pari a due mesi per ogni anno di lavoro prestato come dipendente; di riconoscimento di almeno del 74% (invalido parziale) scattano assegno mensile di assistenza, assegno sociale al compimento del 65esimo anno di età; di riconoscimento di almeno del 67% scatta l'esenzione dal ticket sanitario; di riconoscimento di almeno del 51% scatta il congedo per cure; di riconoscimento di almeno del 46% scatta il diritto all'iscrizione nelle liste speciali dei Centri per l'impiego per l'assunzione agevolata al lavoro; di riconoscimento di almeno del 33% scatta il diritto a prestazioni protesiche e ortopediche da parte dell'Asl di residenza.