Sì: la legge italiana prevede diversi aiuti economici e agevolazioni fiscali per chiunque assista un familiare anziano, dalla possibilità di andare in pensione prima a diverse detrazioni fiscali per dichiarazioni dei redditi.
L’assistenza agli anziani prevede supporti particolari per soddisfare necessità ed esigenze di persone anziane in condizioni di temporanea, parziale o totale non autosufficienza. Non sempre l’anzianità rappresenta una condizione per chiedere assistenza ma spesso per l’insorgere di malattie ed eventuali disabilità dovute all’età o anche per piccole incapacità di svolgimento delle azioni quotidiane è necessaria l’assistenza da parte di un familiare. La legge italiana prevede aiuti e bonus fiscali per chi assiste un familiare anziano. Ecco lia lista completa aggiornata degli aiuti per assistere un familiare anziano nel 2022 secondo le leggi in vigore
L’indennità di accompagnamento rientra tre le prestazioni assistenziali Inps per soggetti affetti da forme di invalidità che compromettono o impediscono del tutto lo svolgimento di attività lavorativa e delle normali attività quotidiane, che sono, dunque, invalidi totali al 100%, sia giovani che anziani, cui viene concesso l’assegno di accompagnamento per un importo netto di 522,03 euro esentasse.
La domanda per avere l’indennità di accompagnamento deve essere presentata all’Inps con relativo certificato che riporta i requisiti sanitari richiesti per il riconoscimento dell’invalidità civile e la sua percentuale. La prestazione spetta per 12 mensilità e l’erogazione dell’assegno di accompagnamento parte dal mese successivo a quello di invio della domanda.
La Legge 104/92 prevede la possibilità di usufruire di 3 giorni di permesso al mese coperti da contributi a chi assiste un familiare anziano in casa affetto da patologia invalidante e non autosufficiente. Per poterne usufruire, è necessario che la persona anziana abbia almeno 65 anni, che il lavoratore abiti insieme o molto vicino al familiare anziano, e che il grado di parentela sia al massimo di terzo grado.
Se il lavoratore presta servizio per un’azienda con più sedi, ha il diritto di scegliere l’ufficio o lo stabilimento più vicino al domicilio del familiare anziano da assistere.
I dipendenti pubblici che assistono un familiare anziano devono programmare le assenze previste per permettere all’amministrazione o all’ente dove prestano servizio di organizzare il lavoro.
La Legge 104 riconosce a chi assiste un familiare anziano anche la possibilità di beneficiare di un congedo retribuito di 2 anni nell’arco di tutta la vita lavorativa per assistenza ad un anziano con handicap grave. Hanno diritto a questo tipo di congedo i lavoratori dipendenti anche a tempo determinato, sia pubblici che privati, che siano coniuge, fratelli, sorelle o figli dell’anziano da assistere.
Sono previsti aiuti e agevolazioni per gli anziani morosi destinatari di provvedimenti di sfratto: la legge prevede, infatti, la possibilità di sfrattare un anziano da casa o una famiglia con un anziano nel caso di mancato pagamento del canone di affitto. Ma la stessa normativa prevede la possibilità di sospensione dello sfratto se gli inquilini morosi sono anziani over 70 o nel caso di famiglie che hanno nel proprio nucleo familiare ultrasettantenni o portatori di handicap gravi, che non abbiano un’abitazione alternativa in cui vivere e redditi sufficienti per avere un contratto di affitto di una nuova casa.
Queste categorie di persone appena riportate possono avere lo sfratto esecutivo solo quando, cioè, hanno una certa sistemazione alternativa in cui dimorare.
Assistere un familiare anziani, e anche disabile, prevede anche la possibilità di usufruire di specifici bonus fiscali come:
Chi assiste familiari anziani, o disabili, rientra tra le persone svantaggiate che possono andare in pensione anticipata a 63 anni, anzicchè a 67 anni, con almeno 20 anni di contributi, con l’ape social a costo zero.
Chi decide di andare in pensione anticipata con l’ape social per assistenza ad un familiare disabile percepisce una sorta di assegno accompagnamento alla pensione del valore massimo di 1500 euro lordi mensili (1250 euro netti) per 12 mensilità fino al compimento di 67 anni di età per la pensione di vecchiaia o al raggiungimento dei requisiti richiesti per la pensione anticipata.
Assistere un familiare anziani in casa significa averlo anche fiscalmente a carico anche se, per definizione, i familiari a carico sono i componenti del nucleo familiare con reddito personale che non supera i 2.840,51 euro all’anno e possono essere figli, coniuge, nipoti, genitori, nonni, fratello e sorelle, generi, nuore, suoceri.
Avere un anziano, magari un genitore, o un nonno, a carico, si può usufruire di una detrazione Irpef sulle tasse da pagare a fine anno che dipende dal reddito: se il reddito è minore allora la detrazione sarà più alta e viceversa.
Quali sono aiuti, bonus e agevolazioni fiscali previsti per chi assiste un familiare anziano e cosa prevedono: chiarimenti