Sì. La legge vieta ad ogni regolamento condominiale di vietare che i condomini possano avere in casa animali domestici e da compagnia a condizione che gli stessi proprietari rispettino e facciano rispettare determinate regole
Animali che passione: sono sempre più coloro che decidono di avere un animale domestico, nella maggior parte dei casi un cane, per amore, per passione, per compagnia. Ma se si vive in condominio è bene sapere che vi sono regole da dover rispettare. Ma quali sono le regole previste secondo le leggi attuali in vigore che chi possiede animali in condominio deve rispettare?
La regolamentazione di comportamenti da adottare quando si hanno animali domestici è disciplinata dal regolamento condominiale che comprende tutti i diritti e i doveri dei condomini relativi all’uso delle parti comuni dell’edifici dove si trovano gli appartamenti, come uso di ascensori e scale; divisione delle utenze domestiche; regole per eventuali controversie legali; norme per la tutela del decoro dell’edificio e per la gestione amministrativa del condominio stesso.
Il regolamento condominiale per la gestione di animali deve, però, tener conto della nuova importante legge del 2013 che riguarda animali e condominio e che vieta a tutti i condomini di vietare la presenza di animali. Stando, infatti, a quanto stabilito dalla legge 220/2012 del Codice Civile che il 18 giugno 2013 è stata integrata con l’articolo 16, è stato stabilito l’assoluto divieto per i regolamenti condominiali di prevedere ostacoli al possesso di animali domestici in casa.
Ciò significa anche che ogni animale domestico non può essere oggetto di sfratto da parte di una delibera assembleare o di un regolamento condominiale. La nuova legge si è resa necessaria all’indomani della spropositata crescita di animali da compagnia che gli italiani hanno in appartamento, stime, tra l’altro, in costante crescita.
Se, da una parte, secondo la legge nessun regolamento condominiale né altro provvedimento può vietare di avere animali domestici e da compagnia all'interno dell'abitazione, dall’altra, è bene sapere che sono state definite anche regole precise che i proprietari di animali devono rispettare. La coabitazione deve, infatti, essere nel pieno rispetto di tutti gli altri condomini.
In particolare, per chi possiede un animale domestico, cane, gatto coniglio che sia, è previsto che educhi l’animale ad una condotta rispettosa degli spazi comuni per evitare che danneggi o distrugga beni altrui e non lasci libero nelle parti comuni del condominio, o che emani cattivi odori o emetta in continuazione rumori molesti.
Inoltre, il regolamento condominiale può limitare il numero di animali che possono avere accesso ad ogni abitazione; limitare l’accesso degli animali in zone comuni ben definite, a condizione di non violare quanto previsto dalla legge; prevede l’uso del guinzaglio e della museruola, se necessaria; vietare di detenere un animale in appartamento se lo stesso produce continuamente rumori molesti di notte e di giorno, violando la regole di quiete pubblica e pacifica convivenza condominiale.
Se il regolamento condominiale non può vietare in alcun modo la presenza di animali domestici e da compagnia, diverso è il discorso delle case in affitto in un condominio, perché per l'inquilino vale una diversa normativa. Nel contratto di locazione, il proprietario può impedire al suo inquilino di introdurre all'interno della casa qualsiasi tipo di animale domestico, anche cani o gatti, anche se in condominio gli animali possono essere introdotti tranquillamente.
Per essere valida, la clausola di non introduzione di animali in casa, cani o gatti che siano, deve essere esplicitamente riportata nel contratto di locazione al momento della stipula e non può essere introdotta in un secondo momento. Se non viene introdotta subito ma il proprietario di casa non gradisce animali in casa sua, può comunque introdurla ma solo quando si effettua un eventuale rinnovo del contratto al termine della scadenza naturale.