Anticipo Tfr, quante volte si può chiedere

L’anticipo del Tfr si può richiedere solo una volta e solo per determinate cause. E non sempre le aziende sono tenute ad accogliere le richieste di anticipo. Chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Anticipo Tfr, quante volte si può chiede

Quante volte si può richiedere l’anticipo del Tfr?

L’anticipo del Tfr si può chiedere soltanto una volta nel corso della propria vita lavorativa e solo a condizione di aver anche maturato almeno otto anni di anzianità, per cui non tutti coloro che hanno bisogno di soldi per sostenere spese importanti, come acquisto casa o spese mediche possono ricorrere all’anticipo del Tfr.

Il Tfr (Trattamento di fine rapporto) che ogni lavoratore matura nel corso della propria vita lavorativa e che solitamente viene liquidato al momento della definitiva cessazione del rapporto di lavoro con una data azienda può anche essere anticipato, non tutto ma in parte. I lavoratori hanno, infatti, la possibilità di chiedere l’anticipo del Tfr per determinate e specifiche cause. Vediamo quante volte si può chiedere l’anticipo del Tfr.

  • Anticipo del Tfr: quante volte si può chiedere
  • Cause per richiesta anticipo Tfr
  • Azienda può negare anticipo Tfr?
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Anticipo Tfr: quante volte si può chiedere

Tutti coloro che hanno intenzione di chiedere un anticipo del Tfr per sostenere spese personali importanti è bene che sappiano che nel corso della vita lavorativa l’anticipo del Tfr si può chiedere solo e soltanto una volta. E’ questo, infatti, uno dei requisiti fondamentali per la richiesta dell’anticipo del Tfr.

Gli altri requisiti da rispettare per poter presentare domanda di anticipo del Tfr sono:

  • aver maturato almeno 8 anni di anzianità lavorativa;
  • giustificare eventuali spese sanitarie per terapie e interventi straordinari , o spese per l’acquisto della prima casa di abitazione o ristrutturazione, o congedi per astensione facoltativa di maternità.

 Se non si soddisfano questi requisiti non si può richiedere l’anticipo del Tfr. Ciò significa che chi, per esempio, ha maturato solo due o tre anni di anzianità lavorativa, pur se decide di comprare casa o ha importanti spese mediche da sostenere, non può ricorrere all’anticipo del Tfr.

Quali sono le cause per richiesta anticipo Tfr

Sono diverse le cause che permettono di richiedere un anticipo del Tfr, in misura percentuale variabile proprio in base alla causa. Entrando più nel dettaglio, l’anticipo del Tfr si può chiedere per:

  • spese mediche, come spese dentistiche e odontoiatriche, spese sanitarie, per sé o propri familiari, per terapie, spese per interventi straordinari riconosciuti dalle competenti ASL, per cui si può avere fino al 70% dell’importo maturato;
  • acquisto prima casa per sé o per i figli, per cui si può avere fino al 70% dell’importo maturato;
  • motivi personali, per cui si può avere il 30% dell’importo maturato.

Richiesta anticipo Tfr: l’azienda può negarlo

Non sempre le aziende sono obbligate ad accettare le richieste di anticipo del Tfr. La legge prevede, infatti, che le aziende possano rifiutare la richiesta di anticipo del Tfr presentata dal lavoratore. In realtà, se un dipendente presenta una richiesta di anticipo del Tfr giustificando le cause della richiesta, l’azienda dovrebbe accettarla.

I casi in cui l’azienda può rifiutare di soddisfare la richiesta di anticipo del Tfr sono:

  • quando il numero dei dipendenti che chiedono l’anticipo è superiore al 10% dei lavoratori complessivi che ne hanno diritto;
  • quando le aziende sono in stato di crisi comprovata.

Dunque, le aziende possono negare l’anticipo del Tfr ai lavoratori quando i lavoratori che presentano domanda di anticipo superano il 10% dei lavoratori complessivi che ne hanno diritto e comunque nel limite del 4% del numero complessivo dei lavoratori dipendenti dell’azienda. E’ bene precisare che le aziende con meno di 25 dipendenti sono escluse dall’obbligo di anticipare il Tfr.

Le aziende possono negare la richiesta di anticipo del Tfr, come detto, anche nei casi di comprovata crisi, se cioè c’è stata una dichiarazione di fallimento e di amministrazione straordinaria dell’azienda stessa.