L’assegno di mantenimento alla moglie aumenta se il miglioramento delle condizioni economiche del marito è risultato di un lavoro iniziato già quando i due erano ancora sposati. Ma se il miglioramento della situazione economica del marito dipende da eventi accaduti dopo il divorzio, la moglie non ha diritto ad alcun aumento dell’assegno.
L’assegno di mantenimento è un importo più o meno fisso che in caso di separazione il coniuge che risulta più forte dal punto di vista economico deve versare a moglie e figli per garantire loro la possibilità di condurre una vita dignitosa e, a differenza dell’assegno di divorzio, per il calcolo dell’assegno di mantenimento si segue anche, tra gli altri, il principio del tenore di vita che la coppia aveva in costanza di matrimonio.
A differenza dell’assegno una tantum, che rappresenta una somma versata dall’ex coniuge più forte economicamente all’ex coniuge meno forte economicamente per garantirgli sostentamento e in un’unica soluzione al posto dell’assegno mensile di mantenimento (ma che è bene decidere solo in sede di divorzio), l’assegno di mantenimento deve essere versato tutti i mesi dal coniuge economicamente più forte a quello più debole durante la separazione e, se la situazione economica non cambia, e dopo il divorzio.
Il valore dell’assegno di mantenimento può cambiare al variare delle situazioni economiche dei due ormai ex coniugi e se, per l’esempio, il coniuge obbligato a pagare l’assegno mensile perde il lavoro o subisce una riduzione dell’orario di lavoro, l’importo dell’assegno si riduce. Ma se il marito guadagna di più aumenta anche l’importo dell’assegno di mantenimento da versare alla moglie?
L’assegno di mantenimento deve essere versato in caso di separazione a ex moglie, se non indipendente dal punto di vista economico e se abbia difficoltà a lavorare, e ai figli, in ogni caso, che siano minorenni o maggiorenni non indipendenti economicamente.
Non deve, invece, essere versato l’assegno di mantenimento:
Esattamente come nel caso di peggioramento delle condizioni economiche del coniuge obbligato al versamento dell’assegno di mantenimento mensile il suo importo si riduce o può anche decadere del tutto l’obbligo di versamento, così se il marito guadagna di più anche il calcolo dell'importo dell’assegno di mantenimento mensile può essere aumentato per decisione del tribunale.
Tuttavia, l’assegno alla ex moglie può aumentare solo se il miglioramento delle condizioni economiche dell’ex marito è risultato di un lungo lavoro durato sin da quando i due erano ancora sposati. Se, per esempio, Marco, durante il matrimonio, era semplice impiegato una grossa azienda, e solo dopo qualche mese dalla separazione è diventato manager, allora la moglie è legittimata a chiedere l’aumento dell’assegno di mantenimento cui il tribunale non si opporrà.
Ma se il miglioramento della situazione economica del coniuge che deve versare l’assegno mensile di mantenimento è risultato di eventi accaduti dopo il divorzio, la moglie non può avere un aumento dell’assegno di mantenimento e pur se ne presenta richiesta il tribunale rigetterà la sua richiesta.
Lo stesso discorso vale per il versamento dell’assegno di mantenimento ai figli, sempre considerando che l’assegno di mantenimento in tal caso deve, per legge, garantire ai figli lo stesso tenore di vita che avevano quando ancora i genitori erano ancora spostati e deve essere versato fino a quando non saranno economicamente indipendenti.