Auto aziendale ad uso promiscuo dipendente, le regole aggiornate in vigore

Sono tante le questione aperte, come l'utilizzo auto aziendale sabato e domenica, l'uso da parte di familiari e soci e il rimborso carburante.

Autore: Chiara Compagnucci
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Auto aziendale ad uso promiscuo dipenden

La consuetudine di concedere l'auto aziendale al dipendente per uso privato è molto diffusa in Italia, come dimostrano i dati aggiornati relativi al 2019. Ma non si tratta di una semplice concessione bensì di una procedura normata da regole ben precise, anche e soprattutto sotto il profilo fiscale. Entrando nel dettaglio delle disposizioni aggiornate in vigore, sono tante le questione aperte, come l'utilizzo auto aziendale sabato e domenica, la possibilità di monetizzare auto aziendale, l'uso da parte di familiari e soci e il rimborso carburante auto aziendale uso promiscuo.

Per i dipendenti si tratta di ricevere un benefit supplementare da parte dell'azienda ovvero l'utilizzo dell'auto aziendale anche per mansioni non lavorative e dunque personali.

Auto aziendale a uso promiscuo, come funziona

Precisiamo innanzitutto che per auto aziendali si intendono i mezzi di trasporto messi a disposizione dall'azienda al dipendente che ha maggiore esigenza di spostamenti. E poco conta che sia il proprietario del mezzo perché, anzi, nella maggiore parte dei casi i mezzi non sono acquistati in senso stretto, ma fatti propri con altre formule, ad esempio con il leasing. Ai lavoratori in mobilità (si va dai manager ai rappresentanti commerciali) l'azienda può concedere l'uso dell'auto in base a un accordo interno.

E se la vettura viene concessa anche al di là dell'orario di lavoro e dunque per ragioni personali, anche il sabato e la domenica, ecco che si parla di auto aziendale a uso promiscuo. Il tutto deve essere scritto in maniera chiara e trasparente nell'accordo tra le parti.

Va da sé che l'auto aziendale concessa a uso esclusivo non può essere utilizzata per motivi differenti da quelli lavorativi. Altrimenti si andrebbe incontro all'accusa è quella di truffa con tanto di procedimento disciplinare interno. Ma la differenza è importante anche dal punto d vista fiscale perché sulle auto aziendali a uso promiscuo, considerata un benefit, è applicata una tassazione del 30% del costo chilometrico (quelli che l'azienda pensa che siano percorsi per ragioni personali) determinato in base alle tabelle Aci sulla percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri.

Tecnicamente si tratta per l'azienda di un fringe benefit, emolumento retributivo riportato nella busta paga in aggiunta allo stipendio, che fiscalmente è un costo deducibile. Vale la pena ricordare che esiste anche la terza opzione dell'auto aziendale a uso esclusivamente personale del dipendente, da non utilizzare lavoro ma solo come benefit al 100%.

Auto aziendale uso promiscuo, carburante e rimborso

Nel caso di utilizzo dell'auto aziendale per mansioni lavorative, la stessa azienda è tenuta a rimborsare il dipendente sulla base del tragitto effettuato ossia dei chilometri effettivamente percorsi, qualunque sia il tipo di alimentazione tra benzina, diesel, gpl, metano, ibrido o elettrico. Il rimborso è su base chilometrica e varia in base alla vettura.

Il punto di riferimento sono le tabelle Aci, aggiornate ogni anno, in cui è contenuto il valore del chilometro percorso tenendo conto del modello di auto e della cilindrata. Le tabelle sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale entro il 31 dicembre e hanno valore per i 12 mesi successivi.

Familiari e soci possono guidare auto aziendale uso promiscuo?

L'auto aziendale può essere destinata a uso promiscuo se è utilizzato sia per finalità aziendali sia per uso personale da parte del dipendente. Lo stesso mezzo può essere utilizzato anche dai familiari del lavoratore, come coniuge e figli, oppure di altri soci, ma solo se l'assicurazione auto non preveda limitazioni, molto comuni in relazione all'età di altri conducenti.