Le norme in vigore sono estremamente rigide nel prevedere il divieto di circolazione con un veicolo sottoposto a fermo amministrativo. Tuttavia è ammessa la vendita dell'auto. Tuttavia il debito non si estingue ovvero il veicolo non può comunque essere in alcun modo utilizzato e non lo potrà fare finché resta valido l'atto dell'Agenzia delle entrate.
La prima regola che caratterizza il provvedimento di fermo amministrativo dell'auto è l'impossibilità di circolare. Che sia per pochi chilometri o per un percorso più lungo, il proprietario del mezzo non può mettere il veicolo su strada. Ma può venderlo? E prestarlo o demolirlo?
Come vedremo in questo articolo, non c'è una risposta comune per queste differenti situazioni. Ma per comprendere cosa si può fare secondo le leggi 2022 occorre fare un passo indietro e capire la natura di questo provvedimento.
Solo in tal modo diventa chiaro perché alcune azioni sono ammesse e altre no. L'atto del fermo amministrativo di un'auto viene disposto per via di un credito d'imposta o di un credito non pagato da parte dell'intestatario della vettura. Non devono essere legate al comparto, come ad esempio l'imposta di possesso, ma si possono riferire anche all'Irpef o all'Iva, all'Imu o a debiti con l'Inps.
L'iscrizione del fermo amministrativo di un veicolo si effettua al Pra (Pubblico registro automobilistico) su richiesta di un concessionario per la riscossione tributi che possono ad esempio essere il Comune o la Regione in base alla natura del debito non saldato.
E come lascia intendere la stessa definizione, con il fermo, il veicolo non può circolare, altrimenti verrebbero a mancare le conseguenze di questo atto. Ecco quindi che per rientrare nel pieno possesso della vettura e circolare in libertà, il contribuente deve corrispondere la cifra richiesta, maggiorata di sanzioni e interessi per via del ritardo accumulato.
Dopodiché ottenere dal concessionario per la riscossione il provvedimento di cancellazione del fermo amministrativo e richiedere al Pubblico registro automobilistico l'esecuzione materiale. Se questo è l'iter da seguire, andiamo adesso oltre per vedere nel dettaglio:
Le norme in vigore sono quindi estremamente rigide nel prevedere il divieto di circolazione con un veicolo sottoposto a fermo amministrativo.
Tuttavia è ammessa la vendita dell'auto. Non deve sorprendere questa concessione, anche e soprattutto perché uno dei motivi per cui un debitore è insolvente può essere la mancanza di denaro. Da recuperare attraverso la cessione del veicolo.
Di conseguenza vale anche il principio contrario ovvero che le auto con fermo amministrativo possono essere acquistate. Tuttavia il debito non si estingue ovvero il veicolo non può comunque essere in alcun modo utilizzato e non lo potrà fare finché resta valido l'atto dell'Agenzia delle entrate nei confronti dei contribuente che non ha pagato entro 60 giorni la cartella esattoriale che gli è stata notificata.
C'è poi un'accortezza da non trascurare ed è indispensabile di informare l'acquirente del fermo amministrativo sull'auto. In caso di controversia giudiziaria, il venditore è destinato a soccombere. Sono due le situazioni che possono configurarsi.
Da una parte lo scioglimento del contratto ovvero la restituzione del denaro pagato con possibilità di risarcimento danni. Naturalmente il veicolo rientra nella disponibilità del venditore. Il secondo scenario è la riduzione del prezzo di vendita.
Se la vendita è concessa, non lo è la demolizione e né il prestito poiché il mezzo non può circolare a meno che non passi di mano.
Per tutto il periodo in cui è valido il fermo amministrativo, il veicolo non può essere rottamato e il Pubblico registro automobilistico non può radiare l'auto sottoposta a fermo. Il mancato rispetto di queste disposizioni si paga a caro prezzo.
Da una parte si applica infatti la sanzione amministrativa da 1.988 a 7.953 euro. Dall'altra si aggiunge la confisca del mezzo.
A ogni modo, l'atto dell'Agenzia delle entrate può essere impugnato con una delle seguenti modalità. Davanti al giudice tributario se il credito riguarda l'omesso versamento di tasse o sanzioni; al giudice di pace se di mezzo c'è il mancato pagamento di multe per infrazione a una delle norme contenute nel Codice della strada; alla sezione lavoro del tribunale ordinario se alla base del provvedimento c'è il mancato pagamento dei contributi previdenziali.
L'iscrizione del fermo amministrativo di un veicolo si effettua al Pubblico registro automobilistico su richiesta di un concessionario per la riscossione tributi.