Azienda può passare da un CCNL ad un altro senza consenso lavoratori o non si può fare

Passare da un Ccnl ad un altro per una azienda: come fare e quando è previsto il consenso dei lavoratori. Regole e chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
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Azienda può passare da un CCNL ad un alt

Un’azienda può passare da un ccnl ad un altro senza consenso dei lavoratori?

Generalmente l’azienda può decidere di passare da un Ccnl ad un altro ma non senza il consenso dei lavoratori se il passaggio al nuovo ccnl significa per gli stessi riduzione della retribuzione prevista quando si è stati assunti e per cui è stato stipulato il contratto di lavoro o demansionamenti.
 

Quando si instaura un rapporto di lavoro e si viene inquadrati con un determinato Ccnl, si devono rispettare norme, doveri e diritti e regole stabilito da quel determinato contratto collettivo. E' possibile però, seppur raramente, che il datore di lavoro nel corso dello stesso lavoro debba modificare il Ccnl per motivi che possono essere diversi. Ciò che ci si chiede è se una azienda può passare da un Ccnl ad un altro senza consenso dei lavoratori? 

  • Azienda può passare da un Ccnl ad un altro senza consenso dei lavoratori o no
  • Quando azienda può passare da un Ccnl ad un altro senza consenso dei lavoratori

Azienda può passare da un Ccnl ad un altro senza consenso dei lavoratori o no

Un’azienda può liberamente passare da un Ccnl ad un altro per rivedere, previo accordo sindacale con le siglie che lo hanno definito, le condizioni di lavoro dei dipendenti sia da un punto di vista economico sia da un punto di vista regolamentare relativo a mansioni da svolgere, livelli professionali di inquadramento sede di lavoro, orari. 

Stando a quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, il passaggio da un Ccnl ad un altro per un’azienda può avvenire solo alla scadenza contrattuale per cui diventa possibile sostituire il contratto collettivo applicato con un nuovo contratto.

Ma è anche possibile che le parti sociali firmatarie del Ccnl decidano di procedere anticipatamente con la disdetta. Per passare da un Ccnl ad un altro l’azienda bisogna avere il consenso dei lavoratori se il passaggio comporta un peggioramento delle condizioni di lavoro e se la retribuzione prevista si abbassa con il nuovo Ccnl, secondo il cosiddetto principio di irriducibilità della retribuzione.

Questo principio prevede, infatti, il diritto per il lavoratore a percepire la retribuzione pattuita al momento della stipula del contratto senza alcuna possibilità di revisione in negativo, soprattutto se questa potrebbe essere determinata da un profondo cambiamento come quello del passaggio da un Ccnl ad un altro. Stesso discorso vale per il passaggio da un Ccnl ad altro che significherebbe per i lavoratori un demansionamento di ruoli e mansioni, appunto, per cui sono stati assunti e inquadrati in determinati Livelli.

Quando il passaggio da un Ccnl ad un altro avviene tra azienda e consenso dei lavoratori si parla di un accordo di armonizzazione contrattuale, che avviene, appunto, tramite accordo collettivo aziendale e quindi in modo bilaterale.

Regole per azienda per passare da un Ccnl ad un altro 

Diverse sono le regole che un’azienda deve rispettare per il passaggio da un Ccnl ad un altro. E’ vero, infatti, che per datore di lavoro e azienda vige la possibilità di sostituire il Ccnl applicato presso la propria azienda con un altro, ma è anche vero che per farlo è necessario bisogna rispettare determinate regole.

Il passaggio da un Ccnl ad un altro per un’azienda può avvenire in due modalità:

  • o per disdetta effettuata unilateralmente dal datore di lavoro, e se il datore di lavoro aderisce ad una associazione sindacale prima di cambiare il Ccnl deve dare disdetta dalla stessa;
  • o tramite accordo di armonizzazione contrattuale con un accordo collettivo aziendale, che non solo disciplini i livelli e le mansioni tra i due contratti, ma preveda periodi temporali ponte per il passaggio da un Ccnl ad un altro per una migliore e più armonica operatività del nuovo Ccnl.