Badanti conviventi leggi 2023 in vigore e regole CCNL attualmente in vigore

Aumenti di stipendio, nuove indennità, regole per ferie, permessi, preavviso per licenziamento, malattia: quali sono le leggi 2023 previste dal Ccnl per badanti conviventi

Autore: Marianna Quatraro
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Badanti conviventi leggi 2023 in vigore

Quali sono le leggi 2023 in vigore per le badanti conviventi?

Il rapporto di lavoro delle badanti conviventi è regolato da specifico Ccnl che è stato, tra l’altro, oggetto di recente rinnovo, con aumenti salariali, introduzione di nuove indennità e ore di permesso aggiuntive, e prevede norme specifiche legate a stipendi in base ai diversi Livelli di inquadramento, ferie, permessi, malattie, regole per licenziamento. 
 

Le badanti, ribattezzate assistenti familiari, si occupano di assistenza e cura di persone anziani che hanno bisogno di aiuto nello svolgimento delle azioni di vita quotidiana. Le badanti possono essere assunte ad ore e non conviventi, essere assunte solo per la notte (badanti notturne), o essere assunte come conviventi, vivendo così a casa del datore di lavoro. Vediamo in questo pezzo quali sono leggi 2023 e regole in vigore previste dal contratto nazionale per badanti conviventi.

  • Badanti conviventi leggi 2023 stipendi e nuovi aumenti
  • Ccnl badanti conviventi nuove regole 2023 in vigore
  • Tredicesima per badanti conviventi secondo leggi 2023
  • Versamento contributi previdenziali per badanti conviventi 2023 regole
  • Regole attualmente in vigore badanti conviventi 2023 per permessi e ferie
  • Cosa fare in caso di malattia badanti conviventi 2023
  • Licenziamento badanti conviventi spetta disoccupazione secondo leggi 2023
  • Badanti conviventi leggi 2023 novità per famiglie che assumono

Badanti conviventi leggi 2023 stipendi e nuovi aumenti

Se il Ccnl badanti 2023 non prevede alcuna novità per il valore dell’indennità sostitutiva di vitto e alloggio, prevede invece aumenti degli stipendi per effetto del rinnovo del contratto e già comunicati da una circolare ufficiale Inps.

I compensi minimi lordi per badanti conviventi in base ai livelli di inquadramento sono:

  • 636,71 euro per Livello A;
  • 752,48 euro per Livello AS;
  • 810,36 euro per Livello B;
  • 868,24 euro per Livello BS;
  • 926,14 euro per Livello C;
  • 984,01 euro per Livello CS;
  • 1.157,65 euro per Livello D;
  • 1.215,63 euro per Livello DS.

Per le badanti inquadrate nei livelli D e DS è prevista anche un’indennità mensile pari a 171,18 euro.
Passando agli stipendi minimi per badanti conviventi fino a 30 ore settimanali sono:

  • 578,83 euro per Livello B;
  • 607,78 euro per Livello BS;
  • 671,43 euro per Livello C.

Precisiamo che la badante convivente non ha obbligo di residenza presso l’abitazione del datore di lavoro che non è obbligato a dare la residenza alla badante convivente a meno che non si tratti di una lavoratrice straniera che non ha un’altra residenza in Italia. 
Se la badante convivente ha già un’altra residenza in Italia può continuare a mantenerla senza alcun problema.

Ccnl badanti conviventi nuove regole 2023 in vigore

Il Ccnl badanti è stato oggetto di recente rinnovo che ha previsto non solo aumenti salariali ma anche altre novità, a partire dal riconoscimento di due nuove indennità per le badanti conviventi (e non). In particolare, stando alle regole 2023 attualmente in vigore, alle badanti conviventi viene riconosciuta una nuova indennità dell’importo di 100 euro se inquadrate nei livelli ‘C super’ o ‘D super’ addetti all’assistenza di più di una persona non autosufficiente.

La nuova indennità di 100 euro è assorbibile da eventuali superminimi individuali di miglior favore percepiti dal lavoratore. La seconda nuova indennità prevista è tutte le badanti, conviventi e non, in possesso della certificazione di qualità ed è di:

  • 8 euro mensili per le badanti inquadrate nel livello A super;
  • 10 euro mensili per le badanti inquadrate nei livelli B e CS.

Anche l’indennità da 8 e 10 euro è assorbibile da eventuali trattamenti retributivi individuali migliorativi e per le badanti conviventi inquadrate nel livello DS l’indennità è assorbita dall’indennità di funzione.

Il rinnovo del contratto nazionale badanti 2023 prevede, inoltre, nuovi permessi retribuiti con un aumento del numero di ore di cui poter usufruire ma solo per la frequenza di corsi di formazione professionale specifica per assistenza familiare. Con il nuovo contratto badanti, alle 40 ore già disponibili se ne aggiungono ulteriori 24 da usare solo ed esclusivamente per la formazione professionale.

Tredicesima per badanti conviventi secondo leggi 2023

Il contratto nazionale badanti prevede per le badanti conviventi il diritto a percepire la tredicesima. Per le badanti conviventi la tredicesima mensilità è pari ad una mensilità della normale retribuzione lorda, compreso l’importo previsto per indennità sostitutiva di vitto e alloggio.

Versamento contributi previdenziali per badanti conviventi 2023 regole

Per il versamento dei contributi previdenziali per le badanti conviventi, le leggi 2023 prevedono che il datore di lavoro versi alla badante i contributi all’Inps cui aggiungere anche il contributo Cassacolf, che è obbligatorio per tutti i rapporti di lavoro regolati dal contratto nazionale badanti

I contributi alle badanti si devono versare ogni tre mesi, per quattro versamenti complessivi, con scadenze prefissate al 10 gennaio, 10 aprile, 10 luglio e 10 ottobre. I pagamenti avvengono con bollettini MAV che si possono o scaricare direttamente dal sito Inps o che il datore di lavoro può ricevere a casa.
 

Regole attualmente in vigore badanti conviventi 2023 per permessi e ferie

Le badanti conviventi, come da Ccnl previsto, hanno diritto a 16 ore all’anno di permessi retribuiti all’anno e a: 

  • tre giorni di permesso retribuito in caso di lutto (morte di un familiare o parente);
  • due giorni di permesso retribuito nel caso di nascita di un figlio;
  • 15 giorni di permesso retribuito nel caso di matrimonio; 
  • ulteriori ore di permesso ma non retribuite.

Per quanto riguarda le ferie, le badanti conviventi hanno diritto a 26 giorni di ferie annuali retribuite, che possono essere divise in massimo due periodi l’anno e, considerando che hanno vitto e alloggio, hanno diritto anche al compenso sostitutivo convenzionale durante le ferie.

Sono, inoltre, previsti dalle leggi 2023 del contratto nazionale per le badanti conviventi anche:

Cosa fare in caso di malattia badanti conviventi 2023

Il contratto nazionale badanti 2023 prevede regole specifiche anche per casi di malattia della badante convivente: stando a quanto previsto dalle regole attualmente in vigore, in caso di malattia, le badanti conviventi, contrariamente a tutti gli altri lavoratori assunti con contratti regolari, non hanno obbligo di presentare alcun certificato medico al proprio datore di lavoro.

Essendo la badante convivente, infatti, lo stesso datore di lavoro può vedere e verificare lo stato di malattia della lavoratrice e pur restando nella casa del lavoro la badante ha diritto a percepire l’indennità di malattia prevista da contratto.

L’unico caso in cui la badante convivente è tenuta a inviare il certificato medico di malattia al datore di lavoro è se la mattia sopraggiunge nel periodo delle ferie, per cui lontana da casa il datore di lavoro non può effettivamente confermare che la malattia sussista effettivamente.

Licenziamento badanti conviventi spetta disoccupazione secondo leggi 2023

Le badanti conviventi che sono assunte con regolare contratto, una volta cessato il rapporto di lavoro, hanno diritto a percepire l’indennità di disoccupazione Naspi, se il rapporto di lavoro cessa per licenziamento o risoluzione consensuale del contratto, o per dimissioni per giusta causa.

L’indennità di disoccupazione Naspi per badanti conviventi prevede un importo massimo di circa 1328 euro al mese e l’importo spettante dipende da requisito contributivo e lavorativo che la lavoratrice ha maturato fino al momento di cessazione del rapporto di lavoro. 

In ogni caso, è bene sapere che per licenziare una badante bisogna rispettare adeguati termini di preavviso che sono diversi a seconda dell’anzianità di servizio che la badante ha maturato presso il datore di lavoro. In particolare:

  • se il contratto di lavoro è superiore alle 25 ore settimanali, il preavviso per il licenziamento deve essere pari a 15 giorni (7,5 per dimissioni) fino a 5 anni di anzianità lavorativa e 30 giorni (15 per dimissioni) oltre 5 anni di anzianità lavorativa;
  • se il contratto di lavoro è inferiore alle 25 ore settimanali, il preavviso deve essere pari a 8 giorni, in caso di anzianità lavorativa inferiore a 2 anni e a 15 giorni, in caso di anzianità lavorativa superiore a 2 anni;
  • se la badante convivente vive insieme alla famiglia in una casa indipendente di proprietà del datore di lavoro o da lui messo a disposizione, il preavviso per il licenziamento è di 30 giorni fino ad un anno di anzianità di servizio e di 60 giorni per anzianità di servizio superiore.

Badanti conviventi leggi 2023 novità per famiglie che assumono

Per l’assunzione di badanti conviventi, stando a quanto previsto dalle leggi 2023, sono previste novità per le famiglie che comprendono: 

  • agevolazioni per l’assunzione di una seconda badante convivente o notturna per l’assistenza di una persona anziana o malata 24 ore su 14 e sei giorni su sette; 
  • versamento dei contributi previdenziali su un orario convenzionale di 8 ore, con una riduzione di 24 ore settimanali, per chi ha necessità di assumere una badante notturna.
     

Aumenti salariali, nuove borse di studio, regole ferie, permessi, cessazioni, malattia: qual è la legge 2023 dettata dal CCNL Badanti conviventi?