Badanti conviventi retribuzione, ore di riposo, giorni di ferie, lavori spettanti, residenza

Cosa prevede il contratto per le badanti conviventi e regole per stipendi, ferie e riposi: informazioni, chiarimenti e cosa c’è da sapere

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Badanti conviventi retribuzione, ore di

Le badanti conviventi hanno obbligo di residenza presso la casa dove lavorano?

No: per il datore di lavoro non sussiste l’obbligo di dare la residenza alla badante convivente a meno che non si tratti di una lavoratrice straniera che non ha un’altra residenza in Italia. La badante convivente che ha già un’altra residenza in Italia può tranquillamente continuare a mantenerla.

Il contratto di badanti prevede retribuzioni e ore di lavoro differenti a seconda che si tratti di badanti conviventi o non conviventi, full time o part time, ma i lavori spettanti, sostanzialmente, sono gli stessi in ogni caso. Vediamo, dunque, quali sono le regole previste dal contratto badanti e quelle che in particolare riguardano le badanti conviventi.

Contratto badanti: retribuzioni e contributi

Le retribuzioni delle badanti variano a seconda che si tratti di un impiego a tempo pieno o part time: la prima distinzione da fare tra badante convivente e non convivente, perchè nel primo caso, oltre allo stipendio mensile, il datore di lavoro garantisce alla lavoratrice anche vitto e alloggio.

E ancora, la badante full time lavora 10 ore al giorno non consecutive, con 2 ore di riposo, per un totale di 54 ore settimanali. Stando a quanto previsto dal contratto nazionale per le badanti, le retribuzioni variano in base a livelli e mansioni e se si è conviventi full time o part time. Per le badanti conviventi full time lo stipendio mensile è:

  1. per il livello A 629,15 euro;
  2. per il livello AS 743,55 euro;
  3. per il livello B 800,74 euro;
  4. per il livello BS 857,94 euro;
  5. per il livello C 915,15 euro;
  6. per il livello CS 972,33 euro.

Per la badante convivente part time (per 30 ore settimanali) lo stipendio mensile è:

  1. per il livello B 568,32 euro;
  2. per il livello BS 596,74 euro;
  3. per il livello C 659,24 euro.

Per quanto riguarda i contributi previdenziali, il datore di lavoro deve versare alla badante convivente i contributi all’Inps ogni 3 mesi, comprendendo anche il contributo Cassacolf, obbligatorio per tutti i rapporti di lavoro disciplinati dal CCNL Lavoro domestico.

Badanti conviventi: lavori spettanti

Ma quali sono i lavori che spettano ad una badante convivente? Stando a quanto previsto dal contratto per le badanti, la badante si occupa innanzitutto di garantire assistenza alla persona anziana o non autosufficiente e si prende cura della casa. Tra i principali lavori che spettano ad una badante vi sono: pulire e sistemare casa, cucinare, lavare, stirare, fare la spesa, preparare i pasti, far compagnia alla persona anziana o non autosufficiente e aiutare la persona a muoversi e curarne l'igiene personale.

Quanti sono i giorni di ferie e le ore di riposo per le badanti conviventi

Le badanti conviventi, come del resto tutti i collaboratori domestici, hanno diritto a 26 giorni di ferie annuali retribuite, che possono essere divise in massimo due periodi l’anno e hanno anche il diritto a percepire il compenso sostitutivo convenzionale durante le ferie.

Inoltre, la badante ha diritto al riposo totale durante le festività dell’anno, come primo gennaio, 25 e 26 dicembre, 6 gennaio, Lunedì di Pasqua, 25 aprile, primo maggio, 2 giugno, 15 agosto, primo novembre, 8 dicembre e giorno del Santo Patrono della propria città; e ai giorni liberi di risposo che sono le domeniche e altre 11 ore di riposo, secondo quanto stabilito da una recente sentenza della Corte di Cassazione del 4 gennaio 2018. Le badanti conviventi hanno, inoltre, diritto a 16 ore all’anno di permessi retribuiti.

Cosa fare se badante convivente chiede la residenza

In molti casi la badante convivente chiede ai propri datori di lavoro di avere la residenza nella casa in cui lavora e in tali casi è bene innanzitutto precisare che per i datori di lavoro non sussiste l'obbligo di residenza per un contratto di badante convivente. La badante può, infatti, mantenere un'altra residenza, a condizione che sia sempre in Italia, figurare nel rapporto di lavoro domestico come lavoratrice convivente.

L’obbligo del datore di lavoro di dare la residenza alla badante sussiste quando la badante non ha un’altra residenza in Italia o mantiene ancora la residenza del datore di lavoro presso cui lavorava precedentemente e si tratta di un obbligo che in tali casi sussiste per la comunicazione dell'iscrizione all'inps del rapporto di lavoro domestico in cui è necessario indicare un indirizzo di residenza della collaboratrice.

Il datore di lavoro ha poi l’obbligo di comunicare l'ospitalità alla pubblica sicurezza entro 48 ore dall'assunzione inviando per posta A/R o via email con Pec, la cessione di fabbricato, indipendentemente dal fatto che la badante sia comunitaria o extracomunitaria.

Al momento della cessazione del rapporto di lavoro, il datore di lavoro, proprietario dell’alloggio, deve recarsi in Comune e informare l’ufficio anagrafe che il suo ex dipendente non abita più in casa ma è bene sapere che per la cancellazione della residenza della badante in alcuni casi ci vuole anche un anno. E’, invece, immediata la stessa cancellazione della residenza della badante quando è la stessa badante che chiede il cambio di residenza in un altro posto.

Come licenziare badante convivente

Come ogni altro rapporto di lavoro regolato da contratto, anche per la badante convivente è prevista la possibilità da parte del datore di lavoro di licenziare la sua collaboratrice rispettando, però, un termine di preavviso che dipende dall’anzianità di lavoro maturata dalla badante. Solo nei casi di gravi negligenze, il datore di lavoro non è obbligato a rispettare alcun tempo di preavviso.

Nei casi di badante convivente il preavviso da rispettare è di:

  1. 8 giorni per orario di lavoro fino a 25 ore e per un tempo di lavoro tra 0 e 2 anni;
  2. 15 giorni per orario di lavoro fino a 25 ore e per un tempo di lavoro di oltre due anni;
  3. 15 giorni per orario di lavoro oltre 25 ore e per un tempo di lavoro tra 0 e 5 anni;
  4. 30 giorni per orario di lavoro oltre 25 ore e per un tempo di lavoro di oltre 5 anni.