Il bancomat opera le sue funzioni attraverso una banda magnetica, inserita nella parte sottostante la carta, questo dispositivo consente di eseguire tantissime operazioni, dal prelievo al pagamento, nonché il versamento. Utilizziamo la carta in banca, inserendola nello sportello automatico (ATM), esso legge tutti i dati inerenti il correntista e procede con l’operazione da quest’ultimo richiesta. Considerando il funzionamento possiamo dedurre che il bancomat smagnetizzato ci crea non pochi “fastidi”, in quanto, non ci concede di poter svolge le nostre attività tranquillamente.
Prima o poi capita a tutti (o quasi) di dover fare i conti con il bancomat smagnetizzato, nell’istante in cui si è pronti per un prelievo o un pagamento, “plaff” ci viene quasi un colpo, eh già il bancomat non funziona. La prima ipotesi è rivolta alla clonazione della carta e al furto dei dati personali, poi alla mancanza di fondi (liquidi) necessari per le operazioni, e infine, siamo giunti alla considerazione che il bancomat si è smagnetizzato. Dopo aver escluso con certezza le prime due ipotesi, veniamo rassicurati dagli impiegati della banca con una frase comune, del tipo: “capita a tutti”. È un semplice “inghippo” risolvibile in pochissimo tempo.
È un problema che potreste riscontrare non solo al momento dell’uso del bancomat presso uno sportello automatico, ma può semplicemente capitare che vi rendiate conto che la carta non funzioni nel momento di pagare, precisamente alla cassa di un negozio dopo aver fatto tutti gli acquisti con un bel carrello “carico e ricco”, allora il “fastidio” si trasforma in imbarazzo, se dietro di voi c’è una fila esorbitante.
Un problema riscontrabile sia con i bancomat che con la carta di credito, entrambe sono dotate di banda magnetica nella zona sottostante la carta, entrambe corrono il rischio di essere smagnetizzate.
I motivi perché si smagnetizzi la banda magnetica, lasciandoci in “panne”, possono essere svariati, anche se noi deteniamo la carta il modo accurato nel portafoglio. Infatti è possibile che esso contenga una calamita che provochi il danno, oppure, per un puro caso accidentale, avvicinando la carta a qualche punto di calore o dispositivo che inavvertitamente ne causa l’inefficienza.
Altra ipotesi per cui una carta si può smagnetizzare è l’usura della stessa, oppure la cattiva o l’omessa conservazione in modo adeguato. Nel caso di usura possiamo provare a eseguire una serie di “manovre” da effettuare sulla carta per vedere se riusciamo a sbloccarla, quali:
Il modo più rapido per troncare il problema alla radice è quello di recarsi presso la banca che ha emesso la carta, allo sportello far presente che il bancomat si è smagnetizzato. Il passo successivo sarà rivolto alla compilazione di un modulo contenente tutti i vostri dati di correntista. Una volta consegnata la vecchia carta inutilizzabile, essa sarà accuratamente taglia in due parti, dopo riceverete una nuova carta con un nuovo PIN.
Resta il punto, che primo passo da seguire è quello rivolto alla verifica della clonazione della carta. A tal proposito la Guardia di Finanza utilizzando il proprio sito, ha rilasciato un “vademecum”, invitando i correntisti a fare molta attenzione nel digitare il PIN, nonché nell’utilizzo della carta stessa. Considerato che le disposizioni governative attuali, impongo l’uso dei pagamenti elettronici in modo frequente anche per pagamenti minimi, diventa necessario seguire degli accorgimenti utili per evitare qualsiasi tipo di frode, quali:
Piccole considerazioni in previsioni della (quasi) eliminazione della moneta circolante, che sarà sostituita a breve dalla circolazione sempre più repentina dell’uso delle carte per qualsiasi operazione.