Basta cambiare la propria residenza per non pagare le tasse in Italia? Tutti i casi secondo leggi 2022

Molte delle persone che sfruttano l'agevolazione fiscale scelgono di stabilirsi nelle destinazioni turistiche più popolari piuttosto che in aree depresse

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Basta cambiare la propria residenza per

Per non pagare le tasse in Italia basta cambiare la residenza?

Cambiare la propria residenza non è condizione sufficiente per non pagare le tasse in Italia. Occorre trascorrere almeno 186 giorni all'anno fuori dall'Italia, bisogna iscriversi all'Aire e trasferire il centro vitale dei propri interessi.

Sono i dati a dimostrare che un numero crescente di italiani sceglie di trasferirsi all'estero con il dichiarato obiettivo di non pagare le tasse ovvero essere sottoposto a un regime fiscale più leggero. Nulla di irregolare, purché siano rispettate le procedure previste. Ad esempio, uno dei dubbi principali riguarda proprio i requisiti richiesti per poter dire di aver definitivamente cambiato la residenza fiscale e dunque non versare le imposte in Italia.

Basta il cambio di residenza secondo le leggi 2022? Oppure sono necessari ulteriori passaggi amministrativi e pratici? Di certo c'è che si tratta di un fenomeno che sta andando al di là dei pensionati alla ricerca di un posto nel mondo dove trascorrere con serenità lo scorcio finale della propria vita. Anche imprenditori o famiglie che vivono di rendita scelgono di trasferirsi in un posto fiscalmente al sole. Approfondiamo in questo articolo:

  • Per non pagare le tasse in Italia basta cambiare la residenza o no

  • Leggi 2022 cambio residenza per non pagare le tasse in Italia

Per non pagare le tasse in Italia basta cambiare la residenza o no

Abbiamo accennato ai dati che dimostrano come la fuga dall'Italia verso i Paesi esteri per non pagare le tasse sia reale. Il Fondo monetario internazionale ha cercato di vederci chiaro e ha stimato che l'elusione fiscale costi ai governi globali circa 650 miliardi all'anno in mancate entrate. Si tratta naturalmente di uno studio che tiene conto dei trasferimenti mondiali e non solo quelli dall'Italia. Tuttavia è utile per comprendere la portata di questo fenomeno.

Molte delle persone che sfruttano l'agevolazione fiscale scelgono di stabilirsi nelle destinazioni turistiche più popolari piuttosto che in aree depresse che hanno un bisogno di investimenti. In pratica sono alla ricerca di un doppio vantaggio, fiscale e di piacere di vivere la quotidianità.

Cambiare la propria residenza non è condizione sufficiente per non pagare le tasse in Italia. Innanzitutto perché occorre trascorrere almeno 186 giorni all'anno fuori dall'Italia con tanto di dimostrazione. Dopodiché bisogna iscriversi all'Aire (Anagrafe della popolazione italiana residente all'estero) e infine trasferire nel Paese estero scelto il centro vitale dei propri interessi. Anche in questo caso è richiesta la dimostrazione documentale.

Leggi 2022 cambio residenza per non pagare le tasse in Italia

Una volta che una persona si trasferisce all'estero, anche con l'obiettivo primario o secondario di non pagare le tasse in Italia ovvero pagarne di meno, capire la differenza tra domicilio e residenza è di vitale importanza. Fare un'ipotesi sul proprio stato di residenza fiscale può comportare importanti conseguenze finanziarie, ma capire se si è domiciliati o residenti non è semplice. In sintesi, è altamente improbabile che il proprio domicilio cambi quando ci si trasferisce all'estero.

Ma se si vive all'estero per un breve o medio periodo di tempo, è probabile che il proprio stato di residenza fiscale cambi. Il domicilio è il paese in cui una persona ha ufficialmente come residenza permanente o con cui ha un legame sostanziale. Quando si nasce, si viene assegnati automaticamente allo stesso domicilio dei proprio genitori, che è definito come il domicilio di origine. Se i genitori non erano sposati, in genere il domicilio di origine sarà lo stesso della madre, anche se questo può variare a seconda delle circostanze di ciascun individuo.

Il domicilio di origine continua quindi fino a quando non se ne acquisisce uno nuovo, anche in caso di trasferimento all'estero, a meno che non si prendano provvedimenti specifici, è improbabile che il domicilio cambi. Tra le tante cose, il domicilio è importante quando si tratta di determinare le tue passività fiscali in tre aree principali: l'imposta sul reddito da investimenti o da lavoro, l'imposta sulle plusvalenze e l'imposta sulle successioni. Si viene considerati residenti, almeno ai fini fiscali, se si è presente in un paese per 186 giorni o più per anno fiscale.

Molte persone che beneficiano delle agevolazioni fiscali scelgono di stabilirsi in destinazioni turistiche popolari piuttosto che in zone depresse.