La Corte di Cassazione, con una recente sentenza 2022, ha stabilito l’illegittimità dei costi in più in bolletta richiesti per le partite pregresse, spiegando che i pagamenti richiesti dai gestori nelle bollette dell’acqua relativi alle cosiddette partite pregresse sono illegittimi e in contrasto con il principio di irretroattività. Ciò significa che i conguagli in bolletta mirati a recuperare somme pregresse, non sono validi ed è diritto del cliente chiedere il rimborso di quanto pagato in più.
Prezzi delle bollette più alte del solito, consumi irregolari calcolati nei pagamenti e consumatori costretti a pagare consumi d’acqua più alti del solito. Non sono pochi i consumatori che negli ultimi tempi si sono visti recapitare bollette dell’acqua decisamente alte per cui spesso è stato anche difficile spiegarne l’importo.
A rendere le bollette dell’acqua più alte del solito sono state le cosiddette partite pregresse e, per evitare problemi, caos e pagamenti in più, la Corte di Cassazione si è espressa con nuova sentenza 2022 in tema di bollette acqua più alte del solito. Vediamo cosa stabilisce il nuovo pronunciamento della Cassazione.
Come anticipato, il motivo per cui sono state recapitate ai consumatori bollette dell’acqua più alte del solito è da ricercare nelle cosiddette partite pregresse. Si tratta di conguagli tariffari che i diversi gestori hanno applicato in maniera retroattiva, spalmati negli anni fino al 2022.
Considerando i conguagli per effetto delle partite pregresse, calcolate solo su decisione e responsabilità dei gestori, i clienti sono stati costretti a pagare bollette dell’acqua molto più alte del solito o di quanto dovuto relative al periodo precedente al trasferimento ad Aeegesi (Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico) delle competenze del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.).
In relazione a bollette dell’acqua più alte del solito, illegittimità, diritti dei clienti e responsabilità dei gestori, la Corte di Cassazione, con una recente sentenza 2022, ha stabilito l’illegittimità dei costi in più in bolletta richiesti per le partite pregresse, spiegando che i pagamenti richiesti dai gestori nelle bollette dell’acqua relativi alle cosiddette partite pregresse sono illegittimi e in contrasto con il principio di irretroattività.
Ciò significa che i conguagli in bolletta mirati a recuperare somme pregresse, tali da rendere le bollette dell’acqua più alte del solito, non sono validi ed è diritto del cliente chiedere il rimborso di quanto pagato in più per le partite pregresse in questi ultimi anni.