Non ci sono limiti alla cessione del credito nell'ambito del bonus 110% casa. Può essere ceduto a banche e intermediari finanziari, ma anche ad amici, parenti e congiunti. Lo ha chiarito l'Agenzia delle entrate.
L'attenzione sul bonus 110% casa continua a essere molto alta, così come dimostrato dall'elevato numero di richieste di chiarimenti formulate all'Agenzia delle entrate. Se alcune domande sono piuttosto complesse ovvero riguardano casi particolari di natura tecnica che possono riguardare sia case private e sia condomini, in altre circostanze le domande si riferiscono all'ambito di applicazione dell'agevolazione fiscale.
Ecco quindi che l'Agenzia delle entrate ha chiarito se il bonus 110% casa può essere ceduto anche ad amici oltre che a parenti e congiunti. Non dimentichiamo infatti che la possibilità di fruizione del bonus è triplice fra cessione del credito, sconto in fattura e recupero della spesa in dichiarazione dei redditi. Vediamo quindi:
Non ci sono limiti alla cessione del credito nell'ambito del bonus 110% casa. Può essere ceduto a banche e intermediari finanziari, ma anche ad amici, parenti e congiunti. Lo ha chiarito l'Agenzia delle entrate.
Con l’attivazione della piattaforma online per la cessione del credito d’imposta è possibile avvalersi del bonus 110% casa, optando per il trasferimento alla banca per ottenere liquidità immediata. Il bonus 110% casa eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese per determinati interventi di efficientamento energetico.
I cittadini possono optare per la cessione del credito di imposta anziché portare in detrazione in 5 anni le spese sostenute per gli interventi sugli immobili.
Le banche possono favorire la realizzazione degli interventi agevolati dal bonus fiscale anticipandone l’importo e finanziando i lavori anche a chi al momento non ha la disponibilità necessaria. Il credito d’imposta, che spetta per l’esecuzione dei lavori agevolati con il bonus 110% casa, può essere ceduto all’impresa che ha realizzato gli interventi o ad altri soggetti privati, tra cui banche e intermediari finanziari.
Il beneficiario può optare per il trasferimento del credito d’imposta alla banca per ottenere liquidità immediata, senza la necessità di dover recuperare il beneficio fiscale nella dichiarazione dei redditi, a compensazione delle imposte da pagare nell’arco dei 5 anni successivi.
Per le spese per interventi di ristrutturazione edilizia sostenute fino al 31 dicembre 2022 è in vigore la detrazione fiscale al 50% con limite massimo di spesa di 96.000 euro. Si tratta della facilitazione che viene rinnovata di anno in anno, 2022 incluso.
L’agevolazione fiscale spetta nel caso di interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia che riguardano interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano entro 18 mesi dalla data di termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.
Al di là del valore degli interventi eseguiti, l’acquirente o l’assegnatario dell’immobile deve calcolare la detrazione su un importo forfettario, pari al 25% del prezzo di vendita o di assegnazione dell’abitazione. L’agevolazione va ripartita in 10 rate annuali di pari importo.
I contribuenti possono scegliere la formula della cessione di un credito d’imposta di pari ammontare, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. Ma anche il contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi.
Possono beneficiare della nuova agevolazione fiscale non solo i proprietari o i titolari di diritti reali sugli immobili sui quali si effettuano i lavori e che ne sostengono le spese, ma anche l’inquilino o il comodatario. Ha diritto alla detrazione anche chi esegue i lavori in proprio, ma solo per le spese di acquisto dei materiali utilizzati.