Il decreto Rilancio permette di intervenire sulle finestre comprensive di infissi con detrazione Irpef e Ires del 110%, limite di spesa di 120.000 euro e di detrazione di 132.000 euro rispetto agli iniziali detrazione Irpef e Ires del 50%, limite di spesa di 120.000 euro e di detrazione di 60.000 euro.
Verrebbe da dire che l'importante è risparmiare e in effetti il periodo attuale sembra essere particolarmente favorevole. Il governo ha infatti introdotto la maxi detrazione al 110% e tra gli interventi ammessi ci sono anche il rifacimento o la sostituzione di finestre.
Ma solo a determinate condizioni ovvero nel rispetto di requisiti tecnici ben precisi. Per tutti vale invece la regola del rispetto delle tempistiche. Con l'obiettivo di dare una spinta alla crescita dell'economia italiana, rimasta ferma al palo per via dell'emergenza sanitaria, la leva scelta dall'esecutivo per scardinare l'immobilità è quella dell'edilizia.
Ecco quindi che per accedere alle agevolazioni straordinarie è indispensabile che i lavori siano eseguiti in tempi stretti ovvero tra il primo luglio 2022 e il 31 dicembre 2022. Di interessante non c'è solo l'entità della detrazione, comunque legata alla spesa massima per ogni singolo lavoro e alla personale capienza fiscale.
Ma anche le modalità di gestione poiché sono ammessi sia lo sconto diretto in fattura da parte dell'impresa che effettua i lavori e sia la cessione del credito a banche, intermediari finanziari o alla stessa impresa. Vediamo quindi
La buona notizia per chi intende sostituire le finestre della propria abitazione è la possibilità di sfruttare la maxi detrazione al 110% prevista dal decreto Rilancio. Le nuove disposizioni si applicano infatti anche in questo contesto nell'ambito di lavori di riqualificazione energetica.
Dal punto di vista tecnico, il via libera è permesso agli interventi che comportino una riduzione della trasmittanza termica U (dispersione di calore) delle finestre, inclusi gli infissi, attraverso il miglioramento delle caratteristiche termiche delle strutture esistenti con la fornitura e la posa in opera di una nuova finestra comprensiva di infisso.
Oppure con il miglioramento delle caratteristiche termiche dei componenti di vetro esistenti, con integrazioni e sostituzioni. I lavori ammessi sono quindi
Finestre comprensive di infissi con detrazione Irpef e Ires del 110%, con limite di spesa di 120.000 euro e di detrazione di 132.000 euro rispetto agli iniziali detrazione Irpef e Ires del 50%, limite di spesa di 120.000 euro e di detrazione di 60.000 euro
Interventi di riqualificazione energetica di parti comuni condominiali con detrazione Irpef e Ires del 110%, rispetto all'iniziale detrazione Irpef e Ires del 65% ma ridotta al 50% per le finestre comprensive di infissi, le schermature solari, gli impianti di climatizzazione invernale dotati di caldaia a condensazione e quelli dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili
L'agevolazione fiscale, al 110% per gli interventi dal primo luglio 2022 e dal 31 dicembre 2022, al 50% prima di questa fascia temporale, si applica per le spese relative all'acquisto e alla posa in opera di finestre comprensive di infissi e, per completezza di informazione, delle schermature solari e per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A.
Gli infissi sono comprensivi anche delle strutture accessorie che hanno effetto sulla dispersione di calore, come scuri o persiane, o che sono accorpate al manufatto, come cassonetti incorporati nel telaio dell'infisso.
Sono ammessi gli interventi su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari esistenti, riguardanti strutture opache orizzontali, verticali, finestre comprensive di infissi, delimitanti il volume riscaldato, verso l'esterno o verso vani non riscaldati, che rispettano i requisiti di trasmittanza U, espressa in W/m2K.
I parametri cui far riferimento sono quelli applicabili alla data di inizio dei lavori. In tutti i casi per la maxi detrazione c'è tempo fino al 31 dicembre 2022, a meno che non sia disposta una proroga.