Mai sentito parlare di capienza fiscale? Si tratta di un concetto fondamentale che torna adesso di attualità con il bonus ristrutturazione 110%. Si tratta della capacità del contribuente di abbattere l'imposta sul reddito con le detrazioni Irpef.
Detto in termini più pratici, è possibile detrarre le spese sostenute per eseguire lavori solo fino al limite della capienza fiscale.
Qualunque sia il tipo di intervento tra realizzazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, lavori per la riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e modifiche per favorire l'efficienza energetica, occorre non perdere di vista questo fondamentale parametro.
Il rischio che si corre è di farsi rilasciare uno o più di un preventivo per poi scoprire di non avere la capacità di spesa.
Cerchiamo di saperne di più, ricordando che le detrazioni fiscali per la ristrutturazione casa sono state introdotte per migliorare la qualità delle abitazioni ma anche per dare impulso al settore dell'edilizia privata che si è arrestato per via dell'emergenza sanitaria. Vediamo quindi
La capienza fiscale è quindi un concetto fondamentale da conoscere prima di lanciarsi a capofitto sulle nuove detrazioni. Coincide con l'Irpef dovuta e di conseguenza è proporzionale al reddito, il che si traduce nel diritto del contribuente di fruire l'agevolazione fino al limite della capienza fiscale.
Sono gli esempi che faremo nel paragrafo successivo a rendere ancora più chiaro questo concetto, ma c'è un caso limite che sicuramente è d'aiuto.
I contribuenti della fascia no tax area ovvero coloro che non pagano le tasse perché hanno un reddito inferiore alla soglia individuata dalla legge - 8.000 euro per dipendenti e pensionati, 4.800 euro per redditi da lavoro autonomo occasionale - non possono accedere alle detrazioni.
L'importo da portare in detrazione per la ristrutturazione casa deve essere inferiore a quello pagato con le tasse, ma se quest'ultime sono a zero, ecco che svanisce la possibilità di fruire di questa agevolazione, anche se in linea teorica sarebbero azzererebbero le spese ovvero i lavori sono gratis.
Facciamo allora l'esempio di un contribuente che ha effettuato una ristrutturazione per 50.000 euro. Potrebbe detrarre il 50% dell'importo lavori ovvero 25.000 euro in dieci rate annuali da 2.500 euro.
Se il contribuente ha un'Irpef lorda dovuta di 3.000 euro l'anno, la capienza fiscale è sufficiente poiché l'importo detratto ogni anno è inferiore rispetto l'imposta lorda, rispettivamente 2.500 euro e 3.000 euro.
Se ha speso 200.000 euro per i suoi lavori di ristrutturazione casa e ha una Irpef di 4.000 euro può portare in detrazione solo fino al limite dell'imposta lorda e la restante parte va inevitabilmente persa, nonostante i vari modi per accedere alla nuova agevolazione al 110%.