Brexit cosa cambia dal 1 Gennaio 2022 per le aziende italiane concretamente e realmente

Terminato il periodo di transizione, i cambiamenti nei settori della fiscalità e delle dogane saranno importanti per le imprese che hanno scambi commerciali con il Regno Unito.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Brexit cosa cambia dal 1 Gennaio 2022 pe

Cosa cambia con la Brexit per le aziende italiane?

Per importare o esportare merci da e verso la Gran Bretagna o per movimentare merci sarà necessario presentare dichiarazioni in dogana. Serve una licenza speciale per importare o esportare determinate merci, come rifiuti, determinate sostanze chimiche pericolose e ogm. Ma i cambiamenti sono tanti altri e numerosi.

La Gran Bretagna ha lasciato l'Unione europea il 31 gennaio 2020. Non è più Stato membro e non partecipa al processo decisionale. In seguito alla Brexit, Ue e Gran Bretagna hanno concluso un accordo di recesso che prevede un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2020 in cui le norme e le procedure in materia doganale e fiscale restano invariate.

Ma dal primo gennaio 2022 le cose cambiano anche per le aziende italiane. Terminato il periodo di transizione, i cambiamenti nei settori della fiscalità e delle dogane saranno importanti per le imprese che hanno scambi commerciali con il Regno Unito. Esaminiamo quindi:

  • Cosa cambia con la Brexit per le aziende italiane
  • Impatto Brexit sulle aziende italiane dal 2022

Cosa cambia con la Brexit per le aziende italiane

La Brexit ha conseguenze dirette e immediate su quattro tipi di imprese: quelle che vendono merci o prestano servizi al Regno Unito, quelle che acquistano merci o servizi dal Regno Unito, quelle che movimentano merci attraverso il Regno Unito; quelle che usano materiali e merci della Gran Bretagna negli scambi con i paesi partner dell'Unione europea nell'ambito dei regimi preferenziali.

Per l'Irlanda del Nord possono essere applicate disposizioni specifiche che si ripercuotono sull'imposta sul valore aggiunto, sulle accise e sulle dogane.

Per importare o esportare merci da e verso la Gran Bretagna o per movimentare merci sarà necessario presentare dichiarazioni in dogana. Ma può essere necessario fornire dati relativi alla sicurezza.

Serve una licenza speciale per importare o esportare determinate merci, come rifiuti, determinate sostanze chimiche pericolose e ogm. Per l'importazione o l'esportazione dei prodotti sottoposti ad accisa, come alcol, tabacco, combustibili, da e verso la Gran Bretagna saranno necessarie formalità supplementari.

Occorre quindi versare l'Iva nel paese dell'Unione europea in cui s'importano merci dalla Gran Bretagna. Tutte le merci esportate verso il Regno Unito saranno esenti dall'Iva nella Unione europea, ma poi bisognerà adempiere alle norme sull'Iva applicabili alle importazioni nella Gran Bretagna.

Per le operazioni oltremanica sarà necessario conformarsi a norme e procedure Iva diverse da quelle per le operazioni all'interno dell'Unione europea. Saranno colpiti tutti i settori, soprattutto quelli che dipendono da sistemi di approvvigionamento in tempo reale.

Il comparto automobilistico sarà particolarmente penalizzato, considerando il 60% dei componenti per i veicoli assemblati in Gran Bretagna arriva dalla Unione europea. Le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio prevedono tariffe del 10% sulle auto.

Impatto Brexit sulle aziende italiane dal 2022

Per via della Brexit, le aziende italiane che commerciano con la Gran Bretagna, movimentano usano merci che esportano nell'ambito di regimi preferenziali dell'Unione europea devono prepararsi a cambiamenti importanti che si ripercuotono sul proprio business.

Le imprese devono espletare le stesse formalità doganali che si applicano ai paesi terzi. Senza un accordo, la Gran Bretagna uscirà dall'unione doganale e dal mercato unico, quindi scattano subito controlli al confine e tariffe sulle merci in linea con le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio.

Le medicine non sono soggette a tariffe ma le barriere non tariffarie possono portare a ritardi problematici soprattutto durante una pandemia. Molte società farmaceutiche hanno accumulato scorte, ma ritardi ai confini possono creare problemi seri per prodotti che vanno tenuti a temperature controllate.

L'Unione europea che proposto che per almeno fino al raggiungimento di un accordo specifico sia mantenuto l'accesso reciproco alle acque territoriali per i pescatori europei e britannici.

La Gran Bretagna ha però considerato inaccettabile la proposta per uno Stato costiero indipendente che intende recuperare la piena sovranità sulle sue acque.

Vale infine la pena ricordare che finisce la cooperazione sulla sicurezza e la lotta al terrorismo. La Gran Bretagna non farà più parte di Europol e non avrà accesso alle banche dati europee e all'agenzia europea per la cybersecurity.