Il conto alla rovescia è iniziato perché dal 6 al 10 luglio 2020 è in programma il collocamento del nuovo Btp Futura. Secondo il direttore generale del Ministero dell'Economia, questa è un'opportunità ghiotta per diversificare le proprie fonti di finanziamento, ma anche per lo Stato di intercettare nuovi creditori.
Con cedole progressive e premio legato all'andamento dell'economia ovvero alla crescita del Prodotto interno lordo, si tratta davvero di una forma di investimento conveniente?
Il Tesoro ha comunicato la maggiore dei dettagli (che vedremo uno per uno per capire quali sono i pro e i contro), come il coinvolgimento esclusivo del retail, i dividendi crescenti nel tempo, la cadenza tra 8 e 10 anni e il premio conclusivo tra l'1 e il 3%, ma vincolato al tasso di crescita annuale medio del Paese.
Di certo siamo davanti a una opzione che tradizionale piace e convince i risparmiatori italiani. basti vedere che da gennaio 2020 a oggi il Tesoro ha raccolto 280 miliardi di euro mentre nello stesso periodo dello scorso anno nei forzieri statali sono entrati 200 milioni di euro. Vediamo quindi
Per capire se il nuovissimo Btp Futura 2020 sia un'opzione conveniente o meno occorre fare un passo indietro e analizzare con attenzione tutte le caratteristiche di questo strumento, a iniziare dalla durata.
Si tratta infatti di un elemento centrale perché la scadenza è compresa tra 8 e 10 anni ovvero una durata maggiore rispetto al Btp Italia. Al risparmiatore spetta quindi la scelta sulla possibilità di vincolare le proprie somme per un periodo così lungo.
In seconda battuta bisogna sottolineare come il nuovo titolo sia dedicato solo agli investitori retail con l'obiettivo di mettere nelle mani degli italiani una quantità di debito pubblico. Non cambiano invece le finalità, ma al finanziamento dei costi dell'emergenza del Covid-19 si è adesso aggiunto il sostegno economico alla ripresa del Paese.
Le cedole sono calcolate in base a dei tassi prefissati e crescenti nel tempo. Il meccanismo scelto dal Tesoro si chiama step-up, non c'è alcun legame con l'andamento dell'inflazione e presenta quindi un tasso di incertezza maggiore rispetto ai tradizionali Btp in cui l'importo è fisso.
La serie dei tassi minimi garantiti di questa emissione sarà comunicata il 3 luglio ovvero a tre giorni dal collocamento. A ingolosire i risparmiatori è solitamente il premio fedeltà. Questa volta ha un valore minimo garantito pari all'1% del capitale investito. Tuttavia può aumentare fino al 3%, sulla base della media del tasso di crescita annuo del Prodotto interno lordo italiano.
Lo Stato guarda con interesse ai risparmiatori italiani per ottenere liquidità e propone uno strumento che ha necessariamente molte analogie con il Btp Italia. In particolare è previsto un premio fedeltà per chi lo acquista in fase di sottoscrizione e lo mantiene fino a scadenza e la cedola è variabile.
Si tratta senza dubbio di aspetti positivi, ma con alcune precisazioni. Se il premio fedeltà ammonta allo 0,8% annuo, quello di Btp Futura ha una forchetta tra l'1 e il 3%. Si tratta di un aspetto negativo mentre occorre valutare con attenzione la questione della della cedola variabile.
Se con il Btp Italia è legata all'andamento dell'inflazione (quindi potrà sia aumentare, con il Btp Futura è solo crescente poiché l'interesse dello Stato è spingere i possessori a mantenere il titolo fino alla scadenza. Di conseguenza le cedole iniziali saranno molte basse per poi aumentare progressivamente.
E qui si entra in un altro dettaglio delicato: il Btp Italia ha una durata di 5 anni, il nuovo Btp Futura tra 5 e 8. Le condizioni per valutare l'investimento sono quindi evidenti e di fondo c'è il fattore sicurezza che gioca un punto a favore. Ma solo a patto di non considerare questa opzione come la più economicamente conveniente, al netto dei pochi rischi.