Si tratta di una decisione che accorcia le distanze tra lavoratori dipendenti e liberi professionisti ovvero partite Iva e ditte individuali. L'estensione nell'utilizzo dei buoni pasto secondo nuova legge 2022 prevede infatti questo riconoscimento che aiuta a ridurre i costi sostenuti nell'esercizio della propria attività e ottenere benefici fiscali.
Si tratta di un indirizzo ben preciso che si affianca alla volontà del legislatore di detassare le erogazioni ai dipendenti che si ricollegano alla necessità del datore di lavoro di provvedere alle esigenze alimentari del personale che durante l'orario di lavoro deve consumare il pasto. Il ticket elettronico o cartaceo è insomma un vero e proprio strumento di integrazione al reddito. Vediamo quindi nel dettaglio:
Buoni pasto per partite Iva secondo la normativa 2022 aggiornata
Buoni pasto elettronici e cartacei, come funziona il fringe benefit
Il buono pasto è una soluzione pratica anche per la pausa pranzo di lavoratori autonomi, ditte individuali e liberi professionisti. Con le nuove disposizioni, anche i liberi professionisti possono utilizzare i buoni pasto, comprese le partite Iva senza dipendenti per scaricare al 100% le spese sostenute per la somministrazione di alimenti e bevande.
I titolari di partita Iva, come liberi professionisti e ditte individuali, possono personalizzare sia il numero di buoni emessi che il loro singolo valore. Da utilizzare per sé oppure per i collaboratori. In ogni caso, chi fruisce del buono pasto ottiene un importo pari al valore facciale del buono stesso. Il ticket non è cedibile né cumulabile e né commercializzabile o convertibile in denaro.
Resta vigente la disposizione secondo cui i buoni pasto permettono all'esercizio convenzionato di provare l'avvenuta prestazione nei confronti delle società di emissione. In ogni caso, sia nella forma elettronica e sia in quella cartacea, sono utilizzati esclusivamente dai prestatori di lavoro subordinato, a tempo pieno o parziale, anche se l'orario di lavoro non prevede una pausa per il pasto, nonché dai soggetti che hanno instaurato con il cliente un rapporto di collaborazione anche non subordinato.
Non sono cedibili e né cumulabili oltre il limite di 8 buoni, né commercializzabili o convertibili in denaro e sono utilizzabili solo dal titolare. Sono utilizzabili esclusivamente per l'intero valore facciale. Infine, il valore facciale può essere scelto liberamente da ogni singola azienda.
Oggi i buoni pasto elettronici e cartacei 2022 sono considerati fringe benefit. Sono quindi esentasse nel limite giornaliero previsto dalle attuali normative ovvero delle tre soglie previste: la prima è di 4 euro per i buoni pasto cartacei, la seconda è di 8 euro per i buoni pasto elettronici, la terza è di 5,29 euro per i buoni corrisposti agli addetti ai cantieri edili, ad altre strutture lavorative a carattere temporaneo o a unità produttive ubicate in zone dove manchino strutture o servizi di ristorazione.
I buoni pasto possono essere corrisposti dal datore di lavoro in favore dei dipendenti assunti sia a tempo pieno e sia a tempo parziale, anche se l'articolazione dell'orario di lavoro non preveda una pausa per il pranzo. Consentono quindi al titolare di ricevere un servizio sostitutivo di mensa di importo pari al valore facciale del buono pasto.