Nel calcio, al pari di qualsiasi altro business, riuscire ad avere un bilancio sano (in attivo) è fondamentale quanto i risultati sportivi ottenuti in un intera stagione, le società di calcio sono delle vere e proprie aziende e come tali devono funzionare. Per questo motivo per le società calcistiche è importante cercare di massimizzare le plusvalenze e al contrario minimizzare, o per quanto possibile evitare, le minusvalenze. Elementi e operazioi fondamentali non solo per il bilancio, ma anche per il calciomercato, soprattutto quest'anno 2022
Possiamo definire una plusvalenza e una minusvalenza come la differenza tra il costo d'acquisto di un singolo calciatore e incasso dalla cessione dello stesso giocatore, al netto
dell'ammortamento. La plusvalenza si genera qualora un giocatore viene venduto a un valore di mercato maggiore rispetto al valore che il giocatore ha in quel momento a bilancio (valore di ammortamento).
Registrare una plusvalenza non è sinonimo di guadagno, ma significa generare un valore positivo sul bilancio della stagione in cui il cartellino del calciatore viene ceduto.
La minusvalenza è esattamente l'opposto, ovvero si tratta di una dif erenza negativa tra il costo d'acquisto e l'incasso dalla cessione di un calciatore, sempre al netto dell'ammortamento.
In che modo possiamo calcolare una plusvalenza o una minusvalenza?
Il calcolo è piuttosto semplice e necessitiamo solamente di tre dati: cifra d'acquisto di un calciatore, cifra di cessione e durata del contratto che il calciatore aveva firmato.
Si tratta di calcolare la dif erenza tra costo d'acquisto e cifra incassata dalla cessione al netto dell'ammortamento (che si calcola dividendo la cifra d'acquisto per la durata del contratto firmato).
Di conseguenza se una squadra acquista un calciatore per 100 milioni e quest'ultimo firma un contratto di quattro anni, il giocatore peserà sul bilancio del club che lo ha acquistato
25 milioni l'anno. Qualora il club decidesse di vendere questo giocatore dopo solo due stagioni, per poter registrare una plusvalenza dovrà vendere il calciatore a un valore superiore a 50
milioni, che è la cifra che il giocatore vale a bilancio dopo due stagioni .
Quando si parla di minusvalenze e plusvalenze in ambito calcistico è essenziale prendere in esame il concetto di ammortamento.
L'ammortamento è un metodo che consente alle società sportive di ammortizzare il costo d'acquisto del calciatore nel corso degli anni successivi.
Come si calcola l'ammortamento?
Per essere in grado di calcolare l'ammortamento relativo all'acquisto di un giocatore è necessario possedere alcuni dati:cifra d'acquisto del giocatore e soprattutto la durata del
contratto. La durata del contratto permette alla società proprietaria del cartellino di “spalmare”
l'investimento su più anni.
In termini più pratici se una squadra acquista un calciatore per 100 milioni di euro e gli of re un contratto di quattro anni, l'ammortamento corrisponderà a 25 milioni di euro l'anno, dunque l'ammortamento si calcola dividendo la cifra investita per l'acquisto del cartellino per la durata del contratto siglato.
Il valore di ammortamento equivale alla cifra che quel calciatore pesa sul bilancio della società.
Ovviamente esistono tutta una serie di procedure e metodi non del tutto legali,che nel tempo sono tristemente diventate consuetudini, che molte società mettono in pratica per sistemare e ritoccare i propri bilanci. Un caso celebre è quello delle cosidette plusvalenze fittizie che consiste nel “gonfiare”, ovvero stabilire un prezzo maggiore di quello reale, spropositamente la cifra d'acquisto di un calciatore e inserirlo all'interno del bilancio.
Logicamente queste procedure vengono applicate a giocatori solitamente giovani e poco conosciuti al fine di non attirare attenzioni.
Lo scopo di questo marchingegno è ovviamente quello di falsificare i bilanci e avere conti in ordine per poter garantire la sopravvivenza del club che si gestisce.