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Calcolo ed esempi su quanto si deve pagare come imposta di bollo per deposito titoli per tabella 2025

L'imposta di bollo per le comunicazioni relative ai depositi di titoli si calcola tenendo conto dell'ammontare dei depositi presenti presso ciascun intermediario finanziario. Spiegazioni e chiarimenti

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Calcolo ed esempi su quanto si deve paga

L’imposta di bollo sul deposito titoli è uno degli oneri fiscali principali per chi detiene strumenti finanziari tramite banche o intermediari autorizzati in Italia. Questa imposta si applica a diversi prodotti finanziari, tra cui azioni, obbligazioni, ETF, fondi comuni, certificati di deposito e prodotti assicurativi di investimento. Comprendere nel dettaglio i criteri di applicazione, le modalità di calcolo e gli esempi pratici è importante per ottimizzare la gestione fiscale.

Imposta di bollo su deposito titoli nel 2025, normativa, ambito e strumenti soggetti

L’imposta di bollo per deposito titoli è regolata dal Decreto Legge n. 201 del 2011 e successivi aggiornamenti ed è oggi disciplinata dall’Agenzia delle Entrate, con applicazione proporzionale rispetto al valore degli strumenti finanziari detenuti. L’aliquota stabilita per il 2025 resta pari allo 0,20% del valore complessivo dei prodotti finanziari custoditi presso ciascun intermediario. Per i depositi di valore inferiore a 50.000 euro, l’importo minimo applicato è di 34,20 euro all’anno.

La base imponibile su cui si calcola l’imposta include:

  • Azioni, obbligazioni, titoli di Stato e assimilati
  • Fondi comuni di investimento, ETF, SICAV, certificati di deposito, buoni postali fruttiferi
  • Polizze assicurative di ramo III (unit linked, index linked), gestioni patrimoniali
  • Altri strumenti finanziari dematerializzati o cartacei

Sono invece escluse le comunicazioni relative a fondi pensione e fondi sanitari integrativi. È necessario considerare tutti i prodotti detenuti presso lo stesso intermediario: la soglia di 50.000 euro si applica sulla somma totale dei prodotti per intestatario presso ciascuna banca o SIM.

Come funziona il calcolo dell’imposta: base, aliquote ed esempi con tabella riassuntiva

Il calcolo dell'imposta di bollo su deposito titoli presenta regole precise:

  • Per un valore inferiore a 50.000 euro si paga un importo fisso di 34,20 euro annui.
  • Per valori uguali o superiori a 50.000 euro, si applica l’aliquota dello 0,20% sul valore di mercato annuo, con un massimo di 1.200 euro.
  • Nel caso di rendicontazione periodica (trimestrale o semestrale), l’imposta viene ripartita proporzionalmente al periodo di rendicontazione.

Qualora alcuni strumenti non abbiano un valore di emissione o di rimborso noto, si considera il valore di acquisto. In caso di più dossier titoli presso lo stesso intermediario, l’imposta viene calcolata sul totale dei depositi per intestatario.

Valore complessivo deposito titoli Imposta di bollo annuale
< 50.000 € 34,20 €
≥ 50.000 € 0,20% (max 1.200 €)

Esempi pratici di calcolo per il 2025

  • Deposito titoli pari a 40.000 euro: l’imposta a carico sarà 34,20 euro, in linea con il minimo previsto e identica a quella per conti correnti.
  • Deposito titoli pari a 100.000 euro: l’imposta sarà 200 euro (100.000 x 0,20%), superiore all’importo fisso minimo.
  • Deposito titoli di 700.000 euro: si applicherà 1.200 euro, ossia il tetto massimo previsto dalla normativa vigente.

I soggetti diversi da persone fisiche (come società o professionisti) sono soggetti a regole diverse e aliquote maggiorate. 

Tassazione strumenti finanziari e rapporti con regime fiscale

La normativa distingue la tassazione tra redditi di capitale (dividendi, interessi, cedole) e redditi diversi (plusvalenze o minusvalenze da negoziazione). Le aliquote attualmente in vigore sono:

  • 26% per la maggior parte dei guadagni finanziari (azioni, obbligazioni, fondi, ETF)
  • 12,5% per titoli di Stato, obbligazioni emesse da enti pubblici, debito di organismi internazionali

La tassazione avviene secondo il regime fiscale scelto dall’investitore:

  • Risparmio amministrato: l’intermediario agisce come sostituto d’imposta e gestisce direttamente il prelievo e il versamento delle imposte, incluso il calcolo e il pagamento dell’imposta di bollo.
  • Risparmio gestito: i guadagni complessivi delle gestioni patrimoniali vengono tassati annualmente e l’imposta è trattenuta dall’intermediario.
  • Regime dichiarativo: l’investitore dichiara autonome plusvalenze e minusvalenze nella dichiarazione dei redditi e versa le imposte in autonomia, compresa l’imposta di bollo sui valori dichiarati nei rendiconti.

Va sottolineato che non è ammessa la compensazione tra minusvalenze e redditi di capitale: questo evidenzia l’importanza della pianificazione fiscale nella gestione degli investimenti.

Esempi di calcolo approfonditi: simulazioni e casi particolari

Vediamo alcune simulazioni pratiche relative a tipici scenari di investimento:

  • Valore di mercato non disponibile: per strumenti illiquidi o privi di un prezzo di mercato, si applica il valore di rimborso o di acquisto documentato dal cliente/intermediario.
  • Multi-dossier presso stesso intermediario: il valore complessivo si somma per l’intestatario su ciascun intermediario (anche in presenza di più rapporti).
  • Periodo inferiore all’anno: in caso di apertura/chiusura in corso d’anno, l’imposta viene ragguagliata sul periodo effettivo di detenzione e secondo il numero di giorni di titolarità.
Esempio Imposta dovuta
Azione italiana in portafoglio per tutto il 2025 (valore al 31 dicembre: 15.000 euro) 34,20 € (minimo annuo)
Dossier titoli con ETF e fondi (valore 120.000 euro al 31 dicembre 2025) 240,00 € (120.000x0,20%)

Per maggiori dettagli sulla normativa e casistiche particolari è possibile consultare le circolari dell’Agenzia delle Entrate disponibili sul sito agenziaentrate.gov.it.

FAQ su imposta di bollo e deposito titoli

  • Quando viene addebitata l’imposta di bollo?
    L’imposta di bollo viene addebitata annualmente o in base al periodo di rendicontazione previsto, dal proprio intermediario finanziario in regime amministrato.
  • Quali strumenti sono esclusi dall’imposta?
    Fondi pensione, gestioni sanitarie integrative, alcune polizze assicurative di vecchia emissione (ante 2000), e la liquidità dei conti correnti sono esclusi dal calcolo per il deposito titoli.
  • È possibile compensare minusvalenze con l’imposta di bollo?
    No. Minusvalenze e plusvalenze sono compensate solo tra i redditi diversi; l’imposta di bollo è una tassa patrimoniale non compensabile.
  • Cosa succede in caso di trasferimento titoli tra intermediari?
    In caso di trasferimento dei titoli presso altro intermediario in corso d’anno, l’imposta di bollo è calcolata proporzionalmente in base ai giorni di titolarità presso ciascuna banca.