La pensione di vecchiaia si calcola quando il lavoratore matura i requisiti pensionistici richiesti per l’uscita, 67 anni di età e 20 anni di contributi, e con diversi sistemi di calcolo. La pensione si calcola, infatti, sulla base del sistema di calcolo cui il lavoratore è soggetto, retributivo, misto (retributivo e contributivo) o solo contributivo.
Per andare in pensione di vecchiaia quest'anno bisogna raggiugere i 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Quando si è in procinto di maturare i requisiti pensionistici richiesti, il lavoratore può presentare domanda di pensione e tocca poi all'Inps verificare che i requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia siano stati effettivamente raggiunti ed effettuare il calcolo della pensione da erogare. Ma come si calcola l'importo della pensione di vecchiaia?
La pensione di vecchiaia, per cui non sono previste finestre per la decorrenza della pensione finale a differenza della pensione anticipata che prevede tre mesi di finestre sia per uomini che per donne, si calcola quando il lavoratore matura i requisiti pensionistici richiesti per l’uscita e sulla base del sistema di calcolo cui il lavoratore è soggetto, retributivo, misto (retributivo e contributivo) o solo contributivo.
Ai lavoratori iscritti all’Inps che hanno almeno 18 anni di contributi accreditati alla data del 31 dicembre 1995, si applica il sistema di calcolo retributivo sino al 31 dicembre 2011. Dal 2012, si applica il sistema contributivo. Una volta acquisita la domanda di pensione, l’Inps calcola automaticamente le pensione, con il taglio dell’assegno che alla fine il lavoratore in pensione percepirà a causa delle tasse.
Per il lavoratore ha un’anzianità contributiva alla data del 31 dicembre 1995, ma meno di 18 anni, la pensione si calcola con sistema retributivo al 31 dicembre 1995 e con sistema contributivo dal 1996, usando cioè il calcolo misto.
Per il lavoratore che non ha versato contributi prima del 1996, la pensione di vecchiaia finale si calcola esclusivamente con sistema contributivo, che solitamente è meno vantaggioso del sistema retributivo o misto perché si basa esclusivamente sui contributi effettivamente versati nel corso della propria vita lavorativa e perché per la pensione di vecchiaia a 67 anni deve aver raggiunto un trattamento almeno pari a 1,5 volte l’assegno sociale.
E’ possibile raggiungere gli anni di contributi richiesti per la pensione di vecchiaia anche con il cumulo: per il lavoratore raggiunge 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 cumulando gratuitamente i contributi versati presso diverse gestioni previdenziali, è prevista l’applicazione del sistema di calcolo retributivo fino al 31 dicembre 2011 e in tal caso ogni gestione calcola la propria quota secondo le proprie regole di calcolo pensionistico.
Il sistema di calcolo retributivo non vale invece se si raggiungono i contributi per la pensione di vecchiaia con la totalizzazione, sistema che come il cumulo permette di sommare tutti i contributi versati in diverse gestioni previdenziali ma che a differenza del cumulo non è sempre gratis ma piuttosto onerosa.
Le tasse sulle pensioni Inps sono diverse e arrivano a creare un forte squilibrio tra importo della pensione lorda e importo della pensione netta. Alla luce del calcolo che si effettua per il calcolo della pensione finale, se retributivo, contribuivo o misto, l’importo della pensione finale è più o meno alto, solitamente con le pensioni con calcolo contributivo sono quelle meno ‘ricche’.
La pensione in base ai sistemi è calcolata al lordo e per sapere quanto effettivamente si percepirà di pensione bisogna conoscere tasse e loro valore che ogni mese vengono trattenute per conoscere l’effettivo importo netto della pensione. Dall’importo della pensione finale al lordo, per ottenere l’importo netto bisogna sottrarre Irpef e addizionali locali.
Per fare qualche esempio pratico di calcolo della pensione, prendendo il caso di una lavoratrice dipendente di 46 anni di età con 25 anni di contributi e uno stipendio lordo annuo di 28mila euro, l’importo della sua pensione finale sarà di 1.415 euro netti al mese.
Nel caso, invece, di una lavoratrice autonoma di 39 anni di età e con 11 anni di contributi con un reddito lordo annuo di 36mila euro, l'importo della pensione di vecchiaia finale sarà di 1.798 euro netti al mese.
Nel caso, invece, di un lavoratore autonomo di 52 anni con 32 anni di contributi e uno stipendio lordo annuo di 50mila euro, l’importo della pensione di vecchiaia finale sarà di 2.161 euro netti al mese.