Il calcolo della quota legittima per la successione dell'eredità è disciplinato dalle normative vigenti che assegnano specifiche percentuali del patrimonio ereditario ai familiari del defunto in base al grado di parentela. È importante sottolineare che la determinazione della quota legittima non può essere effettuata prima dell'apertura della successione, ovvero prima del decesso della persona che lascia l'eredità.
Quando un familiare viene a mancare, è necessario presentare la dichiarazione di successione per procedere alla divisione dell'eredità. Questo procedimento segue regole precise che governano il trasferimento dei beni agli eredi, sia in presenza di testamento che in sua assenza.
In ogni situazione, la successione ereditaria è regolamentata dalle quote legittime, che stabiliscono in quali percentuali i beni vengono trasmessi agli eredi, in base al loro rapporto di parentela con il defunto.
I principi fondamentali della quota legittima
La quota legittima rappresenta quella porzione del patrimonio ereditario che la legge riserva obbligatoriamente ai parenti più stretti del defunto, chiamati legittimari. Questa quota non può essere oggetto di disposizioni testamentarie che la riducano o la eliminino.
Gli eredi legittimari sono:
- Il coniuge o la parte dell'unione civile
- I figli (senza distinzione tra legittimi, naturali o adottivi)
- Gli ascendenti (genitori, nonni) solo in assenza di figli
È fondamentale distinguere tra:
- Eredi legittimari: coloro che hanno diritto a una quota di riserva anche contro le disposizioni testamentarie
- Eredi legittimi: coloro che ereditano in assenza di testamento, secondo l'ordine stabilito dalla legge
La successione per la quota legittima riconosce i gradi di parentela fino al sesto grado. Oltre questo limite subentra lo Stato, acquisendo i beni della persona defunta in mancanza di eredi entro il sesto grado di parentela.
Come si compone l'asse ereditario
Prima di procedere al calcolo della quota legittima, è necessario determinare l'asse ereditario complessivo, che comprende:
- I beni appartenuti al defunto al momento dell'apertura della successione (relictum)
- I relativi frutti maturati fino all'apertura della successione (come affitti)
- Le donazioni fatte in vita dal defunto (donatum)
- Eventuali spese sostenute dal defunto in favore degli eredi (matrimonio, avvio attività, ecc.)
- I debiti contratti dal defunto, che dovranno essere sottratti
- Le spese sostenute per malattia o funerali del defunto
Per calcolare correttamente la quota di legittima, si utilizza la formula: (relictum - debiti) + donatum. Questo permette di determinare il valore complessivo su cui calcolare le quote spettanti a ciascun legittimario.
Tabella delle quote legittime ereditarie 2025
Ecco le principali casistiche relative alla successione ereditaria e alle quote legittime per il 2025:
- Se il defunto lascia solo il coniuge: al coniuge spetta la metà dell'eredità del defunto (50%), il diritto di abitazione sulla casa coniugale e l'altra metà è quota liberamente disponibile
- Se il defunto lascia coniuge e un figlio unico: un terzo dell'eredità (33,33%) e il diritto di abitazione sulla casa vanno al coniuge, un terzo al figlio (33,33%) e un terzo è quota liberamente disponibile
- Se il defunto lascia coniuge e due o più figli: un quarto dell'eredità (25%) spetta al coniuge più il diritto sulla casa coniugale, metà dell'eredità (50%) viene divisa in parti uguali tra i figli e un quarto (25%) è quota liberamente disponibile
- Se il defunto non ha coniuge ma ha un figlio unico: al figlio spetta metà dell'eredità (50%) e l'altra metà è quota liberamente disponibile
- Se il defunto non ha coniuge ma ha due o più figli: ai figli spetta il 66,66% dell'eredità da dividere in parti uguali, mentre il 33,33% è quota liberamente disponibile
- Se il defunto lascia coniuge e genitori senza figli: l'eredità spetta per metà al coniuge (50%) più il diritto sulla casa coniugale, un quarto (25%) spetta ai genitori e agli ascendenti e un quarto (25%) è quota liberamente disponibile
- Se il defunto lascia solo i genitori senza coniuge né figli: spetta loro un terzo dell'eredità (33,33%) e due terzi (66,66%) sono di quota liberamente disponibile
In assenza di figli, coniuge, genitori e ascendenti, l'eredità spetta interamente a fratelli e sorelle in parti uguali. Se una persona è sola e non fa testamento, l'eredità passa ai parenti più prossimi entro il sesto grado.
I tipi di successione ereditaria
La successione può essere di diversi tipi:
- Successione testamentaria: quando il defunto ha lasciato un testamento valido
- Successione legittima: in assenza di testamento, la legge stabilisce quali sono gli eredi e le quote
- Successione necessaria: quando il testamento non rispetta i diritti minimi dei legittimari
- Mista: quando il defunto ha disposto solo di una parte dei suoi beni tramite testamento
Nella successione testamentaria, il testatore può disporre liberamente solo della quota disponibile, mentre la parte restante (quota di legittima) è riservata per legge ai legittimari. Se le disposizioni testamentarie ledono la quota di legittima, gli eredi legittimari possono agire in riduzione per ottenere quanto loro spetta.
Il calcolo della quota legittima, procedimento operativo
Per calcolare correttamente la quota legittima, occorre seguire queste fasi:
- Formazione della massa ereditaria (relictum): determinare tutti i beni posseduti dal defunto al momento della morte, valutandoli al loro valore attuale
- Detrazione dei debiti ereditari: sottrarre tutti i debiti lasciati dal defunto, comprese le spese funerarie
- Riunione fittizia delle donazioni: aggiungere al patrimonio netto il valore di tutti i beni donati in vita dal defunto
- Calcolo delle quote: determinare le porzioni spettanti a ciascun legittimario in base alla composizione familiare
È importante ricordare che nella riunione fittizia vanno incluse anche le donazioni indirette, cioè tutti quegli atti che hanno avuto lo scopo di arricchire indirettamente un soggetto (ad esempio, quando un genitore paga una casa intestata al figlio).
Esempi pratici di calcolo della quota legittima 2025
Per comprendere meglio come funziona il calcolo della quota legittima, vediamo alcuni esempi concreti:
Esempio 1: Coniuge e un figlio
Giovanni, sposato con Maria e con un figlio Andrea, muore lasciando un patrimonio di 600.000 euro. In vita aveva donato 100.000 euro a un amico.
Calcolo:
- Asse ereditario complessivo: 600.000 euro (relictum) + 100.000 euro (donatum) = 700.000 euro
- Quota di legittima di Maria (coniuge): 1/3 = 233.333 euro
- Quota di legittima di Andrea (figlio): 1/3 = 233.333 euro
- Quota disponibile: 1/3 = 233.333 euro
In questo caso, la donazione di 100.000 euro non lede la quota di legittima di nessun legittimario.
Esempio 2: Due o più figli senza coniuge
Mario, vedovo con tre figli (Luca, Anna e Marco), lascia un patrimonio di 700.000 euro in immobili e aveva donato 200.000 euro a un'associazione benefica.
Calcolo:
- Asse ereditario complessivo: 700.000 euro (relictum) + 200.000 euro (donatum) = 900.000 euro
- Quota di legittima dei figli: 2/3 dell'asse = 600.000 euro da dividere in parti uguali (200.000 euro ciascuno)
- Quota disponibile: 1/3 = 300.000 euro
Poiché Mario ha lasciato 700.000 euro in immobili, superiore alla quota di legittima complessiva di 600.000 euro, non c'è lesione della legittima.
Esempio 3: Lesione della quota di legittima
Alfredo, vedovo con un figlio Filippo, muore con un patrimonio di 500.000 euro. Nel testamento ha lasciato 100.000 euro a una fondazione e ha istituito come unico erede suo nipote Paolo (figlio del fratello), il quale dovrebbe ricevere 400.000 euro.
Calcolo:
- Asse ereditario: 500.000 euro
- Quota di legittima di Filippo (figlio): 1/2 = 250.000 euro
- Quota disponibile: 1/2 = 250.000 euro
In questo caso, Filippo può agire in riduzione contro la fondazione e il nipote Paolo per recuperare la sua quota di legittima di 250.000 euro.
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