Carta di credito e spese quando scattano controlli Agenzia delle Entrate nel 2022

Normative sempre più stringenti per il contrasto all'evasione e alle forme di illegalità, anche nel caso di utilizzo delle carte di credito e delle spese fatte.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Carta di credito e spese quando scattano

Quando scattano i controlli Agenzia delle entrate su carte di credito?

I controlli scattano innanzitutto nel momento in cui l'Agenzia delle entrate o gli uomini delle Fiamme gialle notano una quantità anomala di trasferimento di fondi in un Paese straniero attraverso la carta di credito. A quel punto si mette in moto l'iter per la verifica della provenienza e della destinazione del denaro.

Anche l'uso della carta di credito può fare scattare i controlli dell'Agenzia delle entrate. Quella che sembrava solo un timore è in realtà una certezza. Non tanto e non solo perché perché la normativa in vigore va già in questa direzione.

Quanto piuttosto per via dell'emanazione di tutte quelle circolari d'attuazione che rendono esecutivi i provvedimenti specificando modi e tempi. Ne consegue che tutti i possessori di una carta di credito collegata a un conto corrente sono chiamati a prestare attenzione al suo utilizzo.

E non solo in riferimento alla liceità delle operazioni, che naturalmente è alla base del comportamento, ma anche nel tenere traccia di ogni operazione e farsi trovare pronti nel caso di richiesta di chiarimenti da parte dell'Agenzia delle entrate.

Ricordiamo infatti che spetta al contribuente dimostrare la correttezza delle operazione e non al fisco esibire le prove dell'irregolarità.

Si tratta del principio dell'inversione dell'onere della prova che viene applicato in tutti i casi, anche per l'utilizzo della carta di credito e per le spese che ne conseguono. Approfondiamo quindi:

  • Quando scattano controlli Agenzia delle entrate su carte di credito
  • Normative in vigore per il contrasto ai reati e in favore dei controlli

Quando scattano controlli Agenzia delle entrate su carte di credito

A essere interessati dalle norme relative ai controlli sulle carte di credito da parte dell'Agenzia delle entrate sono i professionisti in forma individuale, associata o societaria, così come i vari operatori finanziari tra società fiduciarie e mediatori creditizi, fino ad arrivare a intermediari bancari e finanziari.

Obiettivo delle disposizioni è contrastare il riciclaggio così come l'evasione fiscale. I controlli scattano nel momento in cui l'Agenzia delle entrate o gli uomini delle Fiamme gialle notano una quantità anomala di trasferimento di fondi in un Paese straniero attraverso la carta di credito.

A quel punto si mette in moto l'iter per la verifica della provenienza e della destinazione del denaro. Nel modello per la valutazione delle Segnalazioni di operazioni sospette in ambito di finanza internazionale elaborato dalla Guardia di finanza si fa riferimento anche all'operatività finanziaria anomala da parte di soggetti aventi un profilo patrimoniale incoerente rispetto alle disponibilità economiche.

Scopo dichiarato è la verifica di natura, origine, finalità e destinazione dei flussi di capitali.

Il tutto mentre la Guardia di finanza ha formalmente istituito l'Analisi segnalazioni aggregate per fenomeno (Asaf) in cui finiscono le segnalazioni individuate con l'elaborazione delle "analisi strutturate, assegnate ai reparti senza conferimento della delega per gli ulteriori sviluppi investigativi, al fine di vagliarne i contenuti".

Normative in vigore per il contrasto ai reati e in favore dei controlli

L'obiettivo delle disposizioni in materia di controlli che comprendono anche le carte di credito è molto ampio e riguarda una serie di operazioni da fare rientrare nella definizione di riciclaggio, uno dei reati che il legislatore sta cercando di contrastare con maggiore vigore.

Ecco quindi che rientrano operazioni come l'acquisto, la detenzione o l'utilizzazione di beni essendo a conoscenza, al momento della loro ricezione, che tali beni provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale attività.

Ma anche l'occultamento o la dissimulazione della reale natura, provenienza, ubicazione, disposizione, movimento, proprietà dei beni o dei diritti, effettuati essendo a conoscenza che provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione.

Stessa cosa per la conversione o il trasferimento di beni, effettuati a conoscenza della provenienza da un'attività criminosa o da una partecipazione, allo scopo di occultare o dissimulare l'origine illecita dei beni medesimi o di aiutare chi sia coinvolto a sottrarsi alle conseguenze giuridiche delle proprie azioni.