I ricorsi contro l’Agenzia delle Entrate per le cartelle esattoriali non seguono più le vecchie regole di notifiche cartacee ma seguono le nuove regole previste dal processo telematico. Tutto viene compilato e notificato direttamente in maniera telematica.
Il primo luglio ha debuttato il processo tributario telematico che ha cambiato le modalità di presentare ricorsi all’Agenzia delle Entrate per le cartelle esattoriali e che prevede novità anche per i fogli avvertenze delle tesse cartelle esattoriali che devono riportare i termini e le modalità per presentare il ricorso stesso. Vediamo cosa cambia e come funzionano ora i ricorsi all’Agenzia delle Entrate per le cartelle esattoriali.
Ora quando si riceve una cartella esattoriale nella sezione ‘Come e a chi presentare ricorso’ si legge che il ricorso deve essere notificato tramite ‘invio telematico all’indirizzo di posta elettronica certificata’ e che ‘ai fini della costituzione in giudizio, il contribuente deve depositare il proprio fascicolo mediante il Sistema Informativo della Giustizia Tributaria (S.I.Gi.T.)’.
La presentazione del ricorso contro l’Agenzia delle Entrate per cartelle esattoriali deve, dunque, essere presentato telematicamente, inserendo diverse informazioni personali e allegando diversi documenti, tra cui la copia della cartella di pagamento e della ricevuta del versamento del contributo unificato.
Il ricorso contro le cartelle esattoriali deve essere indirizzato alla Commissione Tributaria provinciale di competenza, cioè che ha sede nel capoluogo dell’Ufficio che ha emesso l’atto impugnato, e a chi ha emesso la cartella, o Agenzia Entrata Riscossione se si tratta di tributi statali come l’Iva, l’Irap o l’Ires, o Regione di appartenenza nei casi di bollo auto, o Comune nei casi di Imu o Tares sui rifiuti.
Notifiche e depositi del ricorso devono essere effettuati online attraverso Pec e il ricorso deve essere nativo in pdf e deve essere sottoscritto con firma digitale dal difensore del contribuente o dal contribuente stesso, se si difende da solo e ha la firma digitale.
Professionista o contribuente devono, dunque, apporre la loro firma digitale sul file PDF/A che contiene il ricorso per dare vita ad un file con lo stesso nome ma diversa estensione, perché cambiano le tre lettere finali dopo il punto, e non è più pdf, ma P7m. Il ricorso contro la cartella esattoriale così notificato viene depositato tramite il portale Sigit presso la Commissione tributaria.
Per presentare ricorso per cartelle esattoriali si hanno 60 giorni di tempo che partono dalla data di notifica della cartella, che diventano 40 giorni per cartelle relative a contributi previdenziali e assistenziali ricorribili al tribunale ordinario sezione lavoro, e 30 giorni per le multe stradali per cui presentare ricorso al Giudice di pace.
Le regole del processo telematico per il ricorso alle cartelle esattoriali valgono per i ricorsi che si presentano dal primo luglio in poi, per i processi già notificati valgono ancora le vecchie regole o, a scelta del ricorrente, si può scegliere di andare avanti anche con la nuova modalità telematica.
Sono interessate dalle novità dei ricorsi telematici le cartelle esattoriali di Agenzia Entrate Riscossione e le cartelle esattoriali delle società di riscossione dei tributi locali, vale a dire quelle che si ricevono per mancato pagamento di Imu, Tares sui rifiuti, multe per violazioni al Codice della Strada.
E’ bene precisare che insieme al ricorso telematico, è ora possibile anche pagare telematicamente il contributo unificato e lo stesso pagamento viene automaticamente registrato.