La divisione di una eredità nel nostro Paese è regolamentata da leggi specifiche, sia in presenza di testamento che in assenza di testamento, disciplinano la successione secondo le cosiddette quote legittime di eredità. Si tratta, in particolare, di percentuali del patrimonio di un defunto che vengono riconosciute agli eredi legittimi del de cuius in maniera differente a seconda del legame tra defunto e parente superstite
Quali sono i casi particolari che potrebbero esistere nella divisione di una eredità tra la moglie, i figli e altri parenti? Se è vero che le leggi sulla successione dell’eredità in vigore sono molto chiare e ben definite, prevedono le quote legittime, norme specifiche relative alla presenza o meno di un testamento, è anche vero che esistono casi particolari che possono presentarsi al momento della divisione di una eredità.
Vediamo di seguito quali sono e quando possono verificarsi.
Uno dei primi casi particolari da analizzare per la divisione di una eredità è quello di seconde nozze contratte del defunto.
In questo caso ci sarebbero da considerare la prima e la seconda moglie ma ci sono alcune precisazioni da fare: se la persona defunta convola a nuove nozze, per cui ha del tutto sciolto il precedente vincolo matrimoniale con il divorzio, all’ex moglie o ex marito non spetta nulla della sua eredità.
Quando, infatti, si divorzia, gli ex coniugi perdono ogni diritto di successione nell’asse ereditario del defunto.
Se dal primo matrimonio sono nati figli, allora solo loro rientrano nell’asse ereditario dell’ex coniuge deceduto.
Hanno diritto all’eredità, invece, certamente la seconda moglie e gli eventuali figli nati anche dal secondo matrimonio.
Alla seconda moglie, per legge, spetta sempre una specifica quota, che è di 1/3 dell'eredità.
Per fare qualche esempio pratico, se il marito defunto ha due figli dal primo matrimonio e ha contratto nuove nozze, non ha avuto altri figli e ha una casa di proprietà, al momento della sua morte, la casa, insieme ad altri beni, sarà suddiviso in tre quote di uguale importo tra i due figli e la seconda moglie.
Se, però, la casa è stata comprata in corso di matrimonio con la seconda moglie, significa che è intestata al 50% ai due coniugi, per cui andrebbe in successione ai due figli del primo matrimonio solo la metà della casa del padre compresa la quota spettante alla moglie.
Il Codice Civile prevede, infatti, che se con il coniuge concorrono i figli, l'asse ereditario sarà suddiviso nel seguente modo:
Un altro caso eccezionale da considerare per la divisione dell’eredità è quello in cui un erede legittimo viene considerato indegno.
Secondo le leggi in vigore, per dichiarare un figlio o un parente erede indegno non basta considerarlo tale ma devono sussistere specifiche condizioni.
Un eredo si definisce indegno al verificarsi di una delle seguenti situazioni:
L’indegnità di un erede deve essere dichiarata per legge da un giudice competenze con un’apposita sentenza e produce suoi effetti solo dal momento di pronunciamento della sentenza.