La prima importante novità da segnalare in relazione alla nuova cassa integrazione 2022 riguarda l'ampliamento della platea dei beneficiari. Nel nuovo elenco finiscono infatti gli apprendisti senza più circoscrivere l'intervento a una sola tipologia.
Sarà per via del prolungato periodo di incertezza che da circa due anni sta provocando grandi difficoltà alle imprese italiane, ma anche che nel 2022 cambiano le regole sulla cassa integrazione. E lo fanno nel segno dell'estensione della platea dei beneficiari di questo strumento di sostegno al reddito dei lavoratori.
In tutti i casi, per beneficiare della cassa integrazione guadagni ordinaria 2022 è richiesta la fondata previsione della ripresa dell'attività lavorativa. Va quindi valutata a priori, con riferimento al momento della presentazione della domanda, sulla base delle previsioni del datore di lavoro e sulle risultanze della contrattazione con l'organizzazione sindacale di riferimento. Vediamo allora nel dettaglio tutti i cambiamenti approvati e dunque:
Cassa integrazione 2022, le novità
Cosa cambia con la cassa integrazione 2022
La prima importante novità da segnalare in relazione alla nuova cassa integrazione 2022 riguarda l'ampliamento della platea dei beneficiari. Nel nuovo elenco finiscono infatti gli apprendisti senza più circoscrivere l'intervento a una sola tipologia di tale rapporto di lavoro.
Più esattamente, nella lista rientrano l'apprendistato di alta formazione e ricerca, il certificato di specializzazione tecnica superiore, il diploma di istruzione secondaria superiore, i contratti di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale.
Alla base delle motivazioni per cui una impresa può chiedere la cassa integrazione 2022 ci sono la riorganizzazione. la crisi aziendale e il contratto di solidarietà. La cassa integrazione può essere autorizzate per le settimane di effettiva sospensione o riduzione dell'orario di lavoro fino a un massimo di 13 settimane consecutive. In casi eccezionali possono essere presentate domande trimestrali per un massimo di 52 settimane complessive ovvero per non più di un anno.
Per accedere alla cassa integrazione in deroga è necessario stipulare un accordo sindacale che preveda la necessità di accedere al trattamento di integrazione salariale; inoltrare la domanda di cassa integrazione corredata dal verbale di accordo sindacale e dall'elenco dei beneficiari del trattamento alla Regione o al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel caso di aziende plurilocalizzate.
Quindi la Regione o il Ministero, dopo le dovute valutazioni, predispongono il provvedimento autorizzativo e lo trasmette all'Inps con la lista dei beneficiari del trattamento di integrazione salariale. L'istituto di previdenza, una volta ricevuto il decreto di concessione regionale o interministeriale e verificati i requisiti soggettivi dei percettori, procede al pagamento diretto del trattamento.
Un capitolo a parte riguarda le aliquote contributive a carico delle imprese che occupano in media 15 lavoratori. Il contributo ordinario della cassa integrazione 2022 è pari allo 0,90%, di cui lo 0,60% a carico dell'impresa e 0,30% del lavoratore. Più esattamente, il quadro è il seguente
fino a 52 settimane di ricorso all'ammortizzatore sociale in un quinquennio mobile: aliquota del 9%
oltre a 52 e fino a 104 settimane in un quinquennio mobile: aliquota del 12%
oltre le 104 settimane in un quinquennio mobile: aliquota del 15%
Da segnalare che nel 2025 è prevista una riduzione del 40% per le imprese che non hanno utilizzato le risorse della cassa integrazione a 24 mesi dall'ultima richiesta. L'aliquota sarà pari al 6% fino a 52 settimane di ricorso all'ammortizzatore sociale in un quinquennio mobile; 9% oltre le 52 settimane e fino a 104 settimane in un quinquennio mobile; 15% oltre le 104 settimane in un quinquennio mobile.
La cassa integrazione guadagni ordinaria riguarda le aziende industriali, con norme in parte diverse per il settore dell'edilizia. I lavoratori dipendenti di aziende industriali beneficiari della prestazione di integrazione ordinaria sono operai, intermedi, impiegati, quadri, apprendisti qualificati, assunti con contratto di inserimento.