Fornire al proprio datore di lavoro un certificato medico falso costituisce reato. Qualsiasi alterazione fraudolenta della verità, compiuta con qualsiasi mezzo, rappresenta una falsità. Il dipendente rischia inoltre il licenziamento.
Il certificato medico è richiesto anche in ambito lavorativo come prova legale dell'impossibilità del dipendente di svolgere le proprie mansioni per assenza delle migliori condizioni di salute. Tuttavia, per fare i furbi e non lavorare, alcun lavoratori potrebbe essere tentati di falsificare un certificato di malattia. Si tratterebbe di un gravissimo errore.
Il certificato medico è un titolo ai sensi del diritto penale, cioè inteso e idoneo a provare un fatto avente rilevanza giuridica. È quindi probatorio, ma nonostante la presunzione della sua accuratezza, non è un mezzo di prova assoluto. Vediamo quindi:
Certificato di malattia falso, quali rischi per il dipendente
Leggi e Ccnl 2022 certificato di malattia falso del lavoratore
Il certificato medico è un documento che attesta lo stato di salute di una persona. È scritto e consegnato da un medico, il più delle volte un medico generico. Un certificato medico non può essere rilasciato senza un consulto o un esame effettuato dal medico stesso sulla persona che lo richiede. Per ottenere un certificato medico è sufficiente fissare un appuntamento con un medico per una visita medica. Dopo l'auscultazione, il medico rilascia il certificato che il paziente può utilizzare per qualsiasi scopo.
Ed è impossibile ottenere un vero e proprio certificato medico senza un passaggio obbligatorio attraverso una visita medica. Un medico non è autorizzato a fornire questo documento senza aver visto il richiedente. La consulenza telefonica non è valida per l'ottenimento di un certificato medico. Il medico fa due certificati identici, di cui uno resta a disposizione e l'altro va al paziente.
Fornire al proprio datore di lavoro un certificato medico falso costituisce reato. Qualsiasi alterazione fraudolenta della verità, compiuta con qualsiasi mezzo, rappresenta una falsità. Il dipendente rischia inoltre il licenziamento. Potrebbe anche trattarsi di un licenziamento senza preavviso se il datore di lavoro ritiene che si tratti di una colpa grave che rende impossibile mantenere il dipendente in azienda.
Il datore di lavoro può anche sporgere denuncia nei confronti del lavoratore colpevole, con richiesta di risarcimento danni. Il datore di lavoro può chiedere il rimborso delle prestazioni di malattia aggiuntive che ha pagato.
Il lavoratore può anche essere chiamato a rimborsare la previdenza sociale per le prestazioni di malattia. Naturalmente il lavoratore può impugnare la sanzione o il suo eventuale licenziamento davanti al tribunale del lavoro. Se il datore di lavoro sostiene che il certificato medico è falso, spetterà a lui dimostrarlo.
In applicazione dell'onere della prova, spetta al lavoratore che si dichiara inabile al lavoro, fornire la prova della malattia. Il certificato medico svolge un ruolo importante nel garantire il pagamento del salario durante l'inabilità al lavoro, ma non è di gran lunga la sua unica utilità nel diritto del lavoro. Consente inoltre di prolungare il periodo di prova, le ferie o anche il termine di cessazione e consente altresì di rilevare la nullità di un licenziamento.
È possibile contestare un certificato medico, a seconda della situazione in cui si verifica. Ciò dipenderà dal comportamento del lavoratore, dalle circostanze in seguito alle quali è stata addotta l'incapacità lavorativa o quando vi è il sospetto circa il momento in cui si è verificata l'incapacità lavorativa.
Il certificato medico è valido solo se contiene le alcune informazioni. Si tratta dell'identificazione del medico tra nome, posizione, indirizzo, numero di telefono, e del paziente o richiedente. Occorrono poi la data e l'ora dell'esame, il luogo dell'esame e del rilascio del certificato, la menzione della consegna a mano salvo che si tratti di minori, maggiorenni protetti, persone decedute o addirittura requisiti dalle autorità. E poi, i risultati del medico sulle condizioni del paziente, le dichiarazioni del paziente, la firma autografa del medico.
In applicazione dell'onere della prova, spetta al lavoratore che si dichiara inabile al lavoro, fornire la prova della malattia.