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Che cosa si puņ costruire in un giardino di una casa privata con o senza permessi nel 2025?

Costruire barbecue, gazebo, tettoia, piccole fontane, piscine, pergolati in giardino: quando serve permesso di costruire e chiarimenti

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Che cosa si puņ costruire in un giardino

Quando si tratta di valorizzare il proprio giardino privato, la possibilità di aggiungere strutture e arredi è una prerogativa che solletica il desiderio di comfort, privacy e bellezza. Tuttavia, nel 2025, le regole che disciplinano ciò che si può effettivamente costruire in queste aree sono molteplici, frutto di un’evoluzione normativa volta a tutelare ambiente, sicurezza e decoro urbano. È fondamentale comprendere quali realizzazioni rientrino nell’edilizia libera e quali necessitino di specifiche autorizzazioni, tenendo in considerazione le caratteristiche della costruzione, i materiali impiegati e la sua finalità d’uso.

Costruzioni in giardino senza permessi, la disciplina dell’edilizia libera

Nel quadro normativo vigente, e secondo il Glossario delle opere di edilizia libera (DM 2 marzo 2018, integrato con le più recenti modifiche e recepito dal d.P.R. 380/2001), numerose tipologie di interventi possono essere realizzate nel giardino di una casa privata senza bisogno di permesso di costruire, CILA o SCIA. In particolare, si considerano rientranti nell’edilizia libera le opere non stabilmente infisse al suolo, di modeste dimensioni e prive di fondazioni permanenti, che non alterano il volume dell’immobile principale e non incidono su vincoli paesaggistici o storico-ambientali. Tra queste troviamo:

  • Elementi di arredo: panchine, fioriere, sculture, statue, vasi ornamentali.
  • Opere in muratura leggere: piccole fontane, barbecue (sia fissi che mobili), basi per giochi da esterno.
  • Strutture removibili: gazebo, pergolati, tende da sole, serre mobili di dimensioni ridotte.
  • Area giochi per bambini, senza ancoraggi strutturali.
  • Casette per attrezzi di modeste dimensioni e box mobili non ancorati permanentemente al suolo.

Permane l’obbligo di rispettare le prescrizioni in materia di distanze dai confini, sicurezza e rispetto dei vincoli paesaggistici (esempi: vincolo storico, fascia di rispetto ambientale). È sempre consigliabile consultare il regolamento edilizio locale e la mappa dei vincoli comunali.

Opere soggette a permessi e pratiche edilizie, quando è obbligatorio l’iter autorizzativo

Sono invece considerate opere subordinatamente autorizzabili tutte quelle strutture che:

  • Comportano aumento di volumetria (ad esempio, una piscina di dimensioni superiori al 20% del volume della casa di pertinenza o una veranda chiusa).
  • Si configurano come costruzione stabile (fondazioni permanenti, strutture in muratura, prefabbricati di notevole superficie).
  • Modificano la destinazione d’uso del lotto o incidono sulla sua funzionalità (esempio: realizzazione di un garage, box auto o dependance abitativa).

Per tali interventi è generalmente necessario:

  • Ottenere il permesso di costruire dal Comune.
  • Presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) o una Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA), a seconda della regolamentazione comunale.
  • Produrre una relazione tecnica, disegni planimetrici e relazioni sul rispetto delle distanze legali, delle norme antisismiche e dei vincoli paesaggistici eventualmente presenti.

Le procedure si differenziano in base alle caratteristiche dell’intervento, alla normativa regionale e all’inquadramento urbanistico. È necessario il coinvolgimento di un tecnico abilitato (architetto, ingegnere, geometra) per assicurare la conformità delle opere ai requisiti di legge e per la sottoscrizione delle pratiche edilizie.

La recinzione del giardino: regole, materiali consentiti e aspetti normativi

La realizzazione di recinzioni e muretti di confine segue regole specifiche indicate sia dal Codice Civile sia dai regolamenti edilizi locali. Secondo la sentenza n. 1609 del 7 marzo 2025 del Consiglio di Stato, sono considerate interventi liberi le recinzioni di modesto impatto, realizzate con materiali leggeri (rete metallica, legno) e dimensioni contenute. In caso di recinzione più alta o con impatto visivo importante, si rende necessario un titolo edilizio idoneo. Le soluzioni possono spaziare tra:

  • Reti metalliche e pannelli modulari
  • Recinzioni in legno, con vari gradi di privacy
  • Muretti in cemento o recinzioni miste cemento–ferro
  • Siepi e barriere vegetali per chi predilige elementi naturali

È fondamentale rispettare le distanze dai confini e verificare la presenza di eventuali servitù di passaggio o vincoli di natura paesaggistica o urbanistica, in particolare in zone soggette a tutela ambientale. La manutenzione ordinaria spetta a entrambi i proprietari contigui al confine, salvo diversa convenzione tra le parti.

Gazebo, pergolati e verande: novità normative e permessi richiesti nel 2025

Le strutture come gazebo e pergolati sono tra gli elementi più richiesti per rendere il giardino vivibile tutto l’anno. Con l’attuale regolamentazione edilizia valida per il 2025, questi manufatti, se di dimensioni contenute e non definitivamente infissi su fondazione, sono generalmente considerati edilizia libera ai sensi dell’art. 6, comma 1, lett. e-quinquies D.P.R. 380/2001. Tuttavia:

  • Una struttura removibile realizzata in legno, ferro, tessuto o materiali leggeri, non ancorata stabilmente e priva di impianti fissi, è installabile senza permesso.
  • Un gazebo ancorato permanentemente al suolo o alle pareti richiede invece preventiva autorizzazione comunale, per evitare l’abuso edilizio.

La normativa impone attenzione particolare a strutture posizionate in aree vincolate dal punto di vista paesaggistico o storico. In questi casi, anche una struttura mobile può rendere necessaria un’autorizzazione. Nel caso di immobili in condominio, deve essere rispettato il decoro architettonico e il regolamento condominiale.

Casette in legno e depositi per attrezzi: dimensioni, permessi e modalità realizzative

La casetta in legno è una delle soluzioni più versatili e richieste per l’organizzazione degli spazi esterni. Secondo il glossario dell’edilizia libera e le recenti sentenze in materia (d.P.R. 380/2001, art.6), per strutture di modeste dimensioni (solitamente fino a 15 mq, ma soggetto a variazione tra comuni) non fissate in via permanente, è sufficiente una semplice comunicazione d’installazione. Se la casetta è di dimensioni maggiori, o se viene installata su fondazioni fisse, con impianti o allacciamenti, è invece obbligatorio presentare all’ufficio tecnico una CILA, SCIA o permesso di costruire, in relazione al caso specifico.

  • Le pratiche vanno presentate corredate da relazioni tecniche, planimetrie, indicazione di posizione e distanze dai confini.
  • Per le strutture prefabbricate temporanee, spesso non sono dovute tasse o oneri, se di piccola taglia (esempio: 3x3 metri).
  • Anche per i depositi per attrezzi da giardino valgono le stesse regole: dimensioni minime e assenza di ancoraggio permanente generalmente li esentano dai permessi.

In presenza di regolamenti condominiali e in aree vincolate è tassativo verificare le condizioni presso l’ufficio tecnico comunale.

Piscine e aree ludiche: limiti di volumetria e requisiti autorizzativi

Per quanto concerne le piscine private, la possibilità di realizzazione dipende dalla superficie, dalla volumetria rispetto all’edificio principale e dalla tipologia di ancoraggio:

  • Le piscine mobili o fuori terra facilmente smontabili non necessitano di permessi, salvo regolamenti locali più restrittivi.
  • Le piscine interrate o di ampia superficie, se definibili come nuova costruzione dal piano regolatore comunale, richiedono permessa edilizio e rispetto delle distanze dai confini, oltre all’eventuale autorizzazione paesaggistica.
  • Le aree gioco per bambini (scivoli, casette, altalene) rimovibili sono considerate elementi di arredo pertinenziale esenti da titoli abilitativi.

Verificare sempre i parametri urbanistici della zona in relazione al coefficiente di edificabilità e ai vincoli paesaggistici.

Dependance, mini-case e ampliamenti: normativa e opportunità nel 2025

Il recente trend delle dependance da giardino, così come la crescente richiesta di spazi aggiuntivi per ospiti o per smart working, impone valutazioni normative puntuali. Una dependance, se realizzata in conformità agli standard di edilizia libera (ad esempio modulo abitativo amovibile con piedini o ruote), è soggetta a regole agevolate rispetto a costruzioni in muratura. Tuttavia, se destinata a permanenza abitativa, dotata di impianti fissi e superficie superiore ai limiti comunali, richiede permesso di costruire, relazione tecnica e, in taluni casi, relazione sismica. Un’attenzione particolare va riservata alla qualità dell’isolamento termico e alla scelta dei materiali per garantire efficienza energetica e sostenibilità.

Le casette in legno blockhouse certificate possono essere montate in pochi giorni con minor impatto ambientale, e le versioni temporanee o facilmente rimovibili godono di procedure semplificate.

Domande frequenti (FAQ) sulla realizzazione di opere in giardino di casa privata

  • Quali sono le strutture più comuni che si possono costruire senza permesso?
    Normalmente rientrano nell’edilizia libera gazebo e pergolati leggeri non fissati al suolo, box per attrezzi di piccole dimensioni non ancorati, area giochi smontabili, barbecue e fontane di modesta entità.
  • È possibile installare una piscina senza autorizzazione?
    Solo per piscine smontabili o di piccola superficie. Piscine interrate soggette a permesso di costruire se superano i limiti previsti.
  • Devo rispettare distanze minime dai confini per recinzioni e casette?
    Sì, le distanze variano a seconda dei regolamenti comunali ed è sempre bene anticipatamente informarsi presso l’Ufficio tecnico locale.
  • Si possono affittare casette o dependance in giardino?
    Sì, se conformi alle normative vigenti, con i requisiti di igiene, sicurezza e impiantistica previsti.

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