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Che cosa sono i Bes (disturbi cognitivi speciali) e come si classificano? Spiegazione, chiarimenti ed esempi

Gli studenti con Bes sono quei giovani nelle aule scolastiche che necessitano di un sostegno didattico su misura per affrontare difficoltŕ temporanee o permanenti.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Che cosa sono i Bes (disturbi cognitivi

Gli studenti con Bisogni educativi speciali (Bes) comprendono quei giovani che, a scuola, necessitano di un supporto didattico personalizzato. Questo gruppo include alunni con difficoltà sia transitorie che permanenti, le quali sono state validate da una diagnosi medica specialistica.

Rientrano anche coloro che presentano disturbi non classificabili come patologie specifiche, ma che comunque impattano sul loro processo di apprendimento. Questi studenti richiedono strategie educative adattate per poter partecipare pienamente alle attività scolastiche. Vediamo meglio:

  • Bes (disturbi cognitivi speciali), cosa sono

  • Come si classificano i Bes (disturbi cognitivi speciali)

Bes (disturbi cognitivi speciali), cosa sono

Gli studenti con Bes sono quei giovani nelle aule scolastiche che necessitano di un sostegno didattico su misura per affrontare difficoltà temporanee o permanenti confermate da diagnosi mediche. Questi bisogni possono emergere sia da condizioni documentate che da disturbi meno definiti non riconducibili a patologie specifiche.

Il termine Bes è stato formalmente introdotto con una direttiva ministeriale nel 2012, volta a migliorare l'inclusione scolastica tramite "Strumenti di intervento per alunni con Bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale". Questa direttiva ampliava la comprensione dei Bes, includendo anche le difficoltà derivanti da sfide socio-economiche, culturali o linguistiche che possono ostacolare l'integrazione e il comportamento degli studenti.

Gli studenti con difficoltà legate a questa definizione non ricevono il supporto di un insegnante di sostegno, ma piuttosto un Piano didattico personalizzato (Pdp) che facilita la loro integrazione e minimizza problemi di isolamento. La direttiva si distingue per aver incluso disturbi come il Disturbo aspecifico dell’apprendimento (Daa), che copre una gamma di problematiche legate a deficit cognitivi leggeri, condizioni organiche, neurologiche o sensoriali e sindromi genetiche come la sindrome di Down o la sindrome X-Fragile.

Tra i Bes ci sono anche gli studenti plusdotati, che pur possedendo un elevato potenziale cognitivo e curiosità, possono soffrire di esclusione sociale se non adeguatamente stimolati. È fondamentale per le scuole riconoscere queste esigenze precocemente per evitare che gli studenti si sentano marginalizzati.

Il riconoscimento tempestivo di questi bisogni, spesso ostacolato da classi numerose o scarsa attenzione delle famiglie, è cruciale per garantire un supporto efficace. Un intervento rapido permette di formulare un percorso didattico personalizzato che valorizzi le capacità individuali dello studente, evitando che si senta inadeguato o escluso.

La creazione di un ambiente di apprendimento inclusivo che valorizzi le differenze e le potenzialità di ciascuno, garantendo il rispetto e l'empatia da parte di insegnanti e compagni, è essenziale per trasformare ogni sfida educativa in un'opportunità di crescita. Il Pdp gioca un ruolo vitale in questo processo, assicurando che ogni studente possa prosperare e raggiungere il proprio pieno potenziale.

Come si classificano i Bes (disturbi cognitivi speciali)

Nel panorama educativo italiano, gli studenti con disturbi evolutivi specifici quali i Dsa (dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia) e l’Adhd (deficit di attenzione e iperattività) ricevono una diagnosi certificata sia dal Servizio sanitario nazionale che da specialisti privati. A seguito della diagnosi, le scuole elaborano per ciascuno di questi studenti un Piano Didattico Personalizzato, senza prevedere la presenza di un insegnante di sostegno dedicato.

Le disabilità motorie e cognitive, anch'esse certificate dal sistema sanitario, si differenziano poiché richiedono l'assegnazione di un insegnante di sostegno oltre alla creazione di un Piano educativo individualizzato, strumenti essenziali per facilitare l'esperienza scolastica degli studenti affetti.

Ci sono poi difficoltà scaturite da contesti socio-economici, linguistici e culturali, come la scarsa padronanza della lingua e della cultura italiana, che possono generare problematiche comportamentali e relazionali. Queste situazioni sono identificate dall'osservazione diretta in ambito scolastico o segnalate dai servizi sociali, che portano alla redazione di un ulteriore Piano didattico personalizzato senza il supporto di un insegnante di sostegno.

Un altro ambito di attenzione è rappresentato dai Disturbi aspecifici dell’apprendimento, che indicano problematiche legate a diversi fattori come riduzioni delle capacità cognitive, che possono manifestarsi in alcuni casi di autismo, o sindromi di vario tipo come quella di Down, di Williams e X-Fragile, che possono includere deficit cognitivi.

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