I mini bond sono obbligazioni emesse da piccole medie imprese italiane per finanziare progetti di crescita e sviluppo. Sono emessi da società italiane non quotate, società cooperative e mutue assicuratrici diverse dalle banche e dalle micro imprese.
Tra gli strumenti finanziari che da circa 10 anni si stanno facendo largo nel mercato ci sono i mini bond. Si chiamano mini proprio perché anche le imprese di dimensioni minori possono raccogliere fondi sul mercato dei capitali. Si tratta infatti di obbligazioni emesse da piccole medie imprese italiane per finanziare progetti di crescita e sviluppo.
Di conseguenza si caratterizzano per tutti quegli aspetti comuni con le obbligazioni e dunque tasso d'interesse riconosciuto sotto forma di cedola periodica e data di scadenza di rimborso del capitale. Esaminiamo nei dettagli:
In linea di massima, ad emettere mini bond sono Srl o Spa non quotate. Anche se non si tratta di una regola fissa, la maggior parte dei mini bond prevede una cedola fissa espressa in termini annui e liquidata ogni 6 mesi.
Tasso e importo sono fissati al momento dell'emissione sulla base delle esigenze e delle caratteristiche dell'emittente e le richieste del mercato. Il rimborso è ammesso alla scadenza o in rate costanti per l'intera durata del rapporto o solamente dopo che sia trascorso un periodo iniziale, anche di alcuni anni.
Non è previsto alcun limite per le emissioni di obbligazioni destinate a essere quotate in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione. In ogni caso occorre leggere con attenzione le condizioni indicate nel regolamento di ciascun mini bond.
Uno degli aspetti più interessanti è quello dei benefici fiscali. Agli investitori residenti in Italia non è infatti applicata alcuna ritenuta alla fonte per interessi e altri proventi derivanti da mini bond negoziati in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione.
Non solo, per gli investitori esteri residenti in Paesi white list è prevista l'esenzione da tassazione in Italia gli interessi e gli altri proventi derivanti da mini bond negoziati in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione. Va altrettanto bene sotto il profilo aziendale per via della deducibilità delle spese di emissione nell'esercizio in cui sono sostenute.
Ma anche per la deducibilità degli interessi passivi entro il 30% del Rol (risultato operativo lordo) per i titoli quotati e per i titoli non quotati a condizione che siano detenuti da investitori qualificati che non detengano, direttamente o indirettamente, anche per il tramite di società fiduciarie o per interposta persona, più del 2% o del capitale o del patrimonio della società emittente e che il beneficiario effettivo dei proventi sia residente in Italia o in Stati e territori che consentono un adeguato scambio di informazioni
Provando a fare alcune esempi di mini bond, sono tali quelli emessi dalle pmi con valore nominale inferiore alla soglia di 50 milioni di euro. La situazione tipica è quella delle società con fatturato superiore a 2 milioni di euro e almeno 10 dipendenti.
Tutti i mini bond sono al 100% del proprio valore nominale. Possono essere sottoscritti da investitori istituzionali e investitori privati qualificati. Dei primi fanno parte banche, assicurazioni e fondi pensione; dei secondo le persone fisiche che rispettano requisiti di patrimonio ed esperienza professionale.
Dal punto di vista aziendale, le norme sui mini bond in vigore nel 2022 richiedono alcune condizione ben precise ovvero la congruità della forma giuridica. In particolare società, non quotate, nella forma giuridica di Spa o Srl. Ma anche l'esclusione di banche e micro imprese e l'inclusione - oltre alle imprese non quotate di maggiori dimensioni - anche delle piccole e medie imprese.
Sotto il profilo qualitativo, i requisti generalmente richiesti sono gli ultimi due bilanci in utile di cui l'ultimo revisionato, un solido e dettagliato piano industriale, capacità ed esperienza da parte del management, forte propensione all'internazionalizzazione, valido posizionamento di mercato, un efficiente controllo di gestione e trasparenza nella comunicazione.