Che cos'è e come funziona il cashback di Stato su acquisti con carte di credito e bancomat

Il rimborso è legato al numero di transazioni e non alla cifra spesa, ma come premesso c'è anche c'è un'altra novità strettamente collegata.

Autore: Chiara Compagnucci
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Che cos'è e come funziona il cashback di

Cashback di Stato, come funziona e che cos'è?

Le regole di base del cashback di Stato prevedono il rimborso del 10% degli acquisti effettuati con moneta elettronica a favore di chi partecipa all'iniziativa. Ma con alcuni limiti da non travalicare. Innanzitutto è previsto un tetto massimo di spesa di 3.000 euro, a cui aggiungere 3.000 euro di extra per i primi 100.000 che usano maggiormente la carta di credito di debito. L'aspetto a cui prestare attenzione è però la frequenza d'uso della carta.

Il conto alla rovescia è ufficialmente iniziato perché il primo dicembre 2020 entra in vigore il cashback di Stato. Si tratta del modo con cui il governo punta incentivare l'utilizzo di strumenti elettronici e tracciabili per effettuare i pagamenti. In cambio promette di restituire parte della cifra spesa. Il provvedimento fa coppia con la riduzione del limite di utilizzo del contante per effettuare versamenti e con un concorso a premi.

Nello schema ideale dell'esecutivo, tutto dovrebbe essere pagato con carte e strumenti di pagamento e il meccanismo di premialità dovrebbe rappresentare la spinta decisiva. Anche perché, a conti fatti, in ballo c'è il rimborso del 10% su quanto si spende fino a un massimo di 3.000 euro.

Il cashback di Stato ha lo scopo di promuovere la transizione dai pagamenti fisici a quelli digitali e si basa su numeri ben precisi. L'obiettivo è di conquistare 29,5 miliardi di euro di gettito fiscale ovvero la cifra se l'Italia si portasse alla media europea di pagamenti elettronici.

Ci sarà insomma molto da lavorare se si pensa che in termini di transazioni digitali in Italia sono state 60 pro capite contro le 350 della Grand Bretagna. Non solo, ma se ci riferiamo esclusivamente alla quantità di denaro fisico circolante, viene fuori che in Italia ammonta a 208,4 miliardi di euro ovvero una cifra che è in costante crescita da un decennio.

Le idee sono chiare: più sua usa la carta e più si guadagna con rimborsi periodici ogni sei mesi e dunque non una sola volta all'anno. Il rimborso è legato al numero di transazioni e non alla cifra spesa, ma come premesso c'è anche un'altra novità strettamente collegata: fino a 50 milioni di euro in palio con la lotteria degli scontrini per chi usa la moneta elettronica. Vediamo allora nei dettagli questi cambiamenti e quindi

  • Cashback di Stato, come funziona e che cos'è
  • Acquisti con rimborso con carte di credito e bancomat

Cashback di Stato, come funziona e che cos'è

Le regole di base del cashback di Stato prevedono il rimborso del 10% degli acquisti effettuati con moneta elettronica a favore di chi partecipa all'iniziativa.

Ma con alcuni limiti da non travalicare. Innanzitutto è previsto un tetto massimo di spesa di 3.000 euro, a cui aggiungere 3.000 euro di extra per i primi 100.000 che usano maggiormente la carta di credito di debito.

L'aspetto a cui prestare attenzione è però la frequenza d'uso della carta perché a contare è il numero di operazioni e non la somma spesa. In buona sostanza è meglio acquistare con pagamento tracciato oggetti o servizi economici anziché un unico prodotto con cifra elevata.

Il rimborso avverrà con cadenza semestrale, nei mesi di giugno e dicembre, e a conti fatti si tratta di una iniziativa che presenta punti in comune con quanto fanno da anni alcuni esercizi commerciali.

La misura del cashback di Stato fa quindi in paio con i 50 milioni in premi previsti con la lotteria degli scontrini, basata anch'essa su carte di credito e bancomat, con premi che possono arrivare fino a 5 milioni di euro.

Acquisti con rimborso con carte di credito e bancomat

Dal punto di vista operativo, non tutti gli acquisti effettuati con carte di credito e bancomat possono ottenere una percentuale di rimborso. Sono infatti esclusi quelli online anche perché, per definizioni, sono già tracciati. L'aspetto a cui prestare attenzione è in realtà un altro ovvero quello del rispetto della privacy degli utenti.

Ecco perché il governo ha incaricato il Ministero dell'Economia di progettare, realizzare e gestire il sistema informativo destinato al calcolo del rimborso.

Ecco allora che la restituzione della quota di spesa avviene con accredito su conto corrente, previa indicazione dell'Iban, mentre lo strumento centrale sarò l'App Io della Pubblica Amministrazione.

L'utente deve quindi scaricarla sul proprio smartphone e registrarsi: il codice fiscale serve per identificare il cittadino e le carte associate. Non ci sono limiti all'interno della stessa famiglia e di conseguenza ogni componente può partecipare in maniera individuale al cashback, indipendentemente dal loro numero.