Che cos'è il riposo compensativo. Spiegazione 2022 aggiornata secondo leggi in vigore

La contrattazione collettiva può stabilire che, al di là delle maggiorazioni retributive per lavoro straordinario, i lavoratori interessati possano usufruire di riposi compensativi.

Autore: Chiara Compagnucci
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Che cos'è il riposo compensativo. Spiega

Riposo compensativo, che cos'è?

Il riposo compensativo ha lo scopo di compensare il maggior lavoro svolto dal dipendente, magari in occasione di un giorno di festa o dell'allungamento di un turno a orario, come alternativa o come aggiunta alla retribuzione normale.

L'istituto del riposo compensativo è strettamente legato all'orario di lavoro, agli straordinari e alla reperibilità del lavoratore. In estrema sintesi si tratta del diritto del dipendente di godere di un riposo supplementare proprio per aver lavorato per un numero maggiore di ore rispetto a quanto previsto contrattualmente.

L'aspetto chiave su cui prestare attenzione è relativo alla durata del riposo compensativo, ma soprattutto quanto scatta sulla base della normativa in vigore.

Al di là delle intese individuali e dei Contratti collettivi nazionali di lavoro che possono presentare disposizioni specifiche in materia, occorre fare riferimento anche alla normativa generale. Approfondiamo quindi i dettagli e più precisamente:

  • Riposo compensativo, che cos'è
  • Reperibilità, straordinari e riposo compensativo.

Riposo compensativo, che cos'è

Come lascia intendere lo stesso nome, il riposo compensativo ha lo scopo di compensare il maggior lavoro svolto dal dipendente, magari in occasione di un giorno di festa o dell'allungamento di un turno a orario, come alternativa o come aggiunta alla retribuzione normale.

Spetta quindi al dipendente che ha prestato attività lavorativa per 7 giorni consecutivi ovvero senza aver fruito della pausa di 24 ore consecutive dopo un periodo di lavoro senza soste di 6 giorni. Come anticipato, è sempre necessario consultare il Ccnl applicato perché possono essere previste eccezioni. Pensiamo ad esempio a chi lavora nel settore dei trasporti ferroviari o alle attività caratterizzate da più momenti di lavoro frazionati durante la giornata.

In presenza di periodi di riposo che coincidono con l'orario superiore o inferiore rispetto a quello normale, deve essere prevista la possibilità di spostamento in un'altra data di un uguale incremento o riduzione della prestazione lavorativa. Le ore aggiuntive prestate e non recuperate devono essere considerate come straordinari da compensare in base alle disposizioni del contratto collettivo nazionale di lavoro applicato.

Secondo la Corte di Cassazione, in assenza di diverse disposizioni contrattuali, le ore di lavoro prestate in un giorno destinato a riposo compensativo devono essere pagate come straordinario feriale e non festivo. Sempre secondo gli Ermellini, le ore di lavoro prestate in un giorno destinato a riposo compensativo debbono essere retribuite come straordinario feriale e non festivo.

Reperibilità, straordinari e riposo compensativo

Strettamente legato al riposo compensativo c'è quindi l'istituto della reperibilità del lavoratore ovvero la prestazione strumentale e accessoria, diversa da quella di lavoro. Consiste nell'obbligo del lavoratore di porsi in condizione di essere rintracciato, fuori dal proprio orario di lavoro, in vista di un'eventuale prestazione lavorativa.

Il servizio di reperibilità svolto nel giorno di riposo settimanale limita il godimento del riposo e comporta il diritto a un particolare trattamento economico aggiuntivo stabilito dalla contrattazione collettiva, che può appunto prevedere anche il diritto a un giorno di riposo compensativo.

Il lavoro straordinario deve venire computato in forma distinta nel libro unico del lavoro e nel cedolino paga e compensato con le maggiorazioni retributive previste dalla contrattazione collettiva. Quest'ultima può consentire che, in alternativa o in aggiunta alle maggiorazioni retributive previste dal contratto applicato, i lavoratori usufruiscano di riposi compensativi.

Anche l'Inps ha ricordato che la contrattazione collettiva può stabilire che in alternativa o in aggiunta alle maggiorazioni retributive per lavoro straordinario i lavoratori interessati possano usufruire di riposi compensativi.

Sulla questione del riposo compensativo è intervenuta in passato anche la Corte di Giustizia dell'Unione europea, secondo cui la possibilità di effettuare una riduzione del periodo di riposo giornaliero di 11 ore consecutive, mediante un servizio di guardia che si somma all'orario di lavoro normale, è legata alla condizione che ai lavoratori interessati vengano concessi equivalenti periodi di riposo compensativo immediatamente dopo i periodi di lavoro corrispondenti.