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Che cos' la messa in mora? Significato, spiegazione e esempi

Istituto regolato dal Codice Civile per inadempimenti ad una obbligazione: cos la messa in mora e norme in vigore

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Che cos' la messa in mora? Significato,

Cosa significa messa in mora?

La messa in mora è un istituto regolato dal Codice Civile che si manifesta in una intimazione formale ad adempiere a una obbligazione, per legge tramite apposita lettera di messa in mora, entro termini congrui e riportando ogni dato e informazione precisa circa l’obbligazione a cui adempiere.
 

La messa in mora rappresenta un istituto legale per il recupero crediti. Si configura come una formale richiesta inviata dal creditore al debitore per sollecitare l'adempimento di una prestazione non eseguita entro i termini stabiliti contrattualmente. 

Che cosa è la messa in mora

Secondo il Codice Civile italiano, articolo 1219, la costituzione di mora viene realizzata attraverso una intimazione scritta che documenta ufficialmente il ritardo nell'adempimento di tale obbligo. Questo atto non solo stimola il debitore a soddisfare quanto dovuto, ma sancisce anche formalmente la sua inadempienza, avviando le possibili conseguenti azioni legali da parte del creditore.

Rappresenta una strategia iniziale spesso essenziale nel processo di recupero crediti, poiché non solo documenta formalmente il mancato adempimento, ma costituisce anche una prova tangibile che può essere utilizzata in sede giudiziaria qualora il debitore non rispetti l'obbligazione. La sua validità, però, dipende dal corretto rispetto delle formalità prescritte dalla legge.

Differenze tra messa in mora e diffida ad adempiere

La messa in mora e la diffida ad adempiere sono due istituti giuridici spesso confusi, ma con caratteristiche e finalità distinte, entrambe disciplinate dal Codice Civile. La principale differenza risiede nel loro obiettivo e negli effetti prodotti.

La messa in mora è un atto formale che intima al debitore di adempiere a un obbligo in ritardo. Serve principalmente a interrompere la prescrizione del credito e a sollecitare il debitore all'adempimento, indicando chiaramente le conseguenze del mancato pagamento, come la possibile adozione di azioni legali. Tuttavia, non pone un termine perentorio per l'adempimento, ma il sollecito è più un avvertimento formale del futuro rischio legale.

La diffida ad adempiere, regolata dall'articolo 1454 c.c., ha un meccanismo di risoluzione del contratto. Richiede che il debitore adempia entro un termine specifico, non inferiore a 15 giorni, trascorso il quale senza esito, il contratto si considera automaticamente risolto. Questa caratteristica rende la diffida un atto più grave, poiché la sua mancanza di adempimento fa cessare ogni effetto del contratto senza necessità di ulteriori azioni legali.

Come effettuare una messa in mora

Per effettuare correttamente una messa in mora, è necessario redigere una comunicazione scritta, che deve essere inviata tramite raccomandata con avviso di ricevimento o PEC al debitore. La lettera deve includere l'identificazione delle parti, il dettaglio dell'obbligazione non adempiuta, l'importo dovuto e il termine entro cui il debitore deve adempiere. Questo documento funge da prova di avvenuto sollecito in caso di successive azioni legali.

Contenuto della lettera di messa in mora e modalità di invio

La lettera di messa in mora deve essere redatta con particolare cura per garantirne l'efficacia legale. Deve contenere diversi elementi, a partire dall'intestazione, che include i dati del mittente (creditore) e del destinatario (debitore). È fondamentale precisare l'oggetto della comunicazione, indicato chiaramente come messa in mora, e il riferimento al titolo obbligazionario, cioè il contratto o l'accordo da cui sorge l'obbligazione inadempiuta.

Un'altra componente è la descrizione precisa del mancato adempimento, inclusi eventuali importi insoluti o altre prestazioni non eseguite. È importante includere un termine, spesso di 15 giorni, entro il quale il debitore è tenuto ad adempiere, pena l'avvio di azioni legali.

La lettera deve anche indicare le conseguenze del mancato adempimento, specificando chiaramente che, trascorso il termine indicato, il creditore potrà optare per il ricorso legale, con possibilità di richiesta di interessi moratori e risarcimento danni in conformità agli articoli del Codice Civile riguardanti la materia.

Per quanto riguarda le modalità di invio, la lettera di messa in mora deve essere spedita tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o PEC. Questi metodi garantiscono la certezza della ricezione e della data di consegna, elementi imprescindibili per la validità del procedimento legale, dato che la messa in mora deve poter essere provata in eventuali contenziosi. L’uso di comunicazioni ordinarie non fornisce garanzie legali adeguate, pertanto non è consigliabile.

Effetti della messa in mora

Gli effetti della messa in mora si manifestano principalmente nell'interruzione della prescrizione, consentendo un prolungamento del tempo a disposizione del creditore per far valere i propri diritti. Inoltre, genera l'esigibilità degli interessi moratori, a carico del debitore per il ritardo nell'adempimento. In situazioni di inadempimento persistente, rappresenta un presupposto fondamentale per avviare ulteriori azioni legali, quali il decreto ingiuntivo, facilitando così il processo di recupero delle somme dovute.

Conseguenze per il debitore

La messa in mora comporta diverse conseguenze legali e finanziarie significative per il debitore. Innanzitutto, scatta l'obbligo di pagare gli interessi moratori, che sono calcolati a partire dal momento in cui viene ricevuta la notifica della messa in mora. Questo può rendere il debito complessivo più oneroso e costringere il debitore a un esborso maggiore rispetto al debito originario.

Inoltre, il debitore si trova in una posizione di vulnerabilità legale, poiché il creditore ha ora la possibilità di avviare azioni legali per ottenere il recupero del credito. Tali azioni possono includere procedure di pignoramento dei beni del debitore se non si raggiunge un accordo per il pagamento. Infine, l'eventuale registrazione presso la CRIF, in caso di mancato pagamento, potrebbe compromettere la capacità del debitore di ottenere finanziamenti futuri, poiché una segnalazione negativa può incidere sulla valutazione del merito creditizio.

Vantaggi per il creditore

Per il creditore, la messa in mora rappresenta un potente strumento giuridico che offre diversi vantaggi significativi nel processo di recupero crediti. Uno dei principali benefici è l'interruzione della prescrizione, che congela i termini legali entro cui deve essere esercitato il diritto di credito, prolungando così il periodo a disposizione per perseguire il recupero del debito. Questo riduce il rischio che il diritto cada in prescrizione, rendendolo irrecuperabile.

Inoltre, formalizza l’inadempimento del debitore, fornendo una prova scritta tangibile che può essere utilizzata in eventuali procedimenti legali. Ciò facilita l'ottenimento di provvedimenti legali quali il decreto ingiuntivo, accelerando il processo di esecuzione forzata per la riscossione del debito.

La possibilità di applicare interessi moratori rappresenta un ulteriore vantaggio per il creditore, poiché questi aumentano l'importo dovuto, compensando parzialmente il danno del ritardato pagamento. 

Nel complesso, la messa in mora dota il creditore di una leva significativa per garantire un tentativo strutturato e documentato verso il recupero del debito, migliorandone le possibilità di successo.