La rendita vitalizia Inps è una tipologia di rendita valida per i lavoratori dipendenti che non hanno ricevuto dal datore di lavoro il versamento dei contributi obbligatori e che non possono più averli per superamento del periodo per poter esercitare questo diritto, perché anche il mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro è soggetto a prescrizione.
La rendita vitalizia è, per definizione, è un’obbligazione che un soggetto deve corrispondere ad un altro in virtù di un contratto o di un diritto specifico per i lavoratori dipendenti. In caso di rendita vitalizia, debitore deve pagare la rendita per tutta la durata della vita del beneficiario.
Se, per esempio, il datore non ha versato i corrispondenti contributi ad un lavoratore per il periodo lavorato alle sue dipendenze, i contributi omessi non possono essere calcolati ai fini pensionistici, né per la maturazione del diritto alla pensione né per il calcolo del trattamento finale.
In questo caso, l’Inps si pone a sostegno del lavoratore proprio con la costituzione di una rendita vitalizia, sistema che consente, a chi ne fa apposita richiesta, di versare un onere per coprire i buchi contributivi lasciati datore di lavoro. Vediamo di seguito di dare una spiegazione chiara al significato 2022 di rendita vitalizia Inps.
La rendita vitalizia Inps è una tipologia di rendita valida per i lavoratori dipendenti che non hanno ricevuto dal datore di lavoro il versamento dei contributi obbligatori e che non possono più averli per superamento del periodo per poter esercitare questo diritto, perché anche il mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro è soggetto a prescrizione.
Le norme in vigore permettono pertanto a tali lavoratori con buchi contributivi di avere una rendita immediata calcolata secondo regole specifiche.
Possono richiedere la rendita vitalizia Inps per coprire periodi contributivi lasciati scoperti dal datore di lavoro:
Per richiedere la rendita vitalizia Inps è necessario che per il periodo contributivo da coprire vigesse obbligo di versamento dei contributi da parte del datore di lavoro. In pratica, la rendita vitalizia viene concessa dall’Inps solo se i lavoratori la richiedono per coprire un periodo di buco contributivo che invece avrebbe dovuto essere coperto dal versamenti dei contributi obbligatori da parte del datore di lavoro, che invece è stato inadempiente rispetto a tale di obbligo.
La domanda per avere la rendita vitalizia Inps deve essere presentata direttamente all’Inps di competenza territoriale o rivolgendosi anche a Caf e Patronati, compilando e presentando modulo RVR/1, se la richiesta viene presentata dal datore di lavoro, o modulo RVR/1Bis, se la richiesta viene presentata dal lavoratore o da un suo superstite.
La domanda per la rendita vitalizia Inps deve essere accompagnata da apposita documentazione che riporti data certa e sussistenza del rapporto di lavoro per il quale era dovuto il versamento di contributi. I documenti da presentare insieme alla domanda sono:
busta paga;
libretto di lavoro;
estratti dei libri paga e matricola;
lettere di assunzione o di licenziamento e qualsiasi altra dichiarazione attestante il rapporto lavorativo :
qualifica del lavoratore;
importo della retribuzione;
durata del rapporto di lavoro.
Coprire periodi di buchi contributivi ai fini pensionistici con la rendita vitalizia Inps: cosa prevede, regole in vigore e chiarimenti