La scala di equivalenza ISEE rappresenta uno strumento chiave per valutare la situazione economica delle famiglie e determinare l’accesso a una vasta gamma di prestazioni sociali e agevolazioni in Italia. Introdotta con il DPCM 5 dicembre 2013, n. 159 e aggiornata con il Decreto 9 agosto 2019, questa metodologia consente di ponderare correttamente le risorse economiche in relazione alla composizione del nucleo familiare, alle specifiche condizioni dei componenti e alle normative in vigore per il 2025.
La scala di equivalenza ISEE è un parametro essenziale nell’ambito della valutazione della condizione economica di un nucleo familiare, permettendo di considerare le economie di scala derivanti dalla convivenza e le maggiori spese associate a determinate situazioni (ad esempio la presenza di persone con disabilità o famiglie numerose). Questo indice, aggiornato periodicamente dal legislatore, assume un valore progressivamente crescente al variare del numero dei componenti e viene utilizzato per rendere il calcolo dell’ISEE più equo e rappresentativo delle reali condizioni di vita delle famiglie.
Nel dettaglio, il valore dell’ISEE si ottiene dividendo l’Indicatore della Situazione Economica (ISE), cioè la somma del reddito totale e del 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare del nucleo, per il parametro della scala di equivalenza attribuito in base alla composizione familiare. La possibilità di modulare l’accesso a bonus, sconti e benefici sulla base della scala di equivalenza garantisce maggiore equità nell’erogazione degli aiuti, favorendo le famiglie realmente bisognose.
La scala di equivalenza presenta valori progressivi in funzione del numero dei componenti, secondo l’Allegato 1 del DPCM 5 dicembre 2013, n. 159:
Numero componenti | Parametro |
1 | 1,00 |
2 | 1,57 |
3 | 2,04 |
4 | 2,46 |
5 | 2,85 |
Per nuclei familiari oltre i cinque componenti, il parametro è incrementato di 0,35 per ciascun ulteriore componente.
Le condizioni di monogenitorialità, ovvero nuclei con genitore solo non lavoratore e figli minorenni, rientrano tra quelle che consentono l’applicazione di maggiorazioni mirate per un calcolo più vantaggioso.
Per il calcolo ISEE 2025, occorre innanzitutto determinare l’ISE (Indicatore della Situazione Economica), che si ottiene sommando il reddito complessivo del nucleo familiare e il 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare (al netto delle detrazioni e franchigie previste). Il risultato viene poi diviso per il parametro della scala di equivalenza corrispondente ai componenti e alle eventuali maggiorazioni, secondo DPCM 5 dicembre 2013, n. 159 e successive integrazioni.
La Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) è il documento necessario, compilabile tramite CAF, Patronato o direttamente tramite il Portale Unico ISEE INPS utilizzando SPID, CIE o CNS. All’interno della DSU si riportano dati reddituali, patrimoniali e anagrafici, con alcuni già precompilati grazie all’incrocio delle banche dati INPS e Agenzia delle Entrate. Dal 2025, con la DSU precompilata, sono stati resi più rapidi e sicuri i controlli e il rilascio dell’attestazione ISEE.
L’effetto della scala di equivalenza sul valore dell’ISEE è evidente analizzando alcuni casi concreti. Considerando un reddito annuo famigliare pari a 30.000 euro, un patrimonio mobiliare di 10.000 euro e un patrimonio immobiliare di 50.000 euro, l’ISE sarà:
ISE = 30.000 + (10.000 × 0,20) + (50.000 × 0,20) = 42.000 euro
L’incremento del coefficiente scala riduce sensibilmente l’ISEE, riflettendo così una maggiore “equità” per famiglie numerose o con necessità particolari.
Dal 3 aprile 2025, sono operative le nuove regole previste dal DPCM 14 gennaio 2025, n. 13, secondo cui dal calcolo dell’ISEE si escludono, fino a un valore massimo di 50.000 euro per nucleo familiare, titoli di Stato (BOT, BTP), buoni fruttiferi e libretti di risparmio postale. Questa innovazione risponde all’esigenza di non penalizzare il risparmio garantito e sostenere i nuclei che dispongono prevalentemente di questi strumenti. La deduzione viene applicata automaticamente per tutte le DSU inviate dal 3 aprile in avanti e, qualora richiesto, anche per attestazioni rilasciate precedentemente ma ricalcolate secondo i criteri aggiornati.
L’iniziativa si inserisce in una strategia di tutela delle famiglie italiane, soggette nel 2025 a nuovi scenari economici e alle dinamiche di risparmio post-pandemia. In questa pagina è disponibile il simulatore ufficiale INPS.
Un’altra innovazione recente riguarda la DSU precompilata. Dal 2023 è stato introdotto un processo guidato che consente ai cittadini di presentare la DSU direttamente online, con dati in parte già inseriti e verificati dagli archivi INPS e Agenzia delle Entrate. Questo riduce gli errori e garantisce una maggiore affidabilità al calcolo ISEE, oltre a semplificare l’accesso alle prestazioni sociali e agli sgravi fiscali previsti per il 2025.
La DSU precompilata è accessibile tramite identificazione digitale e permette verifiche automatiche di congruità dei dati, quindi una risposta più veloce alle famiglie richiedenti.
Un aspetto centrale per il calcolo della scala di equivalenza riguarda la definizione dettagliata del nucleo familiare. Oltre ai componenti anagrafici, la normativa 2025 prevede regole specifiche per:
La corretta individuazione del nucleo familiare è decisiva per l’attribuzione dei parametri della scala e delle maggiorazioni.