L’addebito per infedeltà di marito o moglie è sostanzialmente conseguenza del mancato rispetto dei doveri coniugali di fedeltà da parte di marito o moglie. Essendo la fedeltà reciproca uno degli obblighi matrimoniali previsti dalla legge, chi lo viola subisce l’addebito della separazione (coniuge infedele).
Si parla di addebito della separazione quando la sentenza di divorzio emessa dal giudice attribuisce la responsabilità della separazione ad uno solo dei due coniugi. L'addebito consiste, infatti, nella esplicita affermazione che la fine dell'unione coniugale è stata causata da uno dei coniugi con un comportamento tale da rendere impossibile e intollerabile la prosecuzione della convivenza matrimoniale. Vediamo di seguito qual è il significato 2022 di addebito per infedeltà di marito o moglie.
L’addebito per infedeltà di marito o moglie è sostanzialmente conseguenza del mancato rispetto dei doveri coniugali di fedeltà da parte di marito o moglie. Essendo la fedeltà reciproca uno degli obblighi matrimoniali previsti dalla legge, chi lo viola subisce l’addebito della separazione (coniuge infedele).
Quando l’addebito per infedeltà viene riportato nella sentenza di divorzio del giudice nella causa di separazione, implica effetti sia di natura economica e sia relativi ai diritti successori, a partire dal pagamento complessivo delle spese dovute proprio per il procedimento di divorzio.
Stando a quanto previsto dalle norme in vigore, non perché un coniuge accusa l’altro di infedeltà allora scatta l’addebito per infedeltà a marito o moglie e non bastano voci o dicerie o presunzioni di tradimento per stabilire l’effettivo verificarsi di un addebito. Il tradimento di marito o moglie deve essere, infatti, debitamente provato con prove precise e ‘importanti’ prove e spetta poi al giudice verificare se il tradimento è effettiva causa di addebito per infedeltà.
Bisogna innanzitutto definire episodi e fatti precisi, presentare testimoni eventuali, o qualsiasi altra prova effettiva, che dimostri in maniera chiara l’avvenuto tradimento da parte di marito o moglie e bisogna anche esplorare i motivi che hanno portato al tradimento. Se si dimostra, per esempio, il tradimento del marito nei confronti della moglie per puro gusto di trasgressione e senza alcun motivo né pregresso né grave da portarlo a tradire la moglie, allora scatta l’addebito per infedeltà nella causa di divorzio,
Se, però, la moglie viene scoperta a tradire il marito ma il tradimento nasce da un rapporto logoro fatto di violenze psicologiche e verbali, di comportamenti maschilisti da parte del marito nei confronti della donna, ecc, allora l’addebito per infedeltà non scatta, perché la moglie, per la legge, sarebbe quasi giustificata nel tradimento risultato di un rapporto coniugale già logoro e una crisi di coppia già in corso prima del ricorso alla separazione giudiziale.
La richiesta di addebito per infedeltà può essere presentata dal coniuge tradito che deve dimostrare che la richiesta di separazione con addebito è una diretta conseguenza del comportamento dell’altro coniuge, che ha reso impossibile la prosecuzione della relazione coniugale, e che non intende perdonare il tradimento dell’altro, incaricando pertanto il proprio legare di presentare ricorso per la separazione giudiziale con addebito per tradimento.
Quando viene emessa dal giudice una sentenza di separazione giudiziale con addebito per infedeltà di uno dei due coniugi, sono diverse le conseguenze derivanti, a partire dall’obbligo da parte del coniuge che ha tradito di pagare le spese processuali anche dell’altro. Il procedimento di separazione giudiziale è, infatti, un processo civile contenzioso che richiede il pagamento di una serie di spese che, per effetto dell’addebito per infedeltà, sono tutte a carico del coniuge ‘traditore’.
Quando scatta poi l’addebito per infedeltà di marito o moglie, il coniuge che ha tradito perde il diritto a percepire l’assegno di mantenimento, quindi se, per esempio, a tradire è stata la moglie, a lei non toccherà alcuna forma di mantenimento da parte dell’ormai ex marito. Ma non solo: si perde anche i diritti successori del coniuge superstite.
Stando, infatti, a quanto previsto dalle norme in vigore, il coniuge a cui viene stata addebitata la separazione per infedeltà non può rientrare nell’asse ereditario del coniuge defunto e può solo percepire un assegno vitalizio ma solo se al momento dell’apertura della successione percepisce già gli alimenti, In caso contrario, non avrebbe diritto a percepire nulla del coniuge superstite.
Nessuna conseguenza, invece, è prevista per la pensione di reversibilità. Pur se soggetto ad addebito per infedeltà, il coniuge che ha tradito non perde il diritto a percepire la pensione di reversibilità nel caso in cui l’altro coniuge, tradito, deceda.