L’assegno di ricollocazione è un trattamento economico erogato sotto forma di voucher che viene riconosciuto automaticamente a chi percepisce il reddito di cittadinanza e ha firmato il Patto per il Lavoro ma che passa dall’Anpal e non viene erogato direttamente a chi percepire il reddito di cittadinanza.
Che cos’è l’assegno di ricollocazione? In Italia sono diversi gli strumenti messi a disposizione di coloro che restano senza lavoro o che sono costretti a vivere in condizioni economiche davvero critiche e difficile, dalle indennità di disoccupazione a strumenti a sostegno della ricerca di una nuova occupazione. Tra gli strumenti per chi è in difficoltà c’è anche l’assegno di ricollocazione.
L’assegno di ricollocazione è un trattamento economico erogato sotto forma di voucher che viene riconosciuto automaticamente a chi percepisce il reddito di cittadinanza entro 60 giorni dalla data in cui è stato firmato il Patto per il Lavoro.
Il buono dell’assegno di ricollocazione può essere speso presso i Centri per l’impiego o le Agenzie per il lavoro private per la ricerca di un nuovo lavoro e viene erogato dall’Anpal alla persona che ha contribuito alla ricerca del lavoro dopo la stipula del Patto di lavoro presso i Centri per l’impiego e non personalmente al precettore del reddito di cittadinanza, per cui rappresenta, in termini pratici, un contributo per i disoccupati come sostegno per la ricerca di nuovo impiego.
Possono ricevere l’assegno di ricollocazione le seguenti categorie di soggetti:
Chi riceve l’assegno di ricollocazione ha la facoltà di scegliere l’ente tra quelli accreditati da cui farsi seguire per la ricerca della nuova occupazione.
L’ente scelto, dal canto suo, assegna ad ogni persona un tutor per avviare un programma personalizzato di ricerca di un nuovo impiego, accompagnando poi il soggetto in tutto il percorso fino all’inserimento effettivo nel mondo del lavoro.
L’importo dell’assegno di ricollocazione è di cifra variabile, compreso tra i 250 e i 5.000 euro.