L'indennità di frequenza è una prestazione economica di tipo assistenziale destinata ai cittadini minori di 18 anni con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell'età.
Sono numerose le agevolazioni erogate dall'Inps a favore degli invalidi civili. Alcune di queste sono strettamente legate all'età del beneficiario, tra cui l'indennità di frequenza. Confermata anche per il 2022, è pensata per chi non ha ancora raggiunto la maggiore età.
Approfondiamo quindi i dettagli della normativa vigente ovvero a chi spetta e a quanto ammonta l'indennità di frequenza:
Indennità di frequenza, che cos'è
Spiegazione e significato indennità di frequenza, la procedura
L'indennità di frequenza è una prestazione economica di tipo assistenziale destinata ai cittadini minori di 18 anni con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell'età. L'obiettivo di questo strumento è favorirne l'inserimento scolastico e sociale, per nulla scontato nel caso di presenza di disabilità.
Perché si chiama di frequenza? Perché è riservata ai minori che dimostrano di frequentare la scuola pubblica o privata, i centri ambulatoriali o i centri diurni specializzati nel trattamento terapeutico o nella riabilitazione oppure i centri di formazione professionale. Viene erogata dall'Inps e per rientrare nella categoria dei destinatari occorre non aver raggiunto la maggiore, essere cittadini residente in Italia o stranieri titolare di carta di soggiorno. Tra i requisiti, in sede di prima diagnosi può essere richiesto dalla famiglia anche l'accertamento delle difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell'età.
Per percepire l'indennità di frequenza occorre non superare una soglia di reddito prevista dalla legge e rinnovata tutti gli anni. In relazione al 2022, i beneficiari devono rispettare il limite di 4.926,35 euro annui. In questa cifra rientrano i redditi di qualsiasi natura calcolati ai fini Irpef.
La misura di sostegno al reddito viene concessa fino a 12 mensilità con decorrenza dal primo giorno del mese successivo a quello di effettivo inizio della frequenza e fino al mese successivo a quello di cessazione. Per il 2022 l'importo riconosciuto è di 287,09 al mese. Di interessante c'è poi un altro aspetto: al compimento della maggiore età l'interessato può presentare richiesta per la ricezione dell'assegno di invalidità o della pensione. Naturalmente se continuano a sussistere le condizioni di necessità e in base al grado di invalidità riconosciuto.
Per presentare domanda di indennità di frequenza occorre innanzitutto recarsi dal proprio medico di base e chiedere il rilascio del certificato medico introduttivo. Il camice bianco che compila il certificato deve quindi trascrivere la diagnosi con l'indicazione dei codici nosografici ed eventuali altri disturbi. Dopodiché precisa che il minore ha difficoltà persistenti allo svolgimento di compiti e funzioni proprie dell'età.
Una volta ottenuto il certificato, il cui codice identificativo va allegato, il beneficiario può essere presentata la domanda per via telematica attraverso il sito dell'Inps mediante il servizio Invalidità civile - Invio domanda di riconoscimento dei requisiti sanitari. L'alternativa è rivolgersi agli enti di patronato o le associazioni di categoria dei disabili usufruendo dei servizi telematici offerti. Al termine del procedimento telematico con la trasmissione del certificato medico introduttivo, l'Istituto nazionale per la previdenza sociale provvede all'invio tramite posta della lettera di convocazione per la visita.
Al termine della visita presso la competente Asl, l'Inps spedisce via raccomandata l'esito della valutazione, comunicando la concessione o meno dell'indennità di frequenza. In caso di esito positivo la famiglia è chiamata a inviare con procedura telematica il modello AP70 che attesta in capo alla famiglia richiedente il possesso dei requisiti amministrativi ed economici. In caso di esito negativo, entro 6 mesi dalla ricezione della raccomandata la famiglia può proporre ricorso al tribunale competente ovvero il giudice del lavoro.