Si parla di usufrutto congiuntivo quando una persona concede la sua proprietà in usufrutto ma non ad un’unica persona bensì a più persone e si estingue con la scomparsa dell'ultimo usufruttuario a meno che non si tratti di un usufrutto a tempo determinato. Dunque, l'usufrutto congiuntivo è una forma di usufrutto al 50% tra due (o più) persone
Quando si parla di usufrutto si fa riferimento a quel diritto reale di godimento regolato dal Codice Civile che permette ad una persona, usufruttuaria, di usare e godere di un bene che è di proprietà altrui e il proprietario, in questi casi, diventa nudo proprietario, conservando la proprietà di una casa ma non il diritto al suo godimento che diventa di un’altra persona. Vediamo ora cos’è l’usufrutto congiuntivo di una casa.
Si parla di usufrutto congiuntivo quando una persona concede la sua proprietà in usufrutto ma non ad un’unica persona bensì a più persone e si estingue con la scomparsa dell'ultimo usufruttuario a meno che non si tratti di un usufrutto a tempo determinato.
Dunque, l'usufrutto congiuntivo di una casa è una forma di usufrutto al 50% tra due (o più) persone e, stando a quanto previsto dalle norme in vigore, se uno degli usufruttuari muore la sua quota di usufrutto passa agli altri cousufruttuari aumentando pertanto la loro quota.
Possiamo dire che la forma più diffusa di usufrutto congiuntivo è quella del diritto di usufrutto concesso a due coniugi con accrescimento della quota del deceduto a favore del coniuge superstite.
Stando a quanto stabilito dal Codice Civile, l’usufrutto congiuntivo di una casa può avere durata fino a fine vita dell’usufruttuario, nel caso di persona fisica, mentre nel caso di persona giuridica, il diritto di usufrutto congiuntivo non può avere una durata superiore ai 30 anni.
L'usufrutto congiuntivo si definisce con relativo atto costitutivo, che deve essere obbligatoriamente in forma scritta ma non necessariamente fatto da un notaio perché per costituire un usufrutto basta anche una scrittura privata a condizione che sia autenticata, dove riportare in maniera chiara e assolutamente esplicita la volontà delle parti, cioè proprietario di casa e usufruttari, per il diritto di accrescimento delle quote tra cousufruttari.