Il concetto di lavoro usurante rappresenta un tema centrale nel dibattito lavorativo e previdenziale in Italia. Comprendere cosa rientri in questa definizione è importante per tutelare quei lavoratori sottoposti ad attività particolarmente gravose, sia dal punto di vista fisico sia mentale, con significative ripercussioni sulla salute e sulla qualità della vita. Normative aggiornate e l'interesse della comunità scientifica, delle parti sociali e degli organismi preposti sottolineano la rilevanza di individuare, classificare e agevolare chi rientra nelle categorie di lavoratori usuranti, riconoscendo benefici previdenziali e specifiche tutele.
In base alle leggi in vigore nel 2025, un lavoro è definito usurante quando richiede uno sforzo psicofisico intenso e continuativo, spesso aggravato da fattori ambientali, procedurali o sostanziali che non possono essere efficacemente prevenuti, come indicato nel Decreto Legislativo 67/2011 e nei successivi aggiornamenti. Il criterio principale è l’esposizione del lavoratore a rischi elevati e stress ripetuto, che possono compromettere la salute a lungo termine, portando a un decadimento più rapido delle funzionalità fisiche e mentali.
La normativa di riferimento comprende:
Questa disciplina legale punta a prevenire discriminazioni, favorendo la verifica empirica e medico-scientifica sulla reale gravosità della mansione. Il principio della salvaguardia della salute come diritto individuale è sancito anche dall’articolo 32 della Costituzione italiana.
La classificazione delle attività usuranti si basa su criteri precisi e regolamentati:
Vengono inoltre considerati fattori come l'attesa di vita alle diverse età pensionabili, la compatibilità fisico-psichica in funzione dell’età del lavoratore e l’esposizione prolungata ad agenti chimici, fisici, biologici. L'elenco aggiornato delle mansioni è frutto dell'accordo tra istituzioni, esperti del settore e parti sociali.
La lista delle professioni riconosciute come usuranti, aggiornata per il 2025 sulla base di disposizioni legislative e regolamentari, include:
Per maggiori dettagli su classificazione e aggiornamenti consultare il portale INPS e gli approfondimenti tecnici ministeriali. Si evidenzia che questi elenchi sono regolarmente aggiornati, anche in funzione dell’evoluzione delle tecnologie produttive e delle condizioni sociali (Decreto del 5 febbraio 2018).
Nel contesto delle attività usuranti, il lavoro notturno rappresenta un caso specifico riconosciuto dalla normativa. Sono considerati tali coloro che:
Inoltre, per essere riconosciuta la condizione di usurante, è essenziale che il rapporto di lavoro notturno sia stato svolto:
Per ottenere il riconoscimento di lavoratore usurante e accedere alle tutele, il lavoratore (o l’azienda) deve seguire una procedura ben definita. La domanda va presentata in via telematica all’INPS:
È consigliabile consultare un patronato riconosciuto o un esperto previdenziale per l’assistenza nella predisposizione della domanda e la raccolta della documentazione.
I lavoratori riconosciuti usuranti godono di un accesso privilegiato al pensionamento anticipato. Secondo la disciplina attuale:
Per i lavoratori notturni:
Giorni di lavoro notturno annui | Quota dipendenti | Quota autonomi |
78 o più | 97,6 | 98,6 |
72-77 | 98,6 | 99,6 |
64-71 | 99,6 | 100,6 |
Il lavoro usurante ha un forte impatto sulla salute fisica e psicologica:
Le misure preventive previste dalla legge (D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche) impongono al datore di lavoro di tutelare la sicurezza, sottoporre il lavoratore a monitoraggio sanitario e adottare tutti i dispositivi tecnici, ergonomici e organizzativi necessari. Il coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza è essenziale per garantire appropriate condizioni lavorative.
La normativa distingue i lavori usuranti dai lavori gravosi. I primi sono normati dal D.Lgs. 67/2011, riconoscono benefici per chi svolge mansioni ad alto impatto su salute e benessere. I lavori gravosi, invece, pur richiedendo un impegno fisico od organizzativo rilevante, sono elencati in specifici allegati dei decreti attuativi dal 2017 e possono accedere, tra l’altro, all'APE Sociale.
Esempi di lavori gravosi includono molte figure delle costruzioni, della logistica, dei servizi sanitari e assistenziali e della raccolta rifiuti.