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Che cos'è un lavoro usurante? Quali requisiti e condizioni ci devono essere secondo le leggi 2025 in vigore in Italia

Attività che richiede e implica un grande impegno mentale e fisico: cos’è un lavoro usurante e condizioni necessarie per definirlo

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Che cos'è un lavoro usurante? Quali requ

Il concetto di lavoro usurante rappresenta un tema centrale nel dibattito lavorativo e previdenziale in Italia. Comprendere cosa rientri in questa definizione è importante per tutelare quei lavoratori sottoposti ad attività particolarmente gravose, sia dal punto di vista fisico sia mentale, con significative ripercussioni sulla salute e sulla qualità della vita. Normative aggiornate e l'interesse della comunità scientifica, delle parti sociali e degli organismi preposti sottolineano la rilevanza di individuare, classificare e agevolare chi rientra nelle categorie di lavoratori usuranti, riconoscendo benefici previdenziali e specifiche tutele.

Definizione normativa di lavoro usurante

In base alle leggi in vigore nel 2025, un lavoro è definito usurante quando richiede uno sforzo psicofisico intenso e continuativo, spesso aggravato da fattori ambientali, procedurali o sostanziali che non possono essere efficacemente prevenuti, come indicato nel Decreto Legislativo 67/2011 e nei successivi aggiornamenti. Il criterio principale è l’esposizione del lavoratore a rischi elevati e stress ripetuto, che possono compromettere la salute a lungo termine, portando a un decadimento più rapido delle funzionalità fisiche e mentali.
La normativa di riferimento comprende:

  • Decreto Legislativo n. 67/2011 (accesso anticipato al pensionamento per lavoratori addetti a mansioni particolarmente faticose e pesanti)
  • Decreto Ministeriale 19 maggio 1999 (criteri oggettivi di valutazione)
  • Testo Unico sulla Salute e Sicurezza (D.Lgs. 81/2008)

Questa disciplina legale punta a prevenire discriminazioni, favorendo la verifica empirica e medico-scientifica sulla reale gravosità della mansione. Il principio della salvaguardia della salute come diritto individuale è sancito anche dall’articolo 32 della Costituzione italiana.

Requisiti e criteri per la classificazione di lavoro usurante

La classificazione delle attività usuranti si basa su criteri precisi e regolamentati:

  • Impegno psicofisico superiore alla media, continuativo nel tempo
  • Condizioni ambientali operative difficili o rischiose (sotterranei, alte temperature, agenti nocivi)
  • Elevata frequenza di infortuni o agenti patogeni
  • Difficoltà di prevenzione mediante misure organizzative o tecnologiche
  • Prevalenza e continuità della mansione usurante

Vengono inoltre considerati fattori come l'attesa di vita alle diverse età pensionabili, la compatibilità fisico-psichica in funzione dell’età del lavoratore e l’esposizione prolungata ad agenti chimici, fisici, biologici. L'elenco aggiornato delle mansioni è frutto dell'accordo tra istituzioni, esperti del settore e parti sociali.

Elenco aggiornato dei lavori usuranti e gravosi

La lista delle professioni riconosciute come usuranti, aggiornata per il 2025 sulla base di disposizioni legislative e regolamentari, include:

  • Lavori svolti in sotterranei, gallerie, cave e miniere
  • Lavori a elevate temperature o in celle frigorifere
  • Attività in cassoni ad aria compressa, mansioni dei palombari
  • Lavorazioni del vetro cavo
  • Lavori in spazi ristretti (intercapedini, pozzetti, doppi fondi)
  • Lavori di asportazione dell’amianto
  • Lavori eseguiti sulla linea di montaggio o produzione in serie
  • Conducenti di veicoli destinati al trasporto collettivo (minimo nove posti), convogli ferroviari e personale viaggiante
  • Conciatori di pelli e pellicce
  • Addetti all'assistenza personale di persone non autosufficienti
  • Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche, soprattutto in regime di turnazione
  • Insegnanti della scuola dell’infanzia e personale educativo degli asili nido
  • Facchini, addetti al carico/scarico merci e assimilati
  • Operatori ecologici e raccoglitori/separatori di rifiuti
  • Operai dell’edilizia, industria estrattiva, manutenzione edifici
  • Lavoratori agricoli, della zootecnia e della pesca
  • Lavoratori marittimi e della pesca costiera, in acque interne/alto mare
  • Operai siderurgici e addetti ai forni di fusione e lavorazione del vetro e ceramica
  • Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia

Per maggiori dettagli su classificazione e aggiornamenti consultare il portale INPS e gli approfondimenti tecnici ministeriali. Si evidenzia che questi elenchi sono regolarmente aggiornati, anche in funzione dell’evoluzione delle tecnologie produttive e delle condizioni sociali (Decreto del 5 febbraio 2018).

Lavoro notturno e altri casi particolari, requisiti temporali e soglie minime

Nel contesto delle attività usuranti, il lavoro notturno rappresenta un caso specifico riconosciuto dalla normativa. Sono considerati tali coloro che:

  • Svolgono la propria attività per almeno 6 ore consecutive, comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le 5 del mattino, per almeno 64 notti l’anno
  • O in alternativa, lavorano almeno 3 ore nell’intervallo notturno per l’intero anno

Inoltre, per essere riconosciuta la condizione di usurante, è essenziale che il rapporto di lavoro notturno sia stato svolto:

  • Per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni oppure
  • Per almeno metà della vita lavorativa complessiva

Procedura di riconoscimento e responsabilità del datore di lavoro

Per ottenere il riconoscimento di lavoratore usurante e accedere alle tutele, il lavoratore (o l’azienda) deve seguire una procedura ben definita. La domanda va presentata in via telematica all’INPS:

  • Entro il 1° maggio 2025 per la certificazione dei requisiti utili al riconoscimento del lavoro usurante, allegando attestazioni e documenti comprovanti lo svolgimento della mansione.
  • I datori di lavoro sono obbligati a comunicare annualmente la presenza di mansioni usuranti o turni notturni all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, entro il 31 marzo dell’anno successivo.
  • La mancata comunicazione può comportare sanzioni economiche (da 500 a 1.500 euro).

È consigliabile consultare un patronato riconosciuto o un esperto previdenziale per l’assistenza nella predisposizione della domanda e la raccolta della documentazione.

Benefici previdenziali e pensione anticipata per lavori usuranti

I lavoratori riconosciuti usuranti godono di un accesso privilegiato al pensionamento anticipato. Secondo la disciplina attuale:

  • Età minima anagrafica di 61 anni e 7 mesi
  • Anzianità contributiva minima di 35 anni
  • Raggiungimento della quota 97,6 (somma di età e anzianità contributiva) per lavoratori dipendenti. Per autonomi la quota è 98,6

Per i lavoratori notturni:

Giorni di lavoro notturno annui Quota dipendenti Quota autonomi
78 o più 97,6 98,6
72-77 98,6 99,6
64-71 99,6 100,6

Lavoro usurante e salute, rischi e impatto sulla qualità di vita

Il lavoro usurante ha un forte impatto sulla salute fisica e psicologica:

  • Incrementa la probabilità di infortuni (secondo gli studi INAIL, la casistica è superiore alla media nei settori riconosciuti)
  • Pone a maggiore rischio sindromi come il “burn out” per lavoratori della sanità, insegnanti, operatori sociali
  • Può accentuare l’invecchiamento precoce e l’insorgere di patologie invalidanti

Le misure preventive previste dalla legge (D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche) impongono al datore di lavoro di tutelare la sicurezza, sottoporre il lavoratore a monitoraggio sanitario e adottare tutti i dispositivi tecnici, ergonomici e organizzativi necessari. Il coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza è essenziale per garantire appropriate condizioni lavorative.

Distinzione tra lavori usuranti e lavori gravosi

La normativa distingue i lavori usuranti dai lavori gravosi. I primi sono normati dal D.Lgs. 67/2011, riconoscono benefici per chi svolge mansioni ad alto impatto su salute e benessere. I lavori gravosi, invece, pur richiedendo un impegno fisico od organizzativo rilevante, sono elencati in specifici allegati dei decreti attuativi dal 2017 e possono accedere, tra l’altro, all'APE Sociale.
Esempi di lavori gravosi includono molte figure delle costruzioni, della logistica, dei servizi sanitari e assistenziali e della raccolta rifiuti.

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